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10 Ottobre 2024
Economia Primo Piano

Made in Italy

La piccola e grande bellezza del prodotto fatto in Italia: il Made in Italy è uno dei primi brand conosciuti e apprezzati al mondo, una grande risorsa per il nostro Paese. Per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “la ripartenza dell’industria è decisiva per il nostro sistema Paese. In questa prospettiva un valore particolare assumono i settori dell’eccellenza italiana, quel Made in Italy che, grazie alla sua qualità, ha svolto e svolge un ruolo trainante per l’intera economia e per il prestigio stesso dell’Italia”.

La notorietà del nostro patrimonio artistico, dei brand del lusso, delle imprese del settore manifatturiero – nostro caposaldo storico – agroalimentare, enogastronomico, cresciuta esponenzialmente nel mondo, hanno contribuito a far associare l’essere fatto in Italia ad un prodotto di prestigio. Il brand made in italy garantisce occupazione e crescita economica al nostro Paese, la qualità, l’affidabilità, la fantasia, l’originalità, la sicurezza inconfondibili che delle eccellenze artigianali e industriali. E’ un’’etichetta’ che trasmette al consumatore un valore aggiunto, un’emozione, una fiducia nel prodotto non solo ricollegata alla qualità, alla qualità, rappresentando un valore culturale e sociale. In occasione dell’inaugurazione del Salone del Mobile 2022 a Milano, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato “sono lieto di inviare il mio saluto ai partecipanti alla Sessantesima edizione del Salone del Mobile. Milano che, dopo le sofferte restrizioni dovute alla pandemia, segna il ritorno a un appuntamento di rilievo assoluto in un settore significativo dell’economia nazionale ed elemento di punta del Made in Italy”. Il “Made in Italy è uno stile, un gusto, un’impronta che presenta al mondo la nostra capacità (…) simbolo dell’ingegno italiano, del nostro stile di vita e del gusto, di conoscenza e di competenza della nostra cultura, elementi tanto apprezzati nel mondo”. 

Valorizzare e difendere il made in italy è una scelta non solo obbligata ma strategica per i benefici economici e sociali che comporta per la collettività intera.

Il made in italy rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia: le aziende italiane sono consapevoli che è un elemento distintivo su cui è opportuno continuare a investire per essere sempre più competitivi nel contesto della competizione globale.

Migliaia di artigiani coscienti del proprio sapere, della propria storia, con la passione per il ‘saper fare’ e con forti competenze in produzioni locali, si sono trasformarsi con il passare del tempo in imprenditori in grado di esportare prodotti in tutto il mondo facendo conoscere il loro talento e il loro impegno e così promuovendo la migliore immagine del Paese.

Secondo Brunello Cucinelli “l’Italia ha nelle proprie mani e nella sua creatività il suo tesoro più ricco e affidabile, cioè l’Artigianato (che scrivo con la A maiuscola). Il nostro Artigianato è amato nel mondo: non dobbiamo lasciare che venga ingoiato dalla velocità rapace dei nostri tempi tecnologici. Se lo perderemo, perderemo la nostra memoria e noi stessi”.

Il pregio del made in italy è stata la capacità di creare beni unici, di qualità, legati ad una cultura, ad un territorio e a persone, gli artigiani, che riescono a trasmettervi la propria passione oltre che la propria professionalità durante la lavorazione.

Dinanzi alle difficoltà le piccole e medie aziende italiane hanno saputo sviluppare la consapevolezza del proprio valore, della propria conoscenza, competenza e creatività.

E questo anche grazie ad un cambiamento di prospettiva del sistema impresa che, con la dovuta lungimiranza dell’imprenditore, è riuscita a portare a sintesi la cultura con lo stile di vita, la qualità, la ricercatezza, in una parola un intreccio vincente tra estetica e capacità tecniche e tecnologiche.

Per consentire all’Italia di continuare a distinguersi dal resto del mondo per qualità, creatività e originalità bisogna sostenere ed incentivare i poli industriali, i distretti manifatturieri, cuore pulsante del nostro Paese, fulcro del talento, della formazione, della ricerca e dell’innovazione.

Nondimeno è diventata una priorità combattere e reprimere con ogni mezzo il fenomeno della contraffazione al fine di consentire permettere all’unico ed autentico made in italy di diffondersi e di rappresentare il Paese a livello internazionale.

La richiesta di made in italy nel mondo continua ad attestarsi su alti livelli.

Nell’attuale congiuntura internazionale le istituzioni spingono il Paese verso una prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile sia a livello nazionale che sui mercati internazionali, favorendo l’internazionalizzazione, incentivando e promuovendo l’export che, per la nostra economia, è un asset strategico.

La dinamica dell’export è confermativa della capacità di dirottare i flussi verso i mercati a maggiore sviluppo.

Ci sono anche tante eccellenze ed intelligenze imprenditoriali nascoste, intese come capacità innovative, commerciali e tecnologiche nei servizi, nella progettazione di opere pubbliche, nel design industriale, nelle tecnologie eco-sostenibili delle quali la presenza italiana all’estero ha fatto uno dei suoi punti di forza nei confronti dei principali competitors.

Senza dimenticare quelle imprese collocate nei circuiti internazionali più vasti, le cd. catene globali del valore.

Guardando al futuro il nostro tessuto imprenditoriale deve implementare le infrastrutture, così come pianificare e progettare a lungo termine, aprendosi a nuove partnership, ad una maggiore qualità dei canali di vendita intesa come promozione del prodotto e servizi complementari alla vendita in modo da rafforzare il carattere distintivo e la promozione dell’unicità, eleganza e qualità dei beni prodotti in Italia nei paesi in via di sviluppo. In questo senso deve essere incentivato l’utilizzo del mondo digitale e dell’e-commerce.

Le sfide degli imprenditori italiani: saper comprendere ed interpretare i cambiamenti dei consumatori con prodotti di alta qualità e rappresentativi di un inconfondibile stile di vita.

Le parole più associate al made in italy sono bellezza, lusso, prestigio, comfort, eleganza, stile, empatia e gusto. Il suo valore è un certificato di garanzia che con il tempo ha assunto a livello globale le caratteristiche di un vero e proprio brand, dotato di un’identità ben definita e divenuto sinonimo di qualità, di stima e di affidabilità riconosciute universalmente ed in grado di generare un vantaggio competitivo.

Nel contesto della globalizzazione è diventata fondamentale la responsabilizzazione delle imprese che indotto quelle più lungimiranti e che puntano ad essere competitive sul mercato a farsi carico di una responsabilità di carattere etico e sociale. Nel definire le loro strategie le imprese hanno compreso che la loro sopravvivenza e il loro successo dipendono anche dall’adempimento di finalità di natura sociale, riguardanti fattori etici e benessere collettivo, tenendo conto anche delle aspettative di tutti i suoi stakeholders dai fornitori ai dipendenti, dai consumatori alla comunità, e tutti gli operatori della filiera che sono influenzati direttamente o indirettamente dalle azioni dell’azienda.

Il made in italy si è aggiornato innovato pur basandosi sulla sua tradizione: merito questo di imprese lungimiranti che hanno dato ai prodotti italiani un forte valore aggiunto, quali l’attenzione nei confronti del lavoratore e dell’ecosistema, inteso come attenzione nei confronti del futuro, ambientale e sociale.

Acquistare un prodotto made in italy, quindi, non vuol dire solo comprare un prodotto bello, funzionale, di gusto ma anche realizzato nel rispetto dell’ambiente e con materiali ecosostenibili.

Le aziende, dunque, hanno attuato un profondo cambio di passo e di visione nella loro organizzazione diretto a valorizzare i principi della sostenibilità da un punto di vista etico e ambientale, che si va ad aggiungere all’obiettivo di massimizzare il profitto. Hanno costruito e mantenuto la reputation aziendale attraverso una mission che si identifica nella creazione di valore e nella crescita sostenibile, basata su un comportamento etico verso tutti gli stakeholders; nel contempo, hanno creato un consenso ed una fiducia nei consumatori finali.

Perché è diventato imprescindibile la capacità per l’azienda di cambiare se stessa e ciò che propone al mercato e la capacità per i clienti di trovare i prodotti dalla qualità tangibile, oltre all’interazione clienti-azienda. In altri termini il mondo imprenditoriale deve collegare la ritrovata disponibilità all’acquisto di beni di largo consumo che rispondono a caratteristiche di alta qualità.

All’interno di un’azienda assumono sempre maggiore importanza il valore e la funzione sociale, il rispetto dell’etica e la sostenibilità, in particolare, nelle imprese del mondo della moda, del tessile-abbigliamento, della pelletteria, delle calzature.

Il settore del made in Italy deve essere supportato da una strategia basata su sostenibilità, accessibilità, innovazione di processo e di prodotto per migliorare il profilo ambientale di beni e servizi e a formulare soluzioni in linea con la green economy.

Nell’ottica del made in Italy il ruolo del turismo a traino della competitività dell’Italia nel mondo

L’Italia ha un patrimonio culturale immenso e non replicabile, un paesaggio unico nella sua bellezza, un’immensa tipicità e varietà di prodotti agroalimentari: insomma un’eredità preziosa da proteggere e custodire per le generazioni future.

Le eccellenze italiane sono conosciute ed apprezzate in tutto il mondo attraverso l’export dei nostri prodotti e attirano viaggiatori, turisti e businessman da ogni parte del globo che portano con sé la conoscenza del territorio.

Gli studi e i sondaggi dicono che l’Italia è rimasta e sarà sempre la prima meta desiderata di viaggio di tutti i turisti del mondo.

La cultura è il principale attrattore del turismo in Italia, è molto competitivo anche rispetto agli altri tipi di turismo come quello legato alle bellezze naturali. Il nostro Paese ha un patrimonio culturale e materiale unico al mondo, non riproducibile. Abbiamo le città d’arte, abbiamo le bellezze naturali, ma anche un patrimonio infinito di borghi straordinari: sul territorio nazionale occorre spingere il turismo oltre che nelle capitali dell’arte, alla scoperta dei borghi e località minori, degli agriturismi. Bisogna investire in infrastrutture, digitali e materiali, per assicurare un turismo di grandi numeri in Italia, ma sostenibile e rispettoso della fragilità del nostro paesaggio, del nostro patrimonio artistico. Dato che il nostro Paese ha la fortuna, anche nelle destinazioni più famose, di avere una grande varietà di offerta, si tratta di consentire anche ai player meno noti, ai luoghi meno noti, alle attrazioni meno note di poter comparire sul piano dell’informazione e di conseguenza del mercato.

Nello scenario turistico globale l’offerta italiana è veramente molto varia e distintiva, anche sotto il profilo della capacità di spesa. La vasta gamma di prodotti, digitale, può essere di supporto ai turisti per organizzare il viaggio, visitare un museo o scegliere un albergo. Di luoghi attraenti da scoprire il nostro Paese è pieno, così come di esperienze di viaggio meno ovvie grazie alla recente upgrade nel modo in cui è gestita l’informazione del settore. Bisogna investire nelle strutture materiali, nell’intermodalità, interconnessione tra sistema aeroportuale e sistema ferroviario ad alta velocità.

Per mettere a sistema l’immagine dell’Italia all’estero, il turismo estero nel nostro Paese, l’esportazione agroalimentare, la promozione di moda, design e imprese culturali e creative, l’attrazione dei capitali devono essere realizzate efficienti ed efficaci sinergie tra operatori del settore ed istituzioni, con politiche di implementazione del settore ed interventi volti a sorreggere le imprese attraverso gli investimenti e tecniche di gestione del rischio che vanno oltre le singole proprietà imprenditoriali.

Tutto ciò nell’interesse primario di mantenere alto il prestigio, l’identità ed il valore internazionale dell’Italia.

Paola Francesca Cavallero

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