-10.9 C
Roma
19 Febbraio 2025
Le storie più divertenti del Patronato Concorso Silpa
Costume e Società

Le storie più divertenti del Patronato

SILPA e LEsodo per unItalia migliorepremiano le storie più divertenti del patronato

Si è svolta con grande partecipazione la cerimonia di premiazione del concorso “Le storie più divertenti del patronato” promosso da SILPA e dal mensile “L’Esodo – per un’Italia migliore”, evento clou dell’Incontro Nazionale del gruppo SILPA tenutosi lo scorso 20 dicembre a Caserta.

La competizione, pensata per raccogliere le storie più divertenti e curiose vissute dagli operatori di patronato, ha riscosso un notevole successo sin dalla sua prima edizione, richiamando oltre 250 professionisti del settore provenienti da tutta Italia.

La premiazione

A consegnare i riconoscimenti sul palco è stato l’Avvocato Leonardo Maiolica, Presidente del gruppo SILPA, affiancato nella conduzione della serata dal giornalista e Direttore de “L’Esodo”, Massimo Maria Amorosini.

L’entusiasmo del pubblico, che ha avuto modo di ascoltare i racconti finalisti, ha reso la premiazione un momento particolarmente coinvolgente, tra applausi e grandi risate.

I vincitori

  1. Eleonora Aiello, con la storia “Un cognome imbarazzante”, ha conquistato il primo posto grazie a un racconto che ha saputo unire ironia e delicatezza, raccontando un episodio che ha divertito i presenti in sala.
  2. Simone Morello, con “Una mamma biricchina”, è invece salito sul secondo gradino del podio, presentando una vicenda dal taglio brillante che ha saputo conquistare la platea con il suo tocco leggero e scanzonato.
  3. Severino Di Cresce, con “L’Apecar”, ha conquistato il terzo posto, portando sul palco un aneddoto dal sapore tipicamente italiano, ironico e allo stesso tempo intriso di semplicità

Un concorso partecipato

L’iniziativa, fortemente voluta dall’Avvocato Maiolica, ha ricevuto decine di candidature da ogni regione.

Gli operatori di patronato hanno colto l’occasione per raccontare episodi accaduti nell’ambito della loro quotidiana attività di consulenza, svelando al pubblico retroscena divertenti e spesso inaspettati.

Uno sguardo al futuro

SILPA e “L’Esodo – per un’Italia migliore” hanno già annunciato l’intenzione di replicare il concorso, visti il successo ottenuto e la calorosa partecipazione.

Siamo davvero soddisfatti di questa prima edizione – ha commentato il Presidente Maiolica – e non vediamo lora di portare avanti questo progetto per valorizzare sempre di più le esperienze sul campo dei nostri operatori di patronato, che spesso hanno storie sorprendenti da condividere”.

La serata si è conclusa in un clima di festa e soddisfazione generale, con la promessa di nuove occasioni di incontro e di racconti capaci di intrattenere, divertire e far riflettere sulla quotidianità di un servizio tanto importante quanto poco conosciuto nei suoi risvolti più curiosi.

Le storie vincenti

 1° UN COGNOME IMBARAZZANTE

Mattinata alquanto caotica in ufficio via vai di persone quindi ci si poteva distrarre facilmente; si presentò alla mia scrivania una bella signora distinta e devo dire con un fare diverso dalla solita clientela.

Mi chiese di poter controllare il suo estratto contributivo, ovviamente le chiesi i documenti e codice fiscale per la firma al mandato e le copie degli stessi.

Senza trapelare alcun segno di stupore iniziai a compilare il mandato purtroppo la signora aveva un cognome che poco si addiceva al suo aspetto e alla sua bella presenza e che notoriamente da nord a sud la parola Facilona poteva lasciare spazio a diverse interpretazioni.

Successivamente alla consulenza la signora ringrazia e va via mentre mi appresto a ricevere un altro assistito noto sulla stampante i documenti originali della signora precedente; la rincorro senza esito, sottolineo che il documento lasciato era la sua patente e codice fiscale quindi dovevo a tutti i costi raggiungerla.

Mi affaccio al balcone (secondo piano) della mia stanza e la intravedo di spalle al che inizio ahimè a gridare più volte “SIGNORA FACILONAAAA, SIGNORA FACILONAAAA” vuoi la fretta non mi resi conto che magari potevo anche chiamarla con il suo nome (considerando l’ora di punta l’ufficio situato di fronte al palazzo dell’INPS di Caserta) tutti i presenti alzarono lo sguardo, forse pensando che fossi impazzita, al di fuori dell’interessata. Infatti fece finta di nulla e proseguì a passo veloce.

Il giorno dopo la signora ovviamente ritornò scusandosi per non avermi risposto nonostante avesse sentito le mie urla ma era troppo imbarazzata per voltarsi spiegandomi che il suo cognome era davvero una spina nel cuore.

Eleonora AIELLO

2° UNA MAMMA BIRICCHINA

Era una giornata come tante nel patronato. Stavo facendo il mio solito lavoro, cercando di non cadere preda della noia, quando entra la signora Rosa, la mia assistita, accompagnata da tutta la banda di figli.

Un vero spettacolo: c’era la grande, la media, la piccola e… l’ultimissimo, che sembrava il più tranquillo di tutti, anche se per ora non sapevo ancora cosa mi avrebbe riservato.

La signora Rosa si siede e comincia a parlare della sua domanda per l’assegno unico.

Tutto tranquillo finché non arriva il momento delle formalità burocratiche. “Mi dia i codici fiscali dei figli e del padre, per favore“, chiedo con la solita voce da impiegato esperto.

E qui comincia il balletto dei nomi.

Mi viene presentato il primo figlio. “Il padre è Antonio”, mi dice la signora Rosa con un sorriso.

Mi passa il codice fiscale, tutto in ordine. Poi arriva il secondo figlio. “Il padre è Marco”, mi dice con altrettanta sicurezza. Ok, nessuna sorpresa finora.

Ma poi arriva il terzo: “Il padre è Gianmarco”. Mmmm, sempre più interessante. La signora Rosa, con aria di chi non ha mai avuto problemi con la memoria, sforna un altro nome e codice fiscale senza indugi.

Infine, arriva l’ultimo, il più giovane, quello che mi guarda con aria da “Mmmm, ora tocca a me… speriamo che non ci sia qualche altra domanda complicata“.

E qui succede il colpo di scena: ha lo stesso cognome della madre! Mi fermo un attimo, guardo la signora Rosa e, per non fare troppe ipotesi, le chiedo: “Scusi, signora, ma il padre di quest’ultimo bambino non ha voluto riconoscerlo?

La signora Rosa mi guarda, sorridendo un po’ imbarazzata, e con una naturalezza che mi lascia senza parole mi risponde: “Beh, in realtà… in quel periodo ero un po’ biricchina, e onestamente non ricordo con chi ho concepito questo bambino. Quindi, nel dubbio, ho deciso di mettere il mio cognome.”

I figli, che nel frattempo erano rimasti in silenzio, si guardano tra loro e scoppiano a ridere, mentre io cerco di trattenere una risata di commiserazione (e di sorpresa).

La signora Rosa, tranquilla come se avesse appena detto che le piacciono i cappuccini, non sembrava minimamente imbarazzata.

Dopo qualche secondo di silenzio surreale, riesco finalmente a dire: “Capisco, signora, capisco… Il codice fiscale me lo può comunque dare, vero?

E lei, senza battere ciglio, tira fuori il codice fiscale dell’ultimo figlio, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

E così, tra una risata e l’altra, la pratica è stata finalmente completata, e io, con la mente ancora a quella risposta, ho imparato una lezione importante: mai fare domande imbarazzanti, perché a volte la risposta potrebbe essere ancora più strana di quanto ti aspettassi!

Un’altra giornata di lavoro conclusa con successo, e con una storia che sicuramente racconterò per molto tempo.

Simone MORELLO

3° L’APECAR

Correva l’anno 2010. Nel marasma generale della nuova procedura per il rinnovo delle ISEE, le nostre operatrici, prestavano l’assistenza fiscale richiedendo la documentazione.

Ad un tratto entra un signore che chiede in napoletano verace: “signuri’ m’avita fa’ il modello sei” (prima risata). Consegna parte dei documenti e l’operatrice esclama: “Lei ha anche un Ape 500, mi deve portare la targa”.

Il signore esce farfugliando. Dopo 15 minuti rientra tutto sporco di grasso e olio, si siede ed esclama: “signuri’ c’è voluta mezzora per smontare ste targhe. I bulloni erano ossidati!!

Severino DI CRESCE

 

Articoli Correlati

Come Strutturare un CV per la Selezione da Parte di Recruiter e IA

Redazione

Semafori con telecamera: innovazione per la sicurezza stradale?

Redazione

Moda e innovazione: i tessuti del futuro

Redazione