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7 Ottobre 2024
Economia

Europa, nel 2035 obiettivo 65% di effettivo riciclo

Vediamo troppo spesso le nostre strade invase dall’immondizia, cassonetti stracolmi e la gente passarvi vicina abituata ed assuefatta a questa situazione. Mari pieni di plastica, discariche stracolme, questa è solo una delle immediate conseguenze.
Ma ci fermiamo mai a chiederci dove vanno a finire davvero i nostri rifiuti?
Si, questa domanda dovremmo farcela ogni giorno, tutti. Perché ognuno di noi è responsabile della spazzatura che produciamo e, proprio per questo, con un comportamento individuale più maturo e consapevole si arriverebbe a ridurre l’impatto dei rifiuti sull’ecosistema.
Sempre più località hanno avviato la raccolta differenziata, ma ancora tanta strada c’è da fare per modificare le abitudine delle persone. Che poi a pensarci bene basterebbero pochissimi minuti di attenzione per fare la “differenza”. Basterebbe solo fare attenzione agli oggetti che buttiamo e a dove devono essere buttati. Plastica, cibo, prodotti elettronici, mobili, vestiti, e via via tutti gli altri oggetti, ma sempre avendo a mente gli effetti di un errato smaltimento.
L’Europa ha posto nel 2035 il termine per arrivare all’80% di raccolta differenziata per centrare il target europeo del 65% di effettivo riciclo. Se guardiamo le percentuali attuali in Italia ci rendiamo conto che la strada da percorrere è ancora lunga, per le tante differenze nella gestione dei rifiuti tra le varie realtà territoriali e, soprattutto, per la difficoltà di raggiungere percentuali così alte di raccolta differenziata nelle grandi città. Da una parte dunque il bisogno che ognuno di noi metta in atto comportamenti pratici e veloci per diminuire la produzione di spazzatura e smaltirla nel giusto modo, perché ogni singolo comportamento che verrà messo in pratica per ridurre la quantità di rifiuti avrà il proprio impatto sull’ambiente.
Dall’altra la grande possibilità che può rappresentare il Recovery fund per favorire la realizzazione di impianti industriali per i rifiuti organici, che portino anche alla riduzione dei costi per lo smaltimento a carico dei cittadini.
In altre parole iniziare a rendere reale l’economia circolare.

M.M.A.

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