Per contenerlo è necessario un provvedimento definitivo su accise, I.V.A. e addizionali regionali per il Gas
A causa del costante aumento delle materie prime energetiche ed in primo luogo del gas naturale e della forte ripresa dell’economia globale, com’era abbondantemente previsto, con il primo di ottobre, è scattato l’aumento delle bollette.
Parliamo di un incremento del 30% sulla bolletta della luce e del 15% su quella del gas, quindi, un vero e proprio salasso per le famiglie degli italiani, già provate, dalle ristrettezze imposte loro dalla pandemia.
Qualcuno, addirittura, prevedendo un aumento del 40% sulle utenze elettriche, tira un sospiro di sollievo. Lo fa consapevole che, non si trattava di uno spot, ma di una previsione, annunciata dal ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, il quale aveva anticipato che “per le famiglie degli italiani, dal 1° ottobre la bolletta elettrica aumenterà del 40%”.
Ed è stato proprio per questa funesta prospettiva che, lo stesso governo, ha provveduto ad adottare, il 26 settembre, data della sua pubblicazione, un decreto contenente le misure per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas.
È un provvedimento che riguarda la maggioranza delle utenze, circa 32 milioni. Nella fattispecie, quelle che utilizzano una potenza fino a 16,55 kW, di queste, 26 milioni di famiglie e 6 milioni di piccole e medie imprese.
Inoltre, il decreto si occupa anche delle famiglie, composte da 3 milioni di italiani, che a causa delle loro condizioni sanitarie ed economiche, quindi in possesso di particolari requisiti, possono ricorrere al bonus per l’energia e il gas.
La misura adottata per le utenze domestiche e delle PMI consiste nell’annullamento delle aliquote relative agli oneri generale di sistema ad esse applicate.
Per le altre utenze, quelle che fanno uso di una potenza di KW maggiore, si è provveduto, con un impiego maggiore di energia, ad un notevole riduzione degli oneri.
Per quanto riguarda il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore del gas, è l’articolo 2 ad occuparsene, stabilendo che: “le somministrazioni di gas metano usato per combustione per gli usi civili e industriali, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021, sono assoggettate all’aliquota IVA del 5 per cento.”
Ed inoltre: “Al fine di contenere per il quarto trimestre 2021 gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore del gas naturale, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a ridurre, per il medesimo trimestre, le aliquote relative agli oneri generali gas fino a concorrenza dell’importo di 480 milioni di euro.”
Come anticipato, il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale, per una specifica categoria di utenti, ed in particolare per “i clienti domestici economicamente svantaggiati ed i clienti domestici in gravi condizioni di salute” è trattato in modo specifico.
Infatti, l’articolo 3 del decreto, stabilisce che, per questa fascia di utenze “Per il trimestre ottobre-dicembre 2021 le agevolazioni relative alle tariffe elettriche riconosciute sono rideterminate dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, al fine di minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il quarto trimestre 2021, fino a concorrenza dell’importo di 450 milioni di euro.”
In altri termini, si riafferma e rafforza il bonus sociale elettrico e gas.
Il Consiglio dei ministri, con una nota, precisa che hanno diritto al “bonus sociale elettrico” i seguenti nuclei familiari:
• nuclei che hanno un Isee inferiore a 8.265,00 euro annui;
• nuclei familiari numerosi (Isee 20.000,00 euro annui con almeno 4 figli);
• percettori di reddito o pensione di cittadinanza;
• utenti in gravi condizioni di salute, utilizzatori di apparecchiature elettromedicali.
Questi provvedimenti non sono comunque sufficienti ad eliminare i rincari.
Da una stima effettuata dall’Unione Nazionale dei Consumatori, gli aumenti, su base annua, incideranno nelle tasche degli italiani, per oltre 100 euro per l’energia elettrica e ancor di più, oltre 260 euro, per il gas.
Per questa ragione, l’Unione Nazionale dei Consumatori, e con loro, noi di F.N.C., chiediamo un intervento più drastico e radicale anche su accise, addizionali regionali per il gas e Iva.
Sabrina Greci
Presidente Foro Nazionale Consumatori