Kering è il gruppo mondiale del lusso, che sostiene e promuove lo sviluppo di alcuni tra i più rinomati marchi di moda, pelletteria, gioielli e orologi: Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, Dodo…. Si pronuncia “caring”, che in inglese vuole dire “prendersi cura”; infatti è proprio questo il concetto su cui si costruiscono i rapporti con le Maison del Gruppo, i collaboratori, i clienti e gli stakeholder – fino ad arrivare al mondo intero. Ponendo la creatività al centro della sua strategia, Kering permette alle Maison di andare oltre i propri limiti in termini di espressione creativa, per dare forma al lusso del futuro in modo sostenibile e responsabile. Proprio questo è il tema a cui sempre più aziende fanno attenzione. Kering pone in essere una serie di strategie sulla biodiversità per garantire la protezione e la sostenibilità delle risorse naturali. L’obiettivo generale del Gruppo è preservare tali risorse che giocano un ruolo fondamentale nelle sue attività, per la sua crescita continua e sostenibile. Infatti nelle aziende della moda e dell’abbigliamento, l’attività principale è intrinsecamente legata a ecosistemi sani e ben funzionanti. Qualsiasi degradazione di tali sistemi determina un impatto diretto sulle supply chain del Gruppo presenti sul pianeta. Kering utilizza un approccio suddiviso in quattro fasi: evitare, ridurre, ripristinare e rigenerare, e infine trasformare. L’obiettivo è innescare un cambiamento. Il progetto Regenerative Fund for Nature nasce perchè gran parte degli indumenti che indossiamo nascono come materie prime nelle aziende agricole o nei pascoli. Per tale motivo il futuro dell’industria della moda è indissolubilmente legato a quello dell’agricoltura, settore che attualmente è una delle principali cause della perdita di biodiversità e del cambiamento climatico. Kering and Conservation International lancia il Regenerative Fund for Nature con l’obiettivo di trasformare 1 milione di ettari di coltivazioni e pascoli in pratiche rigenerative nel corso dei prossimi cinque anni, per la tutela del clima e della natura. Per pratiche rigenerative si intende un’agricoltura che va oltre il concetto di sostenibile, che trae vantaggio dalla tendenza naturale degli ecosistemi a rigenerarsi quando subentrano degli squilibri. Per far sì che questa trasformazione avvenga è necessario dare assistenza agli agricoltori e ai produttori, infatti il Fondo garantisce sovvenzioni a gruppi agricoli, responsabili di progetti, ONG e altri stakeholder disponibili a testare, dimostrare e scalare le pratiche rigenerative, ricercando una sinergia con i sistemi naturali. Kering è impegnata inoltre nella tutela del benessere animale, infatti nel 2019 ha presentato degli standard di riferimento per il trattamento della fauna in tutta la supply chain. Nasce così il progetto dello Sviluppo del sustainable cashmere in collaborazione con Wildlife Conservation Society. L’iniziativa aiuta i pastori a ridurre l’impatto a monte della produzione di cashmere e ad organizzare nuovi programmi di allevamento sostenibile per ottimizzare la qualità delle fibre, la gestione dei pascoli e la conservazione della biodiversità locale. Altro progetto attuato è per dare sostegno alla produzione di lana responsabile. In Abruzzo Kering collabora con alcune cooperative di allevatori e realizza diversi audit per garantire che le loro pratiche rispettino gli Standard sul benessere degli animali. Nel “Sustainability Progress Report” pubblicato da Kering nel 2020, si evincono risultati significativi ovvero una riduzione del 14% dell’intensità degli impatti ambientali globali del Gruppo, in un percorso positivo verso l’obiettivo di riduzione del 40% entro il 2025; la riduzione del 77% dell’intensità delle emissioni di gas serra del Gruppo; l’ utilizzo del 67% di energia rinnovabile del Gruppo a livello mondiale, cha sale al 100% in oltre sette Paesi, il 100% di acquisti responsabili di oro etico per gioielli e orologi e l’88% di tracciabilità per le materie prime chiave. È così che le aziende oggi scelgono la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, che conduce a molteplici benefici quali la creazione di valore e l’instaurarsi di un rapporto di fiducia tra il brand e il cliente e quindi una maggiore fidelizzazione, si efficientano i processi e si riducono gli sprechi, aumentano le figure professionali che scelgono di lavorare in modo sostenibile. Tutto ciò porta al miglioramento della reputazione dell’azienda.
Anita Marrone