La sfida della ripresa fra tensioni politiche italiane e scenari economici
La pandemia ha comportato per tutta l’Unione Europea situazioni di forte crisi economica e di rallentamento di crescita all’economia appesantendo in particolare la vita delle classi sociali più deboli.
Questa situazione, ben conosciuta dalla Commissione Europea, ha permesso alla stessa di presentare un piano di rilancio e di resilienza dal nome importante ed evocativo: Next Generation EU.
Il Futuro delle Generazioni a venire dell’Unione Europea sarò davvero molto condizionato da questo programma ma solo se lo stesso sarà implementato dai singoli stati membri nella maniera più adeguata.
Nelle parole scritte come incipit del Next Generatio EU il senso stesso del piano “Per contribuire a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia di coronavirus, la Commissione europea, il Parlamento europeo e i leader dell’UE hanno concordato un piano di ripresa che aiuterà l’UE ad uscire dalla crisi e getterà le basi per un’Europa più moderna e sostenibile.”
I fondi che gli Stati membri metteranno nel Bilancio a lungo termine (2021-2027) con l’iniziativa NextGenerationEU:
Totale dei fondi disponibili 750 miliardi in sette anni di cui: 390 mld € di sovvenzioni e 360 mld € di prestiti. I capitali verranno raccolti sui mercati finanziari, i prestiti andranno restituiti entro il 2058.
1 Dispositivo per la ripresa e la resilienza: 672,5 mld di €
2 REACT-EU: 47,5 mld €
3 Sviluppo rurale: 7,5 mld €
4 RESC-EU: 1,9 mld €
5 InvestEU: 5,6 mld €
6 Orizzonte Europa: 5 mld €
7 Fondo per una transizione giusta: 10 mld €
Tali fondi richiedono impegni giuridici entro il 31/12/2023 e pagamenti entro il 31/12/2026.
Un qualcosa di mai visto nella storia Europea e che ovviamente condizionerà per i prossimi decenni il piano di sviluppo di ogni Stato membro. Purtroppo l’Italia ci arriva come al solito con una situazione dilaniata da scontri politici, incompetenze diffuse nei rappresentati istituzionali, risse e spettacoli poco edificanti.
Con un competitor Cinese che cresce e occupa quote di mercato, con un’Economia USA che verrà assistita da un piano di rilancio di 1.900 miliardi di dollari, con un mercato ancora più complesso da affrontare non si può perdere tempo.
Questa è un’occasione unica e irripetibile che dovrebbe portare le Isitutzioni italiane a sostenere il nostro tessuto economico fatto di PMI dinamiche e pieni di capacità tecniche permettendo loro una trasformazione digitale completa, una grande spinta all’innovazione e alla creazione di veri collegamenti fra PMI e Università.
Servirebbe progettare piani di sviluppo economico inserendo il tema del Turismo, completamente dimenticato, e dell’ospitalità in genere.
Sarebbe necessario coinvolgere chi ha visione e conoscenza delle esigenze del Mondo Imprenditoriale e delle Startup che dovrebbero trovare davvero un capitolo importante all’interno dei piani di sviluppo legati al Next Generation EU, insieme alla ricerca e all’università completamente dimenticate nel dibattito politico.
La Federazione che mi onoro di rappresentare, FILASC, è impegnata nel preparare un piano di iniziative in tal senso, condiviso con i propri associati, al fine di sostenere politiche di sostegno alla crescita e trasformazione delle PMI e alla realizzazione di quell’indispensabile tessuto di Startup che saranno la colonna protante dell’innovazione all’interno degli scenari economici competitivi europei e globali.
Turismo, Industria Manifatturiera, digitalizzazione, sostegno alle sfide dell’export, creazione di ambienti ideali per la nascita e il consolidamento delle startup sono le direttrici che non possono mancare in un piano italiano.
Sarà compito di tutto il mondo economico presentare proposte sperando che ci sia qualcuno in grado di recepirle, perchè se la politica è sicuramente una cosa seria oggi i politici di sicuro non lo sono, ma questo è un “Lusso” che non possiamo permetterci di fronte a queste sifide.
Franco Colombo
Presidente FILASC
Federazione Impresa Lavoro
Ambiente Sicurezza Comunicazione