Nei primi giorni del mese di settembre, la Procura della Repubblica di Tivoli, a conclusione di un’attività investigativa condotta dal Commissariato di polizia di Tivoli e dai carabinieri del NAS di Roma, ha dato ordine di sequestro per sei tonnellate di generi alimentari, e di un intero magazzino, con due celle frigorifere e tre frigocongelatori, che fungeva da impianto di conservazione e logistica. Questi prodotti, prevalentemente, salumi, insaccati, latticini, carne e pesce, erano scaduti da anni ma, cancellandone la tracciabilità della data di scadenza, venivano rimessi sul mercato presso sei supermercati della capitale e della provincia di Latina, affiliati ad una nota catena alimentare. Il titolare di questa azienda è indagato per reati di “frode in commercio di sostanze alimentari nocive e in cattivo stato di conservazione”.
Sempre nello stesso periodo, il Ministero della Salute, ha comunicato di avere disposto il ritiro dal mercato di alcuni prodotti di pasticceria per “possibili tracce di ossido di etilene nella farina di carrube utilizzata nella passata di albicocche” stiamo parlando di prodotti come crostate di albicocca, biscotti al farro, confezioni da te e amabili sorbetti.
In questa campagna dell’horror, non poteva mancare il dolce finale. Così è stato. Infatti, il Ministero della Salute, ha informato la popolazione di aver disposto, a scopo precauzionale, il sequestro e il ritiro dal mercato di molte confezioni di gelato, in particolare interi lotti di due note marche, “per possibile presenza di tracce di ETO nell’ingrediente farina di semi di carrube”. Queste due aziende non sono italiane, ma tedesche, e con i loro prodotti, contenuti in confezione accattivanti e reclamizzati a costi super scontati, riempiono i banconi frigorifero dei supermercati italiani.
Noi del Foro Nazionale dei Consumatori, da sempre in prima linea per la tutela della salute collettiva, abbiamo l’obbligo di segnalare questi gravi ed incresciosi fatti, e di rivolgere un invito alla massima attenzione, quando si effettuano gli acquisti, cercando non solo il prodotto più scontato e a condizioni economiche più convenienti, ma quello che mostra, con chiarezza e senza nessuna possibilità di equivoco, le sue caratteristiche, la sua composizione e il luogo di produzione.
A tale scopo, quando si parla di frode alimentare, occorre distinguere tra frode sanitaria e frode commerciale.
Le frodi commerciali comprendono tutte quelle azioni fraudolente che, pur non procurando un concreto o immediato danno alla salute pubblica, favoriscono illeciti profitti a danno dei consumatori.
le frodi sanitarie sono tutti quei comportamenti che, realizzate allo scopo di procurarsi un ingiusto profitto, arrecano danno alla salute dei cittadini.
Nello specifico, le frodi alimentari sono classificate in base alla loro tipologia, di conseguenza abbiamo sofisticazioni, adulterazioni, alterazioni e contraffazioni.
Un prodotto sofisticato è un prodotto a cui, allo scopo di migliorarne l’aspetto o nasconderne eventuali difetti, viene aggiunto una sostanza estranea che ne altera l’essenza.
Un prodotto adulterato è un prodotto a cui sono stati sostituiti alcuni elementi propri ed è stato aggiunto un elemento in quantità non adeguata al prodotto stesso, come ad esempio il vino in cui a cui è stato aggiunto alcol o zucchero, come accaduto nel noto e famigerato caso del metanolo che provocò decine di morti.
Si parla di contraffazione in tutti quei casi in cui, per fare un nuovo alimento, vengono utilizzati sostanze diverse per quantità o qualità da quelle che normalmente concorrono a formarlo, ad esempio, le bibite analcoliche composte con glicerina o anidride solforosa, l’olio di semi per olio di oliva, spacciato per olio extravergine di oliva.
Un prodotto è alterato quando la sua composizione originaria si modifica a seguito di un eccessivo periodo di conservazione.
Tenendo presente di queste considerazioni, il nostro invito è rivolto a tutti coloro che effettuano gli acquisti, precisando che la nostra non vuole e non deve essere una campagna contro specifici produttori, ma a tutela della salute comune, perché siamo certi che una sostanza alimentare oggetto di frode, al di là del suo aspetto esteriore, può rappresentare, in maniera considerevole, un pericolo in grado di cagionare un danno, spesso irreparabile, alla salute della collettività.
Sabrina Greci
Presidente Foro Nazionale Consumatori