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25 Marzo 2025
Economia

La blockchain per l’industria della moda

La blockchain, letteralmente “catena di blocchi”, è una struttura dati condivisa e “immutabile” che ha sempre più ambiti di applicazione. In particolare il settore della moda utilizza questa tecnologia per garantire dei benefici in termini di maggiore trasparenza, sicurezza e qualità per aumentare la fiducia nel prodotto, attraverso la tracciabilità dei processi produttivi, delle transazioni di compravendita e la geolocalizzazione del prodotto, in un’industria in cui i sistemi logistici e di produzione sono complessi. La “fashion supply chain” comprende infatti un vasto numero di aziende specializzate e la strada per arrivare al prodotto finito è lunga: attraversa più Continenti per portare le materie prime nei Paesi a basso salario per la lavorazione, agli hub della moda per l’ultima finitura, per poi essere resi disponibili nei negozi o online. Per ogni passaggio ci si deve chiedere chi lo farà e quando.

Le risposte devono tenere conto di vari aspetti come la minimizzazione dei ritardi, l’ottimizzazione delle risorse e il contributo agli obiettivi di sostenibilità. Una gestione efficiente e trasparente della filiera, deve poter garantire sempre dove si trovano i prodotti, in modo da salvaguardare la produzione e le consegne. È inoltre essenziale essere in grado di rispondere rapidamente a sviluppi e cambiamenti di più ampia portata e questo può essere fatto solo avendo un accesso immediato alle informazioni su qualsiasi evento, positivo o negativo, che possa impattare sulla filiera. Con la blockchain ogni fase del processo di produzione è verificata e registrata in modo trasparente ed è possibile visualizzare tutte le informazioni rilevanti: non solo elementi come nome, origine e prezzo, ma anche statistiche sull’impronta di CO2 o condizioni di lavoro, avendo una visione dell’intera filiera in tempo reale. I principali usi della blockchain nel settore della moda e del lusso sono la tracciabilità della provenienza dei materiali in quanto permette di tracciare in maniera certa ed immutabile le transazioni che avvengono lungo la supply chain aziendale e garantisce, quindi, un alto livello di sicurezza del prodotto. La tracciabilità permette di tutelare il consumatore, garantendogli la veridicità delle informazioni sull’origine dei materiali di cui sono composti i capi di abbigliamento o i beni di lusso acquistati, per motivi sia etici che di sostenibilità ambientale.

La blockchain fornisce una prova di autenticità dei prodotti, favorendo il contrasto alla contraffazione e al traffico di merce rubata. Il cliente infatti riceve un certificato di autenticità personalizzato con un sistema crittografico integrato. La tecnologia blockchain applicata in questo ambito, apre le porte allo sviluppo di una comunicazione diretta con i clienti e a una strategia di marketing più efficace: infatti oltre ad aumentare la consapevolezza del pubblico sugli effetti dannosi dell’acquisto di prodotti contraffatti, i marchi oggi devono pensare in modo creativo alla costruzione dell’identità, dando la giusta importanza agli aspetti di sostenibilità e costruendo un rapporto di fiducia con il consumatore. La blockchain comunque permette di associare in modo immutabile e permanente il cliente al prodotto acquistato, garantendone quindi la legittima proprietà e potendone tracciare anche eventuali altri passaggi di proprietà successivi. Tra le aziende che utilizzano questa tecnologia annoveriamo Hugo Boss che ha aderito al progetto della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite, volto a rafforzare tracciabilità e trasparenza lungo tutta la filiera della moda con finalità di economia circolare, grazie all’impiego di tecnologie varie, tra cui la blockchain. I nuovi modelli appartenenti alla capsule Collection “Lana tracciabile Boss” infatti sono stati creati con la garanzia che l’intero processo produttivo è controllato e tracciato nei minimi dettagli. H&M ha creato un sistema di tracciatura che, attraverso la scansione delle etichette, consente ai clienti di verificare quali siano i suoi fornitori, le relative fabbriche e i loro indirizzi. In Louis Vuitton e Dior, la blockchain permette ai clienti di avere accesso alle origini e alla storia del prodotto acquistato. Allo stesso modo, anche il gruppo Kering ha lavorato allo sviluppo di un sistema di garanzia basato su blockchain da offrire ai clienti come dimostrazione di autenticità. Anche il luxury fashion brand Alyx ha iniziato ad avvalersi di tale tecnologia per monitorare la produzione di vestiti dalla materia prima sino al prodotto finale, e permettere al cliente attraverso il QR code di comprendere le origini dei propri acquisti e la loro qualità, guadagnando così fiducia nel brand.

Anita Marrone

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