Il Ministro Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto interministeriale che rende operativo il Fondo Impresa Donna che mira a rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile.
L’obiettivo della misura è quello di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Si dovrà attendere l’emanazione del provvedimento del Ministero per lo Sviluppo Economico che fisserà la data di apertura dello sportello per accedere alle agevolazioni.
Il Fondo Impresa Donna è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro nella Legge di Bilancio 2021, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile nell’arco di tempo tra il 2021 e il 2026. Il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”. Con l’attuazione della misura a sostegno dell’imprenditoria femminile, il Ministero raggiunge un altro obiettivo del PNRR nei tempi stabiliti dal cronoprogramma, come già avvenuto per i bandi IPCEI sui progetti strategici altamente tecnologici nei settori delle batterie e dei semiconduttori, mentre è già stata avviata la riforma della proprietà industriale. Il testo ufficiale non è stato pubblicato, la bozza del decreto prevede tre assi: nascita e consolidamento a cui sono destinati 32,5 milioni il terzo diffusione della cultura imprenditoriale e formazione sono assegnati 6,2 milioni. Il Fondo si rivolge a 4 categorie di beneficiari:
• cooperative e società di persone con almeno il 60% di donne socie. Inoltre, è d’obbligo che i legali rappresentanti o amministratori non siano mai stati condannati con sentenza definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;
• società di capitale con quote e componenti del CDA per almeno due terzi di donne, sempre con il vincolo dell’assenza di condanne definitive per i reati che comportano esclusione degli appalti pubblici;
• imprese individuali la cui titolare è una donna e risulti non condannata in via definitiva per reati che costituiscono motivo di esclusione dagli appalti;
• lavoratrici autonome che presentano l’apertura della Partita IVA entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda.
• persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.
Attraverso il Fondo Impresa Donna potranno essere concessi:
• contributi a fondo perduto;
• finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati;
• combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati;
• percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;
• investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start-up innovative e le PMI innovative, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali.
L’intervento del Fondo Impresa Donna si differenzia nel caso di nuove imprese e imprese già esistenti, vediamo le condizioni e le agevolazioni riservate:
• alle nuove imprese saranno erogati contributi a fondo perduto in base ai seguenti criteri:
– spese ammissibili di importo sino a 100.000 euro il contributo verrà concesso nella misura dell’80% fino a un importo massimo di 50.000 euro;
– spese ammissibili di importo superiore ai 100.000 euro e fino a 250.000 euro il contributo verrà concesso nella misura del 50%.
• alle imprese già esistenti, costituite da almeno un anno e massimo 3 anni, è previsto:
– un contributo a fondo perduto al 50% e il restante 50% sarà corrisposto attraverso un finanziamento agevolato a tasso zero della durata di 8 anni. Le spese ammissibili che verranno coperte corrisponderanno non oltre all’80%. Il tetto massimo è di 400.000 euro.
• alle imprese esistenti da tre anni e più è prevista la concessione di un:
– finanziamento agevolato a tasso zero della durata di 8 anni per le spese di investimento;
– contributo a fondo perduto sulle spese di capitale circolante.
Le attività che potranno essere finanziate sono industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.
Le spese ammissibili sono riconducibili alle seguenti voci:
• impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica;
• immobilizzazioni immateriali;
• servizi cloud per la gestione aziendale;
• personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata.
Le domande andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione e seguendo specifici criteri. Invitalia infatti, esaminerà il progetto imprenditoriale, le potenzialità del mercato di riferimento e sarà data una premialità alle iniziative ad alta tecnologia. Esaurite le risorse, le agevolazioni saranno concesse in misura parziale rispetto all’importo ammissibile.
Federica Sorge
Caporedattore Economia.News