Nelle Prospettive Economiche dell’OCSE, e come sottolineato dalla Presidente dell’Unione Europea Ursula Von der Leyen, con la fine del 2021 si sta concludendo l’anno d’oro della grande ripresa italiana: + 6,3%, che diminuirà nel 2022, la cui stima di ripresa prevista è del +4,6% con una successiva flessione nel 2023 del + 2,6%. “L’economia italiana sta crescendo più in fretta che in qualunque altro momento dall’inizio di questo secolo”, lo ha detto proprio lei, in occasione del centesimo anniversario dell’Università Cattolica di Milano che ha inaugurato l’anno accademico 2021-2022. Il Pil Italiano seguirà la tendenza della zona Euro di tornare ai livelli pre- crisi già entro la metà del 2022. L’uscita dalle restrizioni legate alla Pandemia ha avuto sicuramente un benefico effetto sulla ripresa, che potrà essere minacciato dalla variante “Omicron”, oltre dall’acuirsi della quarta ondata della Pandemia. Ripresa significa per l’Italia ordinativi in crescita, già a Maggio 2021 secondo gli Studi della Confartigianato, la ripresa veniva confermata dalle attese sugli ordini e da un buon clima di fiducia delle imprese, per le quali il settore manifatturiero ha riscontrato il saldo più elevato con +15,6%, seguito dai servizi di mercati che hanno registrato un miglioramento netto con +11,9 punti rispetto ad Aprile 2021. Fino ad Aprile 2021 per le imprese dei servizi di mercato e per il commercio si è registrato un ritardo dell’indicatore sulle attese degli ordini, rispetto alle imprese del manifatturiero e delle costruzioni. Nel confronto internazionale con la manifattura dell’Italia è perdente la Spagna (-2,1%), la Germania e la Francia (+0,2%). In realtà a sostenere la crescita del PIL del +0,1%, in rialzo rispetto alla stima preliminare diffusa il 30 aprile scorso, quando la variazione congiunturale del PIL era stata del -0,4%, è stato il settore delle costruzioni con +871 milioni di euro di valore aggiunto nel primo trimestre 2021, rappresentando la variazione complessiva (+886 milioni di euro) del valore aggiunto dell’economia italiana che sicuramente ha sostenuto la crescita del PIL. In Italia la ripresa del Pil è stata più rapida, grazie alla accelerazione delle vaccinazioni dovuto ad un’efficiente piano nazionale di vaccinazioni Covid-19. Secondo la Confindustria, congiuntamente a un aumento degli ordini, si è registrato più credito e tassi di interesse calmierati. L’export italiano cresce sopra i livelli pre-crisi, grazie agli scambi mondiali in aumento, ma le commodity sono carissime per le imprese. Anche l’Eurozona è ripartita già nel 2° trimestre del 2021, mentre negli USA la crescita annua va molto oltre le attese. La fiducia dei consumatori è stata ed è un passo cruciale in questa ripresa dei consumi come per gli investimenti, tanto che a Giugno 2021 si è rilevato un balzo che ha portato l’indice per le famiglie oltre i livelli pre-crisi. Il rovescio della medaglia della ripresa pandemica che pesa sulle imprese è l’aumento dei costi dei trasporti dalla Cina che incide sul reperimento delle materie prime e sui costi delle stesse: i costi del trasporto di un container dalla Cina sono aumentati dai 3mila euro ai 16mila euro. Le schede elettroniche e i pallet in legno sono di difficile reperimento (fonte Unindustria). L’aumento del costo dei trasporti ha investito non solo i trasporti dalla Cina ma tutto il comparto del trasporto oceanico, minacciando così la ripresa delle imprese che hanno necessità ad evadere gli ordini: piccole e medie aziende vanno per questo in sofferenza per le consegne e al contempo hanno difficoltà a reperire materiali essenziali per la realizzazione dei propri prodotti. La situazione resta complessa a causa delle variazioni dei costi delle materie prime e delle mancate forniture per cause indipendenti dai singoli imprenditori. In rallentamento anche il Pil cinese che quest’anno dovrebbe crescere dell’8,1% dall’8,5% di maggio e del 5,1% sia nel 2022 che nel 2023. L’andamento dell’economia Usa è stata rivista al ribasso al 5,6% dal 6,9% di maggio (+3,7% nel 2022 e +2,4% nel 2023), mentre per quel che riguarda la Russia, l’andamento, secondo le ultime stime del Ministero dello Sviluppo Economico della Federazione Russa, rilasciate il 26 Aprile 2021, è stato in crescita con una variazione prevista tra il +2,9% e il 3,3%. La ripresa dell’attività economica è stata trainata dalla crescita dei consumi di beni e servizi, un rialzo rispettivamente del 5,1% e dell’11,3%. Anche in questa realtà la pandemia ha colpito fortemente l’economia, che ha registrato il crollo più alto dal 2009, dando seguito ad una ripresa dell’attività economica sostenuta da i salari reali che per la popolazione sono aumentati del 2% nel 2021, mentre i redditi reali disponibili del +3%. Nel medio termine, entrambi gli indicatori continueranno a crescere a un tasso costante di circa il 2,5%, dato sostanzialmente in linea con le previsioni di produttività del lavoro. Secondo l’OCSE in molti Paesi perde vitalità “lo slancio derivante dal forte rimbalzo dopo le riaperture a causa delle persistenti strozzature delle catene di approvvigionamento, per l’aumento dei costi e per gli effetti persistenti della pandemia”, i Paesi a basso reddito dove i tassi di vaccinazione sono bassi e la domanda deve ancora riprendersi completamente, aumenta la pressione inflazionistica con conseguente aumento dei prezzi nei beni durevoli, i prezzi del cibo e dell’energia. Questi fattori rappresentano una sfida importante anche per la politica italiana: l’ OCSE nel World Economic Outlook ha sottolineato quanto sia importante per il nostro Paese l’attuazione di riforme strutturali per digitalizzare e snellire i sistemi di giustizia civile e fallimentare e aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione, sollecitando inoltre una riforma fiscale per ridurre il cuneo, la semplificazione delle imposte sul lavoro ed auspicando una maggiore concorrenza tra i servizi. “Siamo entrati in una nuova fase dell’Unione Europea”, lo ha detto la Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, grazie a due decisioni: la prima decisione riguarda la creazione di un piano di ripresa finanziato dall’Unione Europea per aiutare gli Stati a risollevarsi chiamato “NextGenerationEU”, la seconda quella di produrre e acquistare vaccini per tutti gli europei. Sono proprio le disparità mondiali rispetto alla campagna vaccinale che possono avere un impatto sull’economia secondo il segretario generale dell’Ocse Mathias Corman, per cui la copertura vaccinale resta una priorità per tutta l’Europa invitando a “proseguire gli sforzi senza tregua” perché venga vaccinata l’insieme della popolazione. In questa visione di una nuova Europa coesa a fronteggiare le emergenze della pandemia, la Presidente della Commissione Ue strizza l’occhio ai giovani, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Sacro Cuore di Milano ha rimarcato l’aumento delle offerte di lavoro per altre fasce d’età rispetto alla crescita dell’occupazione giovanile ancora molto lenta, esprimendo la volontà di costruire un’Unione Europea per le nuove generazioni con un’economia che funzioni per i giovani. Secondo i dati Istat il tasso di disoccupazione è calato al 9,2% (-0.1 punti), nonostante l’aumento tra i giovani al 29,8% (+1,8 punti) (Dati Istat Novembre 2021): la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,2%, pari a -28mila unità rispetto ad agosto) è più marcata per gli uomini e coinvolge solo chi ha più di 24 anni. Il numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni durante la pandemia era aumentato in misura eccezionale all’inizio dell’emergenza sanitaria, mentre i dati di Settembre 2021 rispetto a Settembre 2020 parlano di una diminuzione del -2% (pari a -280mila e di un calo delle persone in cerca di lavoro pari a -230mila unità. Le parole della Presidente Von Der Leyen secondo cui “L’Italia cresce come non mai” sono più ottimistiche rispetto al clima di scarsa fiducia dei consumatori italiani che a Novembre 2021 ha registrato una flessione (da 118,4 a 117,5), dovuto ad un peggioramento delle attese sulla situazione economica generale e personale, in dettaglio il clima economico e futuro calano rispettivamente, (da 142,2 a 139,8 e da 125,4 a 121,0), mentre il clima personale registra una riduzione più contenuta (da 110,4 a 110) (dati Istat). L’elogio all’ Italia è stato rivolto agli studenti in ascolto, riuniti per celebrare l’inaugurazione del primo secolo dell’Università Cattolica e dell’anno accademico 2021-2022 dell’Università del Sacro Cuore di Milano, ai leader di domani, ai giovani italiani che hanno dato l’esempio fin dall’inizio della pandemia, coscienziosamente vaccinati (oltre l’’80%). Sono loro, che tra qualche anno saranno i giovani professionisti che app rteranno nuove idee all’Europa il cui futuro è nella nuova generazione. “Buon Natale, evviva l’Europa!” con questi auguri in italiano, la Presidente Ursula Von der Leyen ha salutato la platea prima della standing ovation finale.
Teresa Sisto