20.3 C
Roma
15 Luglio 2025
Le vacanze dei disabili sono un diritto che deve essere riconosciuto
Costume e Società Salute e Benessere Turismo

Le vacanze dei disabili sono un diritto che deve essere riconosciuto

La legge 104 consente di poter accompagnare la persona disabile in vacanza senza subire dei provvedimenti disciplinari.

È arrivata finalmente l’estate. Il nostro pensiero, come ogni anno, va alle persone disabili, con l’intenzione di fornire tutte le informazioni necessarie a consentire loro di trovare un posto sicuro, dove poter trascorrere, serenamente, le proprie vacanze.

Il nostro obiettivo è quello di favorire il turismo da parte delle persone con disabilità, partendo dal presupposto che, in Italia il turismo accessibile è in costante aumento ed oggi, considerato che nel nostro Paese ci sono oltre 3.150.000 persone disabili, che rappresentano il 15% del mercato globale, intendiamo individuare le strutture che offrono servizi specifici, in grado di risolvere i problemi della mobilità o quelli derivanti dalla disabilità, causata dalla cecità o da problemi di udito e, quindi, che siano in grado di supportare le richieste, sempre più alte.

Cerchiamo, con questo articolo, di individuare i luoghi che consentono ai disabili, di superare questo problema. Per farlo, dobbiamo individuare quelle strutture che offrono qualità tali da consentire a queste persone, di poter vivere una vacanza, serenamente, come tutti gli altri.

Il primo compito per assicurare il superamento delle barriere architettoniche, spetta ai Comuni locali che vengono premiati, quando ne ricorrono i requisiti, con la bandiera lilla.

La bandiera viene riconosciuta a tutte quelle realtà che hanno preso a cuore le persone disabili e si sono poste, come obiettivo, proprio quello del superamento dei problemi, che rendono difficili le vacanze a costoro.

Questi interventi devono consentire la possibilità di vivere bene in vacanza, anche a tutti coloro che in ragione della loro disabilità, vivono in condizioni di fragilità.

Non esistono interventi specifici ed uguali per tutti, perché la disabilità può riguardare sia i bambini sia gli adulti, compresi gli anziani che, come sappiamo, in virtù dell’invecchiamento della popolazione italiana, stanno costantemente aumentando.

Per fare un esempio, chi ha una difficoltà motoria, avrebbe bisogno di una guida che conosca i percorsi giusti e necessari per ridurre al massimo le difficoltà di deambulazione; così come chi è vittima di autismo avrebbe bisogno di luoghi accessibili, dove poter svolgere le proprie vacanze liberamente, ossia in modo indipendente rispetto ai propri familiari che, in virtù di questa sicurezza fornita al congiunto disabile, potrebbero trascorrere le loro vacanze in tranquillità.

Le misure da adottare riguardano tutte le strutture: dalla spiaggia al ristorante; ai servizi igienici e alle eventuali barriere architettoniche che si presentano, costantemente, nelle strutture ricettizie ed alberghiere.

La necessità che si presenta di fronte ad ogni vacanza è quella di consentire a tutti di poter essere accolti serenamente e di poter vivere il periodo del riposo, in condizioni agiate.

Fare una lista di luoghi accoglienti non è una cosa semplice, perché spesso la promozione nasconde delle effettive difficoltà ma, possiamo dire senza tema di essere smentiti che alcune località sono sicuramente più indicate di altre.

Ad esempio in Sicilia, i lidi di San Vito lo Capo sono privi di barriere architettoniche, così come, per chi vuole vivere un momento di relax e rigenerarsi tra i massaggi fanghi ed acque benefiche, le Terme, spesso e volentieri, sono senza ostacoli ed hanno dei percorsi accessibili.

La cosa fondamentale è accertarsi, oltre che dei requisiti forniti dalle strutture, anche degli eventuali collegamenti e, per coloro che intendono andare al mare, dei servizi forniti dagli stabilimenti balneari.

Purtroppo, noi stessi abbiamo fatto esperienza confrontandoci con delle strutture alberghiere e nei casi in cui abbiamo sollevato delle perplessità in quanto mancavano dei requisiti fondamentali, come gli ascensori o il montascale e che quindi dette strutture non presentavano i comfort adeguati per i disabili, ci siamo sentiti rispondere che la colpa non era soltanto degli albergatori.

Questo perché, nonostante la loro buona volontà e disponibilità a eventuali spese di ristrutturazione, non avevano accesso ai benefici necessari per far fronte a tali costi, ragion per cui, erano stati costretti a soprassedere.

Parlando delle vacanze delle persone disabili, non possiamo non ricordare anche la legge 104 e alla tutela che fornisce alle persone con disabilità e ai loro familiari. In particolare, vogliamo far notare che tutti coloro che intendono affrontare un viaggio o una vacanza in qualunque destinazione, sia essa il mare, la montagna o una città d’arte per accompagnare un familiare disabile, hanno diritto al permesso retribuito.

Ossia, queste persone, non rischiano eventuali provvedimenti disciplinari, ma esercitano un diritto sacrosanto, previsto dalla legge.

Questo è quanto ha sottolineato la giurisprudenza, la quale, ha precisato che, anche queste attività extra lavorative, sono da considerarsi compatibili con le finalità per cui il legislatore ha varato i permessi della 104.

Di conseguenza, non possono essere soggetti a nessun provvedimento che limita la capacità di agire. In particolare, la sentenza numero 12679/24 della Cassazione, ha ribadito che l’assistenza deve essere finalizzata al benessere dell’assistito e, dunque, non è possibile limitare la sua sfera d’azione, ivi compresa, la possibilità di potersi spostare, accompagnando il disabile in vacanza, nei giorni previsti di permesso retribuito.

In questa sentenza la Cassazione aveva ritenuto illegittimo il licenziamento di un dipendente che, applicando la legge 104, aveva accompagnato la moglie, gravemente asmatica, in una località costiera, per farle respirare aria salubre, necessaria alle sue condizioni di salute.

Nel merito la Cassazione, dopo aver precisato che il marito non si era allontanato dal proprio posto di lavoro per un piacere personale, ma lo aveva fatto solo al fine di fare trascorrere alla propria consorte dei giorni al mare, ha accolto l’istanza di rigetto del licenziamento per assenza ingiustificata dal lavoro.

Carlo Fantozzi

 

Articoli Correlati

Il bello di passare le vacanze estive in famiglia

Redazione

Cucina del futuro: elettrodomestici intelligenti per chef casalinghi

Redazione

Il Nuovo Codice della Strada e la Fine dei Ricorsi per Autovelox

Redazione