Dai semplici blocchi di ghiaccio raccolti a mano all’elettrodomestico per la conservazione dei cibi, essenziale per il nostro quotidiano, che ha cambiato per sempre il nostro modo di alimentarci.
Ora esistono addirittura dispositivi parlanti che ci avvisano quando stanno per scadere i prodotti o quando fare la spesa!
Gli esordi della conservazione con il freddo
Cominciamo dall’inizio: esistono prove archeologiche che gli esseri umani si siano accorti sin dalla preistoria che il freddo aiuta nella conservazione del cibo.
Per esempio nel Neolitico a tal riguardo si sfruttavano le caverne o delle pseudo-dispense sotterranee; nella attuale Siria, circa 4000 anni fa, sulle sponde dell’Eufrate esistevano le “case del ghiaccio”, citate in diversi scritti, i primi del genere, arrivati fino a noi.
Il ghiaccio un bene prezioso
Non si sa, nello specifico, per cosa fosse utilizzato il ghiaccio ma si sa che era considerato prezioso a tal punto da essere custodito da guardie e che andasse a ruba tra la popolazione.
Tracce di cibi congelati sono stati identificati anche nell’antica Cina (dolci in particolare) a testimonianza della lunga relazione tra gli esseri umani e la conservazione tramite il freddo.
Dunque, il processo del raffreddamento è conosciuto sin dall’antichità e lo stesso principio sfruttato in passato è alla base dei processi che utilizziamo oggi.
Da conservazione dei cibi a business
Ma è nel 1700, con la Rivoluzione Industriale, che il concetto del freddo viene visto come un’occasione per fare affari. Il primo ad avere questa idea, nel 1806 a Boston, è Frederic Tudor.
A soli 23 anni decide di portare in giro per il mondo il ghiaccio dei laghi invernali del Massachusetts con destinazione Paesi caldi come Cuba e India, per indurre gli abitanti a bere drink freddi, convincendoli che siano migliori di drink a temperatura ambiente.
Accessorio per i drink
E ce la fece: il ghiaccio trasportato attraverso le stive delle navi le aveva trasformate in frigoriferi ambulanti e bere drink con ghiaccio del Massachusetts divenne di tendenza.
Inizia così il commercio di ghiaccio “naturale” ossia staccato direttamente dalla terra (in forma solida) e non ancora prodotto attraverso processi artificiali.
Da accessorio per i drink il ghiaccio cominciò ad essere usato per raffreddare gli spazi, poi per puro caso, un giornalista australiano che aveva bisogno che l’inchiostro dei suoi articoli non evaporasse durante l’estate, scoprì che vaporizzandolo con l’etere, questo si congelava.
Macchina raffreddante a vapore
E così iniziarono a creare le prime macchine a vapore per raffreddare gli ambienti. Nel 1805, fu un inventore americano, Oliver Evans, a progettare una macchina raffreddante a vapore, ma non concluse mai il progetto. Fu un fisico statunitense, John Gorrie nel 1844, che di fatto replicò l’intuizione del compatriota.
Ma è nell’anno 1856 con l’uomo d’affari Alexander C. Twinning che il commercio del dispositivo si espande su larga scala.
Ma è agli inizi del secolo scorso che arrivano i primi modelli domestici. Da lì in poi l’elettrodomestico comincia a diffondersi ma con loro anche alcuni problemi come infezioni, malattie e problemi anche mortali all’apparato digerente.
La causa di ciò era imputabile sicuramente alla diffusione del frigo che siccome sospendeva il naturale processo di deterioramento confondeva tutti gli indicatori usati in precedenza per capire se un cibo fosse adatto al consumo sicuro.
Ed è per questo che, il Senato degli Stati Uniti, valutò di imporre limiti alla durata massima di conservazione di cibi freschi in frigorifero.
Adesso, per fortuna, non abbiamo più di questi problemi!
Con i moderni frigoriferi che ci dicono come e per quanto conservare questo o quell’altro alimento o addirittura quando un prodotto è scaduto o quando (e questo riguarda i modelli di ultima generazione) dobbiamo fare nuovamente la spesa.
Ma di questo parleremo un’altra volta!