Un grande progetto che, attualmente, a causa dell’inflazione e degli aumenti dei tassi di interesse, non trova molta applicazione. Invitiamo il nuovo Governo ad intervenire.
Un tema caldo che dovrà affrontare il nuovo Governo è quello del mutuo prima casa per i giovani under 36, in merito, ricordiamo che, il decreto Sostegni bis, tra le altre misure, aveva introdotto, anche quella del sostegno a favore dei giovani per l’acquisto della loro prima casa, operazione che, i giovani in possesso di un ISEE non superiore a 40.000 euro, potevano effettuare ed in teoria possono ancora effettuare fino al 31 dicembre 2022.
Nello specifico, il DECRETO-LEGGE 25 maggio 2021, n. 73, (Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali. (GU Serie Generale n.123 del 25-05-2021) all’articolo 3 prevede che: “Per le domande presentate a decorrere dal trentesimo giorno dall’entrata in vigore della presente disposizione fino al 30 giugno 2022, alle categorie aventi priorità per l’accesso al credito di cui all’articolo 1, comma 48, lettera c), della legge 27 dicembre 2013, n. 147, che hanno un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente, stabilito ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, non superiore a 40.000 euro annui, per i finanziamenti con limite di finanziabilità, inteso come rapporto tra l’importo del finanziamento e il prezzo d’acquisto dell’immobile, comprensivo degli oneri accessori, superiore all’80%, la misura massima della garanzia concedibile dal Fondo è elevata all’80% della quota capitale, tempo pe tempo in essere sui finanziamenti concessi. I soggetti finanziatori sono tenuti ad indicare, in sede di richiesta della garanzia, le condizioni economiche di maggior favore applicate ai beneficiari in ragione dell’intervento del Fondo.”
Con lo stesso decreto, all’articolo quattro, è stata incrementata la dotazione del Fondo di garanzia per la prima casa, ed è stata definita di 290 milioni di euro per l’anno 2021 e di 250 milioni di euro per l’anno 2022.
Ricordiamo che per categorie aventi priorità all’accesso ai sensi della legge 27 dicembre 2013, n. 147 si intendono: “le giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, nonché dei giovani di età inferiore ai trentacinque anni titolari di un rapporto di lavoro atipico di cui all’articolo 1 della legge 28 giugno 2012, n. 92.”, dove per rapporto di lavoro atipico si intendono tutte quelle forme di lavoro diverse dal lavoro a tempo indeterminato, che con riferimento al lavoro subordinato resta prioritario, ossia, lavoro a tempo determinato, lavoro part time, formazione lavoro, apprendistato, lavoro temporaneo, lavoro a progetto, collaborazione occasionale, lavoro intermittente, lavora a chiamata, lavoro ripartito e tele lavoro.
Successivamente, con la legge 30 dicembre 2021, numero 234, i termini per la presentazione della domanda sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2022.
In sintesi, con questo decreto si prevede che lo Stato garantisca fino all’80% della quota di capitale del mutuo. Grazie a questa garanzia, fornita attraverso il Fondo CONSAP, (Fondo di Garanzia Mutui per la Prima Casa, c.d. Fondo prima casa, istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze con la legge 27 dicembre 2013, n. 147, art. 1 comma 48, lett. c) le banche devono concedere un mutuo superiore all’80% che è la percentuale concessa comunemente dalle banche per l’acquisto di una casa da destinare ad abitazione principale e possono farlo fino a concedere il 100% del valore di acquisto della casa, applicando un tasso di interesse che non sia superiore a quella percentuale che delimita la soglia oltre alla quale si applica il tasto di usura, in particolare, per quanto riguarda l’anno in corso, fino al 31 di dicembre, non si può andare oltre il 3,2% per il mutuo a tasso fisso e il 2,64% per il mutuo a tasso variabile.
Inoltre, per i giovani con ISEE inferiore a 40.000 euro, in sede di acquisto, si debbano applicare anche altri benefici, come, ad esempio, l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro e delle imposte ipotecarie e catastale.
All’inizio, subito dopo l’uscita del decreto, avevano aderito 283 banche, oggi, dopo aver fatto una personale ricerca di mercato, ci siamo resi conti conto che, dopo una stagione nella quale, ai giovani under 36, sono stati concessi molti mutui, le banche nicchiano per non dire rifiutano di concedere questi finanziamenti, fino al punto di farci pensare che, in realtà, nonostante sia valida fino al 31 dicembre 2022, l’offerta sia già stata conclusa.
Ad onore del vero, alcuni istituti di credito, con i quali ci siamo confrontati, offrono, ai giovani under 35, ed il caso di Mediolanum con il mutuo Young, un finanziamento a medio e lungo termine dell’importo massimo di 300.000 euro per la durata di trent’anni, garantito da ipoteca di primo grado sull’immobile che si andrà ad acquistare e che copre il 90% del valore di acquisto. Altre banche, come Intesa San Paolo, che abbiamo interpellato, ci hanno comunque detto che è possibile accedere a mutui per giovani con spese istruttorie ridotte.
La ragione di questo disimpegno da parte degli istituti di credito è da ricercarsi nel fatto che, come purtroppo è tristemente noto, in questo momento, l’inflazione è di molto aumentata, fino al punto da avere indotto la Banca Centrale d’Europa, ad aumentare i tassi ufficiali.
Questo aumento ha inciso su EURIBOR ed IRS, ossia sugli strumenti di misura del costo del denaro sul mercato interbancario, che sono aumentati fino al punto di aver superato la soglia del TAEG (Tasso annuale effettivo globale) fissato per legge ed è di conseguenza non più conveniente per le banche offrire questi mutui.
Come riporta Banca d’Italia: “Il TAEG rappresenta lo strumento principale di trasparenza nei contratti di credito al consumo. È un indice armonizzato a livello comunitario che nelle operazioni di credito al consumo rappresenta il costo totale del credito a carico del consumatore, comprensivo degli interessi e di tutti gli altri oneri da sostenere per l’utilizzazione del credito stesso. Il TAEG è espresso in percentuale del credito concesso e su base annua. Deve essere indicato nella documentazione contrattuale e nei messaggi pubblicitari o nelle offerte comunque formulate.”
Dalla lettura del significato del TAEG si comprende come la quotazione degli indici Euribor e IRS non può essere superiore allo stesso valore del Tasso Annuale Effettivo Globale, ed è per questo che le banche, in questo momento, pur essendosi impegnate a farlo, non offrono questi mutui.
Cosa fare allora per ridare speranze al mondo giovanile? La cosa più semplice ed auspicabile è un intervento normativo del nuovo Governo, da cui ci aspettiamo un comportamento finalizzata alla tutela completa dei giovani.
In altre parole, l’augurio che rivolgiamo al Governo della diciannovesima legislatura della Repubblica Italiana è che mostri attenzione ed interesse al mondo giovanile a 360°, quindi che dedichi le sue energie e dimostri la sua capacità di saper intervenire in maniera efficiente, sia nel sostegno necessario per la introduzione dei giovani nel mondo del lavoro, che nel supporto alla loro autonomia e indipendenza che nasce proprio dall’avere una propria casa dove poter progettare e realizzare il proprio futuro.
Sabrina Greci