E’ ancora presto per capire cosa sia successo con la pandemia, ma un fatto fa ben sperare anche riguardo al rilancio dell’economia italiana: l’Italia innovativa, quella che fa ricerca e produce brevetti a livello europeo, sta crescendo. Sono 4.465 le domande di brevetto italiane pubblicate dall’European Patent Office (EPO) nel 2020, secondo l’analisi effettuata da Unioncamere–Dintec, il 5,3% in più dell’anno precedente. Dal 2008 le invenzioni italiane protette a livello europeo sono state quasi 52mila e per quasi l’80% si devono a soggetti (imprese, enti di ricerca e persone fisiche) residenti nelle regioni settentrionali.
I campi delle “necessità umane” e delle “tecniche industriali e trasporti” assorbono più della metà della capacità innovativa made in Italy. Nel primo rientrano i brevetti relativi ad ambiti diversi di attività: dall’agricoltura all’abbigliamento, passando per il tabacco e lo sport; il secondo ha a che fare, invece, con le tecnologie della manifattura e dell’automotive. Rispetto al 2019, gli incrementi maggiori riguardano soprattutto alcuni settori che rendono l’Italia famosa nel mondo: +53% per le innovazioni riguardanti i prodotti tessili e la carta (passati da 75 a 114) e +10%, appunto, per le “necessità umane” (935 i brevetti pubblicati nel 2019, 1.033 quelli del 2020). Un brevetto su 5 di quelli pubblicati dall’EPO nel 2020 si riferisce alle KET (Key Enabling Technologies), le tecnologie che la Commissione Europea ha definito abilitanti a tutti gli effetti. Tra le 6 categorie delle KET (biotech, fotonica, materiali avanzati, nano e micro–elettronica, nanotecnologie e manifattura avanzata), la manifattura avanzata, quella cioè che si riferisce all’automazione e ai robot, fa ulteriori passi avanti: nel 2020 qui vi sono 53 domande di brevetti in più, per complessive 670 pubblicate. Va bene anche la fotonica, utilizzata per la trasmissione dei dati all’interno delle fibre ottiche, che registra 25 brevetti in più rispetto all’anno precedente, per complessive 74 invenzioni pubblicate dall’EPO nel 2020. Con 1.506 brevetti, la Lombardia è la regione in cui più si concentra la capacità innovativa italiana; seguono l’Emilia Romagna (con 703 domande di brevetti), il Veneto (con 596) ed il Piemonte (480). Milano, Torino, Bologna, Roma e Treviso sono invece le province che hanno presentato il maggior numero di brevetti.
Fonte Unioncamere