Sul fatto che l’acqua potabile sia un bene essenziale per la vita quotidiana e la salute pubblica, non si può non essere d’accordo. I dubbi sorgono invece quando ci chiediamo se sia davvero potabile e sicura per la nostra salute l’acqua del rubinetto.
Il Rapporto del Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA)
Lo scorso 16 luglio, con grande enfasi mediatica, è stato pubblicato il primo rapporto del neonato Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) dell’Istituto Superiore di Sanità che, dopo aver fatto 2,5 milioni di analisi, ha sentenziato che l’acqua potabile nelle case italiane è sostenibile e sicura, supportando ciò dai controlli effettuati negli ultimi tre anni, che hanno dato conformità ai parametri indicati dalla legge in quasi il 100% dei casi.
Le tesi contrastanti
L’effetto provocato da questo rapporto non è stato però quello auspicato, perchè esistono tesi contrastanti sulla reale sicurezza dell’acqua del rubinetto, con argomentazioni che spaziano da una fiducia totale nella qualità delle risorse idriche italiane a preoccupazioni riguardo potenziali contaminazioni e infrastrutture obsolete.
La fiducia dei cittadini italiani nell’acqua potabile
La fiducia dei cittadini italiani nell’acqua potabile delle proprie abitazioni è un tema annoso e assai complesso, influenzato da molteplici fattori. Tra questi sicuramente spicca il ruolo dei produttori di acqua minerale, ritenuti una delle possibili cause della diffidenza verso l’acqua del rubinetto, soprattutto per le modalità con cui gestiscono le campagne di marketing e le strategie comunicative che contribuiscono a questa percezione.
L’Italia è al primo posto tra i Paesi europei consumatori delle acque minerali
Campagne di marketing che indubbiamente hanno colto nel segno, se consideriamo che l’Italia è al primo posto tra i Paesi europei consumatori delle acque minerali, con un consumo pro-capite superiore a 250 litri annui, che equivalgono a circa 15 miliardi di litri totale. Per capire la portata del fenomeno, basta valutare il consumo pro-capite annuo in Norvegia, ultima in questa classifica, che si assesta a poco più di 9 litri.
L’inquinamento delle falde acquifere
Anche se le risorse idriche italiane provengono spesso da sorgenti naturali e falde acquifere profonde, in alcune regioni italiane l’inquinamento delle falde acquifere, a causa di attività industriali, agricole e urbane, è una preoccupazione reale.
Sostanze chimiche e non solo
Quante volte sono stati lanciati allarmi dalle amministrazioni competenti per presenza di cianuro, nitrati, metalli pesanti e altre sostanze chimiche?
Le infrastrutture idriche italiane
E che dire poi della obsolescenza di molte infrastrutture idriche italiane che richiedono manutenzione o meglio sostituzione?
Fibre di amianto nella rete idrica
Senza soffermarci sul fatto che esistono ancora decine di migliaia di tubature per trasportare l’acqua, che sono realizzate in amianto.
Il rischio è che, col passare del tempo e con l’erosione provocata dallo scorrimento dell’acqua, il cemento-amianto delle tubature possa finire con il disperdere fibre di amianto nella rete idrica, e che quindi possano venire ingerite bevendo dal rubinetto.
Gli Italiani e la diffidenza verso l’acqua del rubinetto
Non c’è da stupirsi allora se nonostante le rassicurazioni delle autorità, una parte della popolazione italiana mostra una marcata diffidenza verso l’acqua del rubinetto, preferendo l’acqua in bottiglia.
Una diffidenza che può essere stata generata da esperienze personali negative, come quando apriamo il rubinetto e l’acqua esce marrone o maleodorante, o semplicemente da informazioni contrastanti o da una non sempre trasparenza delle comunicazioni ufficiali.
Le campagne pubblicitarie dei produttori
Il mercato dei produttori di acque minerali si trova ad affrontare per questi motivi un terreno estremamente fertile e vengono investite ingenti somme in campagne pubblicitarie che promuovono le acque minerali come pure, sicure e di alta qualità. Tutto il contrario della percezione che hanno i cittadini riguardo l’acqua del rubinetto. Ed ecco che le immagini di sorgenti incontaminate e paesaggi naturali, spesso utilizzate nelle pubblicità, creano un’associazione mentale tra l’acqua minerale e la salute, suggerendo implicitamente che l’acqua del rubinetto possa non essere altrettanto sicura.
Purezza e presenza di minerali benefici per la salute
Molti marchi di acqua minerale sottolineano la purezza della loro acqua, e anche la presenza di minerali benefici per la salute, alimentando la percezione che l’acqua del rubinetto, sebbene trattata e controllata, possa mancare di tali caratteristiche benefiche.
Le campagne pubblicitarie delle autorità pubbliche
Promuovere la fiducia nell’acqua del rubinetto come una scelta sicura, economica ed ecologicamente sostenibile
Per contrastare queste percezioni, ormai radicate nei consumatori nostrani, è essenziale che le autorità pubbliche e le aziende di gestione idrica investano in campagne di informazione trasparenti e affidabili, promuovendo la fiducia nell’acqua del rubinetto come una scelta sicura, economica ed ecologicamente sostenibile.
Ridurre la plastica, investire nella manutenzione e nell’ammodernamento delle infrastrutture idriche
Basterebbe partire dalla riduzione di plastica necessaria per l’imbottigliamento ed alle difficoltà poi dello smaltimento della stessa. Ma ancora di più, ed in prima battuta, serve investire seriamente nella manutenzione e nell’ammodernamento delle infrastrutture idriche. Se non si seguirà questa strada sarà impossibile recuperare la fiducia dei cittadini nella qualità dell’acqua che esce dai loro rubinetti.