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15 Luglio 2025
Perché l'intelligenza artificiale non potrà mai sostituire le soft skill
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Perché l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire le soft skill

L’intelligenza artificiale (IA) sta diventando sempre più inevitabile. Che si tratti dell’onnipresente chatbot di cui tutti parlano, della presa di appunti automatica nelle videochiamate o dell’utilizzo delle competenze di un assistente virtuale per le attività amministrative, l’IA sta diventando parte integrante della vita quotidiana di molti.

Ma cosa succede se vuoi ricordare quella cosa apparentemente insignificante che ha detto un tuo collega (e che il bot non ha notato) che ha dato origine a un’idea, o se devi avere una conversazione delicata con un collega su un progetto recente?

La domanda che nasce spontanea è questa: in questo mondo sempre più tecnologico, le chatbots stanno sostituendo il tocco personale delle soft skill (le competenze trasversali) sul posto di lavoro?

Con la crescente onnipresenza dell’IA, alcuni ricercatori della Wiley Workplace Intelligence hanno cercato di capire se e come le persone la utilizzino per comunicare nella vita quotidiana. Fin dalla sua nascita, sono emersi numerosi utilizzi dell’IA come supporto, e si era curiosi di sapere se le persone stessero sfruttando queste scorciatoie tecnologiche per semplificare un po’ la comunicazione.

Ne sono emersi questi risultati: l’intelligenza artificiale non sostituisce gli esseri umani quando si tratta soft-skill.

Sono state intervistate circa 2.000 persone e i risultati sono stati quasi unanimi: l’evoluzione dell’intelligenza artificiale non sostituirà mai l’arte della comunicazione.

L’80% degli intervistati ha affermato che le soft skill sono più importanti che mai con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Sebbene l’intelligenza artificiale possa essere utile in alcuni ambiti, gli intervistati hanno inviato un messaggio chiaro e forte: un bot non può sostituire la natura intuitiva della connessione umana.

Un bot non sa che il tuo collega si è preso cura di un familiare malato e potrebbe aver bisogno di un po’ di comprensione più sul posto di lavoro, o che il tuo capo sta facendo il lavoro di tre persone, o che il tuo diretto collaboratore sta imparando una nuova competenza oltre al suo normale carico di lavoro.

Prendersi del tempo per conoscere e comprendere a fondo le persone con cui si lavora contribuisce notevolmente a creare legami significativi e ambienti di lavoro produttivi. L’individualità che ognuno di noi porta con sé nel proprio lavoro è ciò che crea gruppi forti e una buona cultura aziendale.

Intelligenza Artificiale vs. soft-skill: cosa conta davvero per le nuove generazioni

L’ascesa dell’intelligenza artificiale, dell’automazione e degli strumenti digitali ha trasformato i settori industriali a un ritmo senza precedenti.

Le vecchie generazioni sono molto più abituate a usare le soft-skills, in quanto provenienti da un mondo in cui la comunicazione faccia a faccia è stata quasi obbligatoria. Esse potranno essere preoccupate per l’emergere dell’IA, ma non ne vivranno gli impatti. Invece, le nuove generazioni, che ne vivranno in pieno l’impatto, si chiedono spesso:

  • L’intelligenza artificiale sostituirà il mio lavoro?
  • Devo padroneggiare la codifica e l’intelligenza artificiale per rimanere al passo con i tempi?
  • Le competenze trasversali sono ancora importanti in un mondo guidato dall’intelligenza artificiale?

La verità è che l’intelligenza artificiale plasmerà il futuro del lavoro, ma saranno le soft skill a plasmare i leader del futuro.

Perché le soft skill sono più importanti dell’intelligenza artificiale per le nuove generazioni
Sicuramente le soft-skill la faranno ancora da padrone fino a quando esisterà l’uomo. Sotto alcune importanti soft skill che sicuramente sovrastano l’IA.

1. Intelligenza emotiva (IE) vince su Intelligenza artificiale (IA)

L’intelligenza artificiale può riconoscere i modelli, ma non può capire emozioni. La capacità di empatizzare, ascoltare e rispondere con intelligenza emotiva è ciò che distingue i grandi professionisti. Una chatbot può gestire le richieste dei clienti, ma solo un essere umano può costruire una relazione duratura.

2. Adattabilità e resilienza in un mondo in cambiamento

L’intelligenza artificiale segue una serie di regole predefinite, ma gli esseri umani devono adattarsi, innovare e cambiare direzione di fronte all’incertezza. Il mondo post-pandemico ci ha mostrato che agilità e resilienza sono essenziali per sopravvivere e prosperare in qualsiasi settore.

3. Creatività e innovazione

L’intelligenza artificiale può generare progetti, musica e persino contenuti scritti, ma la vera creatività nasce dall’esperienza umana, dall’intuizione e dalle emozioni. L’innovazione non deriva solo dagli algoritmi, ma anche curiosità, narrazione e pensiero profondo.

4. Pensiero critico e processo decisionale

L’intelligenza artificiale fornisce informazioni, ma non può interpretare sfumature, dilemmi morali o sfide etiche come possono fare gli umani.

Le decisioni guidate dall’intelligenza artificiale si basano sui dati, ma I leader devono analizzare i rischi, considerare l’impatto a lungo termine e prendere decisioni che vadano oltre i numeri.

5. Comunicazione e leadership

Il futuro appartiene agli influencer, non solo ai programmatori. Il successo in qualsiasi carriera dipende da persuasione, negoziazione e collaborazione. L’intelligenza artificiale potrebbe aiutare a creare un’e-mail o a riassumere un rapporto, ma solo una persona può ispirare una squadra, risolvere conflitti o creare fiducia.

6. Costruire relazioni

Le persone lavorano con le persone, non solo con l’intelligenza artificiale. Non importa quanto digitale diventi il mondo, il business si basa sulle relazioni.

L’intelligenza artificiale può semplificare le attività, ma gli esseri umani si connettono attraverso esperienze, emozioni e fiducia condivise.

Accogliere l’intelligenza artificiale come uno strumento

Invece di temere l’intelligenza artificiale, le nuove generazioni dovrebbero accoglierla come uno strumento, che funzioni unita all’intelligenza umana, non come sua sostituzione.

L’intelligenza artificiale può automatizzare le attività, ma sei tu a dover innovare.

L’intelligenza artificiale può analizzare i dati, ma sei tu a doverne interpretare le informazioni. L’intelligenza artificiale può aiutarti, ma sei tu a dover guidare.

La formula vincente: intelligenza artificiale + competenze trasversali = carriera a prova di futuro

Le giovani generazioni per garantire il futuro alle proprie carriere dovranno:

  • Sviluppare ottime capacità comunicative e interpersonali.
  • Abbracciare l’apprendimento continuo e l’adattabilità.
  • Padroneggiare l’intelligenza artificiale come strumento.
  • Sviluppare l’intelligenza emotiva e le capacità di leadership.
  • Pensare in modo creativo e sii aperto a nuove prospettive.

Per finire: l’intelligenza artificiale non è una minaccia, ma un partner!

I professionisti che avranno successo non sono coloro che temono l’intelligenza artificiale, ma coloro che la sfruttano rafforzando le proprie capacità umane.

Il futuro è collaborazione tra esseri umani e intelligenza artificiale, non competizione.

L’intelligenza artificiale ha il potenziale di valorizzare le organizzazioni che promuovono una cultura fortemente incentrata sulle persone. Al contrario, potrebbe erodere le competenze di coloro che rimangono in modalità “business as usual”, addormentandoli. Utilizzate questi dati come un campanello d’allarme.

Prepariamo giovani generazioni non solo per lavori basati sull’intelligenza artificiale, ma anche per la leadership nell’era dell’intelligenza artificiale!

Pasquale Troianiello

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