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17 Gennaio 2025
Consumatori

La desertificazione bancaria non può essere il futuro

Oltre quattro milioni di italiani vivono in Comuni (sono più di 3000) in cui non ci sono più agenzie bancarie

Un tempo, neanche troppo lontano, per chi faceva il pendolare per lavorare nelle città di provincia o nelle grandi città, vivere nei piccoli Paesi della nostra meravigliosa penisola era una scelta di vita difficile. Molte persone, nel rispetto delle tradizioni e delle famiglie di origine, hanno accettato di continuare a vivere nei luoghi dove sono nati, con la convinzione di avere a disposizione i servizi necessari per una vita dignitosa. Oggi purtroppo, a causa delle scelte imprenditoriali fatte dalle aziende che fornivano quei servizi, ad iniziare dalle banche, è sempre più difficile e complicato trovarli perché sono sempre più numerose le chiusure dei servizi pubblici, ad iniziare proprio degli istituti di credito, i quali rappresentavano un punto di riferimento importante per la vita dei cittadini dei piccoli centri.

Per ragioni legate ai bilanci e ai profitti, le banche hanno iniziato a chiudere filiali, indirizzando i loro clienti all’uso dell’home banking. Un servizio obiettivamente efficiente, ma che rappresenta soltanto uno strumento intermedio che non può essere, anche se è la causa del forte calo dell’uso degli sportelli tradizionali, la soluzione alla chiusura delle agenzie bancarie.

Prima di tutto perché questa desertificazione si lega alla chiusura dei negozi tradizionali dei centri storici, ormai quasi tutti concentrati nei grandi centri commerciali, che se pur rappresentano il futuro, in realtà, sono un colpo mortale a quelli che un tempo erano i veri punti di riferimento del commercio quotidiano, soprattutto nei piccoli centri sempre più vuoti e tristemente isolati.

Inoltre, non tutte le persone soprattutto le più anziane, abituate da sempre al contatto umano con l’operatore bancario, a chiedere chiarimenti e informazioni, ad esaminare in maniera più completa e dettagliata la loro singola posizione, sono in grado di effettuare i pagamenti utilizzando i servizi online.

Seguendo questo percorso, per molti verrà il giorno, neanche troppo lontano, in cui le agenzie bancarie saranno definitivamente chiuse e l’unica strada da seguire sarà proprio quella del servizio online.

Di questo processo irreversibile sono convinti i manager e dirigenti delle banche, ed è proprio per questo, insieme all’uso sempre più raro del contante, che il servizio bancario sarà destinato col tempo se non ad estinguersi ad essere concentrato solo nei grandi centri urbani.

In merito, i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione FIBA, rileva che nei primi 6 mesi del 2023, le banche italiane hanno continuato questo processo di chiusura chiudendo 593 filiali, facendo così aumentare il numero dei comuni “desertificati”, ossia senza sportelli sul loro territorio, che è cresciuto ulteriormente (+ 2,9%). I dati costantemente aggiornati, fotografano la situazione attuale, che, ad oggi, è la seguente:

  • 4 milioni e 300 mila persone risiedono in Comuni che non registrano la presenza di alcuna banca;
  • 380 milioni di persone in più negli ultimi 12 mesi (c’è da aggiungere anche che oltre la metà di questi è stata privata del servizio già nel 2015);
  • 6 milioni di persone risiedono in Comuni che hanno un solo sportello bancario (150 mila persone in più negli ultimi 12 mesi);
  • 249 mila imprese hanno sede in Comuni che non vedono la presenza di alcuna banca, 23 mila imprese in più negli ultimi 12 mesi;
  • 387 mila imprese hanno sede in Comuni con un solo sportello bancario, 14 mila in più negli ultimi mesi.

 

Dall’analisi di questi dati possiamo affermare che purtroppo in Italia, attualmente, sono solo sette le province dove nessun Comune è rimasto senza sportelli bancari. Si tratta di: Barletta-Andria-Trani e Brindisi (Puglia), Grosseto e Pisa (Toscana), Ravenna e Reggio Emilia (Emilia-Romagna) e Ragusa (Sicilia)

Al contrario, la desertificazione ha colpito in modo particolare la Calabria e il Molise. Nello specifico, tra le dieci province più desertificate ci sono, all’ultimo posto, appaiate, Vibo Valentia e Isernia, precedute da Campobasso e Cosenza. Poi troviamo Rieti (Lazio), Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte), Aosta (Valle d’Aosta), Avellino (Campania), Reggio Calabria e Catanzaro (Calabria). In una posizione leggermente migliore, troviamo altre province distribuite in tutto il Paese; dalla provincia di Bari dove sono state chiuse molte agenzie a quella di Livorno, seguite da Mantova Siena Venezia e Modena. Ci teniamo a precisare che, in ogni caso, non si tratta di un fenomeno circoscritto ai piccoli centri ma anche le grandi città stanno subendo la riduzione (a nostro parere ingiustificata) delle agenzie bancarie, con la chiusura degli sportelli e anche dei bancomat tanto cari cittadini.

Restando ai dati rilevati, riassumendoli brevemente, possiamo constatare che, in Italia dal 2018 al 2023 sono stati chiusi 5016 sportelli bancari con un calo del 17,4%. Un fenomeno che non può non riguardare l’aspetto occupazionale, infatti, sono circa 15.000 i dipendenti in meno nel settore.

Purtroppo, non si tratta di un fenomeno circoscritto e temporaneo, al contrario, l’uso del sistema sempre più diffuso dell’home banking e la riduzione dei contanti (come abbiamo detto precedentemente) sta portando, inevitabilmente, alla chiusura di quasi tutte le agenzie bancarie esistenti.

Noi di FNC Foro Nazionale Consumatori, come il 90% della popolazione interpellata, siamo contrari a questa politica, perché riteniamo che la presenza delle agenzie bancarie non sia soltanto uno strumento necessario per operazione di carattere finanziario, ma anche e soprattutto di consulenza e di supporto per le famiglie e le imprese, per i giovani che guardano al futuro e per gli anziani che chiedono soltanto serenità e semplicità.

Siamo vicini agli abitanti di piccoli centri perché siamo consapevoli che anche con queste chiusure delle agenzie bancarie, alla fine si ottiene soltanto l’obiettivo dello spopolamento dei centri rurali, della nostra bella penisola. Siamo vicini agli operatori commerciali che, per le scelte finanziarie da compiere, hanno bisogno, quasi quotidianamente, di assistenza e di aiuto. Siamo vicini alle famiglie, perché non può una macchina o uno strumento informatico sostituire l’assistenza umana e l’aiuto che solo un valido operatore e agente bancario può dare. Per queste ragioni, esprimiamo il nostro dissenso ad una politica contraria alle esigenze individuali di ogni singolo cittadino.

Dell’osservatorio della desertificazione bancaria pubblichiamo anche la mappa della continua riduzione degli sportelli bancari nel nostro Paese.

Sabrina Greci

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