Il botulismo è una malattia rara ma pericolosa. Prodotti scaduti e conserve fatte in casa e non preparate in modo adeguato: possono causare una grave intossicazione che genera il botulismo.
Nel mese di settembre, a Roma, una donna di 70 anni è morta dopo aver mangiato una zuppa di carciofi acquistata in un supermercato. La figlia che aveva mangiato la stessa minestra è viva per miracolo.
Questo decesso è stato causato dagli esiti di una malattia rara, il botulino che era conservato nella confezione.
Il batterio Clostridium botulinum
Il botulismo è la conseguenza di una intossicazione dovuta alle tossine rilasciate dal batterio Clostridium botulinum. In merito, HUMANITAS (Ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario) precisa:
“Il botulismo si presenta in varie forme: botulismo infantile, quando bambini di età inferiore a un anno abbiano accidentalmente ingerito le spore dei batteri che si moltiplicano nell’intestino; botulismo negli adulti, con gli stessi meccanismi del botulismo infantile; botulismo da ferita, quando il batterio penetra in una ferita, si moltiplica e rilascia tossine (ciò può avvenire anche tramite l’uso di siringhe sporche); botulismo iatrogeno, dovuto all’uso errato della tossina botulinica per scopi terapeutici o cosmetici; botulismo alimentare, la più nota e comune forma di botulismo, quando la contaminazione interessa conserve sott’olio, carne o pesce in scatola, salumi. Si tratta di un’intossicazione con conseguenze che possono essere mortali.”
Proprio in merito a questo argomento, l’istituto Superiore di Sanità, ha precisato che questa patologia è presente soprattutto nell’Unione Europea e, in particolare, in Italia.
La preparazione di conserve utilizzando sistemi non sempre corretti
La causa di questo primato è da fare risalire alle abitudini che si conservano, soprattutto nel sud dove, molte donne, tra i lavori che svolgono all’interno dell’abitazione della propria casa, hanno il piacere di dedicarsi anche alla preparazione di conserve, utilizzando sistemi non sempre corretti.
In merito, sempre HUMANITAS precisa che:
“Le conserve fatte in casa, sono maggiormente rischiose di quelle di produzione industriale. Sono ritenute sicure le conserve di alimenti acidi, come passata di pomodoro e sott’aceto, con alte concentrazioni di zucchero come marmellate e confetture, sale, conserve in salamoia. In tutti i casi valgono le regole di igiene personale, regolare e scrupolosa. Quando ci si procura una ferita è sempre necessario disinfettarla accuratamente.”
Parlando un po’ di numeri, anche se si tratta di una malattia rara, rileviamo che in Italia, dal 1986 al 30 ottobre 2023, sono stati accertati 452 casi, di questi, il 3% montali.
Le conserve a rischio
Esaminando le conserve a rischio possiamo dire che queste sono sicuramente le conserve vegetali in olio e, in particolare, le conserve di funghi, di olive e di cima di rapa.
Rischiose sono anche le conserve di carne e di pesce ad iniziare dal tonno. Molto rischiose anche l’utilizzo dell’olio aromatizzato al peperoncino, in questo caso perché il botulino può trovarsi sulla superficie esterna del peperoncino.
Per evitare di correre rischi la procedura corretta prevede che, al momento della preparazione vengano fatti bollire, in una pentola piena d’acqua, tutti i vasetti che contengono le conserve.
I sintomi dell’intossicazione
I sintomi dell’intossicazione si manifestano nell’arco della giornata in cui si è venuti a contatto con il batterio e, nella sua fase iniziale sono molto simili ad una comune gastroenterite, quindi il paziente che è rimasto vittima di questa infezione avrà diarrea, dolori addominali, nausea e vomito, ma, trattandosi di un’altra patologia la stessa, nei giorni successivi all’infezione, si manifesterà in modo diverso ed in particolare, si registreranno difficoltà a deglutire o a parlare, nonché alterazione della vista, visione annebbiata o sdoppiata, secchezza della bocca, palpebre cadenti, problemi di respirazione e difficoltà di muovere i muscoli facciali, fino alla paralisi.
Come prevenire il botulismo?
Alla luce di quanto abbiamo scritto, per prevenire il rischio di un’infezione da botulino, la prima cosa da fare è quella di guardare sempre, con la massima attenzione, la data di scadenza e le modalità di preparazione e di conservazione di un prodotto che andiamo ad acquistare, di conseguenza, dobbiamo evitare di rifornirsi e di consumare prodotti scaduti.
Inoltre, per quanto riguarda le conserve fatte in casa che, come abbiamo detto, sono più rischiose di quelle industriali, se non siamo sicuri della loro lavorazione e conservazione, ci dobbiamo limitare a quelle che offrono una maggiore sicurezza e che abbiamo precedentemente indicato.
In aggiunta a queste scelte, visto che purtroppo una delle modalità per ammalarsi di botulismo è quella da ferita, non dobbiamo mai dimenticarci di applicare, costantemente ed in modo scrupoloso, le regole di igiene personale, ad iniziare dal fatto che, quando ci si procura una ferita, è sempre necessario disinfettarla in modo accurato.
Sabrina Greci