Il ruolo e le sfide della financial education nel contesto attuale: l’educazione finanziaria può promuovere la protezione dei consumatori finanziari e il miglioramento dei processi decisionali, del benessere individuale e sostenere la stabilità e lo sviluppo finanziario.
Una migliore conoscenza e comprensione dei concetti finanziari può contribuire a migliorare il processo decisionale relativo alla gestione del denaro. La mancanza di basilari nozioni finanziarie, viceversa, ha ripercussioni non solo sulle scelte individuali ma anche nella sfera sociale di un Paese che vuole riformare il proprio sistema economico. Nel contesto attuale di globalizzazione e digitalizzazione in cui la finanza incide in modo rilevante nella quotidianità delle imprese e dei cittadini, l’educazione finanziaria indispensabile per crescere ed innovare. Da qui l’importanza di un’adeguata educazione finanziaria anche per migliorare la società: i clienti economicamente più istruiti hanno la possibilità di comprendere, elaborare e controllare le informazioni che ottengono dagli intermediari finanziari.
Gli sforzi profusi dalle autorità per consentire ai cittadini di rafforzare l’inclusione e l’educazione finanziaria avendo compreso la crucialità che riveste la sensibilizzazione e la comprensione delle caratteristiche dei prodotti (ivi compresi le commissioni, le spese, le penalità, gli interessi e l’informativa obbligatoria per la trasparenza) e dei servizi finanziari innovativi e/o tradizionali, i loro diritti e responsabilità, i rischi connessi, le pratiche illecite, sleali sono aumentati sensibilmente.
Tante sono le iniziative in ambito pubblico e privato che sono state messe a terra in tema di educazione finanziaria. Oltre il Comitato Edufin, la Consob organizza eventi di sensibilizzazione in materia di gestione del portafoglio personale e familiare, un utilizzo degli strumenti finanziari, assicurativi e previdenziali, così come la Banca d’Italia ha pubblicato delle guide pratiche per facilitare l’approccio alla materia su larga scala (a titolo esemplificativo, in punto di credito al consumo, mutuo ipotecario e conto corrente bancario). La Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEDUF), nata su iniziativa dell’Associazione Bancaria Italiana per diffondere l’educazione finanziaria in un’ottica di cittadinanza consapevole e di legalità economica, opera invece in stretta collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici Scolastici sul territorio, e ha l’obiettivo di coinvolgere tutti i soggetti interessati a promuovere una nuova cultura di cittadinanza economica, diffondendo nelle scuole di ogni ordine e grado programmi didattici innovativi nella forma e nei contenuti, ed eventi per gli studenti, gli insegnanti e i genitori.
Perché ‘investire’ nella formazione degli individui è diventato imprescindibile, tanto più vista la complessità del contesto economico finanziario attuale nel quale i consumatori sono chiamati a prendere delle decisioni importanti per il loro, ma anche per quello della loro famiglia, benessere futuro e la loro resilienza, tutelandoli nell’ambito di appropriati quadri normativi e di vigilanza.
Non solo; una maggiore consapevolezza economica serve per innovare e per crescere: bisogna incoraggiare le persone ad agire ed attuare quei cambiamenti nel loro comportamento che possono migliorarne la situazione personale assumendo decisioni corrette circa la pianificazione ed il risparmio che riducano la dipendenza dal credito.
Numerosi sono gli eventi e le campagne di sensibilizzazione ad un pubblico vasto di cittadini per sensibilizzarli e fornire loro quelle informazioni, indicazioni e strumenti appropriati per valutare i prodotti, i servizi ed i fornitori, decidere se servirsene tenuto conto della situazione personale di ciascuno e dell’eventuale complessità di ogni prodotto, gestire efficacemente gli eventuali rischi connessi, selezionare il miglior prodotto creditizio disponibile quando devono contrarre un credito. Non da ultimo al fine di sviluppare una cultura della responsabilità che favorisca la conoscenza e la comprensione dei rischi, della loro prevenzione e mitigazione, ivi comprese le modalità di reclamo e di richiesta di indennizzo.
L’importanza della ‘financial literacy’ per i giovani: uno step fondamentale nella loro educazione dei più giovani all’utilizzo consapevole dei pagamenti digitali.
Investire sulla cultura finanziaria dei giovani significhi aiutarli a pianificare il loro futuro.
Le generazioni future dovranno affrontare scelte finanziarie sempre più impegnative: devono essere accompagnate non solo nel contesto familiare ma anche nel percorso scolastico per formare dei cittadini consapevoli, in grado di assumere le proprie decisioni relative al denaro ed ai servizi finanziari in modo responsabile ed affrontare consapevolmente le complessità ed i rischi relativi al mondo finanziario che via via si presenteranno loro, soprattutto con la diffusione dei servizi finanziari digitali, sia nell’ambiente lavorativo che nella vita quotidiana. Gli studi rivelano che i giovani italiani non hanno purtroppo le conoscenze sufficienti per compiere le scelte rilevanti per il loro benessere economico.
Negli ultimi decenni, secondo l’OCSE, lo sviluppo di servizi finanziari sempre più diversificati e sofisticati, tecnologici e digitali, “unito al rilevante cambiamento demografico – per lo più nella direzione di un invecchiamento della popolazione in molti paesi – ha portato a una sempre maggiore preoccupazione riguardo al livello di alfabetizzazione dei cittadini, in special modo dei giovani”. Molti giovani si trovano ad affrontare decisioni finanziarie e sono consumatori di servizi con un risvolto finanziario di qualche tipo (es. contratti di telefonia mobile, carte di credito, conto corrente on line). Ecco allora che con l’introduzione nell’insegnamento scolastico, trasversale ed inclusivo anche delle fasce dei soggetti più svantaggiati, che potrebbero essere i più bisognosi di alfabetizzazione finanziaria, l’educazione finanziaria si innesta nella fase di sviluppo dei ragazzi, allorquando sono maggiormente ricettivi, con costi assolutamente sostenibili, per consentire la messa a terra di quel cambio di passo necessario a rendere la popolazione finanziariamente più matura. Come ha sottolineato il presidente della Fondazione CRT, Giovanni Quaglia, “l’educazione finanziaria è un seme che va coltivato sin dai primi anni: contribuisce a realizzarci come persone libere, responsabili, consapevoli e soprattutto ci aiuta a misurarci con i rischi e le difficoltà economiche che un’emergenza come quella che stiamo vivendo porta con sé. Fondazione CRT, con il progetto Diderot, ha fornito agli studenti utili competenze di ‘cittadinanza’ economica proprio per evitare che nozioni basilari per la vita di ciascuno siano lasciate alla buona volontà di apprendimento dei singoli, con i rischi dovuti alla crescita della complessità, della disinformazione, della manipolazione” (comunicato stampa 29.5.2021).
Nel prossimo futuro le nuove generazioni dovranno prendere decisioni che richiederanno operazioni e, verosimilmente, competenze maggiori per comprendere prodotti e servizi più complessi, scegliere quelli più adatti a loro e proteggersi dalle truffe finanziarie maggiori. La sempre maggiore digitalizzazione mette alla prova il grado di educazione digitale e finanziaria di ciascuno: se è vero, infatti, che la diffusione dei servizi finanziari digitali ha offerto nuove opportunità è altrettanto vero che ha esposto i consumatori a nuove minacce alla sicurezza ed a maggiori rischi di frode, non ultimo, quello del sovraindebitamento soprattutto dei giovani.
Se “l’alfabetizzazione finanziaria è inserita tra le competenze necessarie per la vita che ogni adulto (ma anche ogni giovane) dovrebbe possedere, indifferentemente dall’età”, è di assoluto rilievo la questione della formazione di competenze finanziarie digitali, con tutte le implicazioni di carattere sociale ed economico che questo comporta in prospettiva sulle future scelte in tema di risparmio e previdenza. Il ruolo del digitale è fondamentale anche nell’ambito dei pagamenti, dallo shopping online all’uso delle app della banca, fino ai pagamenti in modalità contactless o direttamente tramite smartphone, andando a incidere sui vecchi modelli di business, nei processi o nei prodotti, e creandone di nuovi. Le banche e le istituzioni finanziarie hanno modificare parte del proprio core business introducendo tecnologie digitali nei servizi al consumatore: “Governments used digital payments to reach vulnerable citizens and customers increasingly used phones and cards to pay merchants. Measures also included regulations to support adoption of digital financial services during COVID-19. Data collected during the pandemic charts these positive shifts toward digital payment, but also highlights the unequal access to these services, especially among vulnerable groups” (G20 Italia, The impact of COVID-19 on digital financial inclusion, 2021).
Stante il profondo legame tra cultura economica dei singoli e la correttezza delle loro decisioni finanziarie, le istituzioni finanziarie, statali ed al mondo della scuola hanno individuato e stanno attuando percorsi e strumenti di educazione finanziaria fin dall’età scolare con un focus sulle competenze dell’economia digitale, che sarà fondamentale nell’educazione per l’era digitale.
Le nuove generazioni, pur essendo cresciute con internet, social e digital, non hanno tutte le competenze e le conoscenze necessarie nell’uso di Fintech, nel fare acquisti e utilizzare i servizi finanziari online. Ciò richiede livelli approfonditi di ‘alfabetizzazione finanziaria digitale’ onde evitare gli acquisti/vendite sbagliate, frodi come il phishing, attacchi hacking, l’uso non autorizzato dei dati, trattamenti discriminatori e problemi comportamentali, come l’eccessivo indebitamento.
Quello che occorre spiegare ai giovani sono i vantaggi dei pagamenti digitali e l’approccio per un loro uso consapevole, di informarli sulle opportunità offerte dai nuovi strumenti di pagamento elettronico (le funzionalità e le caratteristiche delle app di pagamento e scambio di denaro, carte di credito e di debito, contacless e wallet digitali), guidarli alla scoperta dei meccanismi consci e inconsci che ne influenzano le scelte, soprattutto nei momenti di crisi, sensibilizzandoli sul tema della sicurezza per evitare di incorrere in decisioni sbagliate. L’istruzione e la formazione non si devono però limitare a impartire conoscenze, bensì sviluppare competenze e trasmettere i valori fondamentali necessari per indurre comportamenti.
Paola Francesca Cavallero