Per far fronte all’emergenza pandemica e ridurre le gravi conseguenze subite dagli operatori del settore economico e commerciale, sono state adottate misure di ristoro e di sostegno economico che coinvolgono tutta l’attività dei piccoli e medi imprenditori.
Iniziative che non rispecchiano le nostre aspettative e non rappresentano i provvedimenti che tutti noi ci aspettavamo venissero presi. Avevamo chiesto a gran voce, non delle iniziative spot, come quelle che sono state adottate, ma bensì misure sufficienti per assicurare la prosecuzione dell’attività commerciale ed imprenditoriale di molti cittadini italiani, vittime non solo del virus, ma anche e soprattutto delle sue drammatiche conseguenze.
Dopo tutto è sufficiente farsi una passeggiata nel centro delle città, per rendersi conto direttamente di quanti storici negozi hanno cessato la loro attività a causa del Covid-19. Alcuni di loro, non erano solo dei ritrovi commerciali, ma veri e propri brand dei centri urbani, che hanno cambiato per sempre la loro identità.
Il futuro che ci aspetta dopo la pandemia sarà comunque diverso. Molte realtà che hanno fatto parte della nostra vita, vivranno solo nei nostri ricordi. Questa è la cruda realtà di un dramma che ha colpito l’umanità e che è stato fronteggiato dal nostro Governo in modo largamente insufficiente. In quest’ottica, per dovere di informazione, riportiamo i provvedimenti che sono stati adottati nel settore delle energie o meglio, nella gestione dei costi delle utenze.
Per quanto riguarda le utenze dell’energia elettrica, l’articolo 6 (Riduzione degli oneri delle bollette elettriche) del Decreto Sostegni N° 41 del 22 marzo 2021 prevede che: “Per i mesi di aprile, maggio e giugno 2021, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente dispone, con propri provvedimenti, la riduzione della spesa sostenuta dalle utenze elettriche connesse in bassa tensione diverse dagli usi domestici, con riferimento alle voci della bolletta identificate come “trasporto e gestione del contatore” e “oneri generali di sistema”.
Questo provvedimento, che riprende una analoga iniziativa del precedente Governo, il Decreto Ristori, con il quale veniva istituito un fondo da 180 milioni di euro per sostenere il costo delle bollette elettriche delle imprese italiane, consente una riduzione di 600 milioni di euro sulle bollette, pari al 30% di ogni utenza, per i mesi di aprile, maggio e giugno 2021, ed è stato prorogato fino al 31 luglio 2021, con una ulteriore spesa di 200 milioni.
Gli sconti, per i quali l’ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) potrà disporre dei fondi statali, interesseranno non tutto il contenuto delle bollette ma solo il trasporto e la gestione del contatore e gli oneri generali di sistema.
Si tratta di uno sconto sulle bollette dell’elettricità di una durata temporanea ben precisa, prima per tre mesi, poi prorogato anche per il mese di luglio, che corrisponde al 30% del costo di una singola utenza.
Inoltre, come si legge nell’art. 6 del maxi-provvedimento economico del Governo: “per l’anno 2021, per le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico il canone di abbonamento alle radioaudizioni di cui al regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246, convertito dalla legge 4 giugno 1938, n. 880 è ridotto del 30 per cento”.
Quindi, in altri termini, si tratta di uno sconto sul canone RAI, pari al 30% da far valere per tutte le attività commerciali con locali pubblici o aperti al pubblico come ristoranti bar e alberghi, che si va ad aggiungere alla riduzione del 30% delle utenze elettriche e che non ha un valore limitato a pochi mesi, ma per tutto il 2021.
Nel caso in cui gli operatori commerciali hanno già adempiuto all’obbligo del pagamento del canone, lo stesso decreto prevede l’assegnazione all’Agenzia delle Entrate della somma di 25 milioni di euro finalizzata da un lato a costituire un credito a favore di coloro che hanno già provveduto al versamento a favore del servizio televisivo pubblico, dall’altro un fondo per indennizzare la RAI delle minori entrate.
In conclusione, limitandoci a commentare questi due provvedimenti, sarebbe bastato il totale azzeramento, sia del canone Rai, che degli oneri pubblici sulle utenze delle attività commerciali, magari, in giro per le città, avremmo incontrato qualche monopattino in meno, ma avremmo visto qualche negozio aperto in più, pronto ad accoglierci.
Sabrina Greci
Presidente Foro Nazionale Consumatori