Sembrava, o almeno speravamo, ci fossimo buttati alle spalle la parte più critica della pandemia Covid ma, nonostante passi da giganti fatti grazie alla ricerca e ad una massiccia campagna vaccinale, purtroppo siamo nuovamente a domandarci che tipo di Natale passeremo.
Il personale sanitario continua ad affrontare in maniera encomiabile, professionale, e con gentilezza, il proprio lavoro per la collettività, anche se non sono più osannati come “eroi”, così come avveniva nella prima ondata della pandemia. E’ cresciuta sempre più negli ultimi mesi, di pari passo alla ripresa dei contagi, un’altra pandemia, la protesta dei no vax e dei no green pass, che ha portato disordini, scontri nelle piazze contro le forze dell’ordine ed anche una recrudescenza della crisi economica soprattutto per i commercianti, e gli esercenti commerciali in genere, che hanno le proprie attività nelle vie dei centri cittadini scelti per i cortei non sempre pacifici. Non voglio e non mi interessa entrare nel merito sulle motivazioni che spingono tante persone a non volersi vaccinare o a non accettare il green pass, inteso quale limitazione della propria libertà. Fatto sta che il 24 novembre l’insieme di quanto sopra esposto ha portato il Consiglio dei ministri ad approvare un decreto legge che introduce, per il momento a tempo e per un periodo che va dal 6 dicembre al 15 gennaio, quello che si paventava oramai da parecchi giorni. Il Super Green pass, ovvero il certificato verde valido solo per le persone vaccinate o guarite dal Covid. Tra le più importanti novità contenute, c’è sicuramente il valore del tampone che, anche in zona bianca, servirà solo per andare al lavoro o sui mezzi pubblici, mentre non avrà validità per andare al ristorante o in palestra. Altra novità non da poco conto è legata alle restrizioni che si attiveranno nelle regioni che passeranno in zona gialla o arancione, perché queste varranno solamente per i non vaccinati o guariti. Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo decreto legge il Presidente Draghi ha affermato che “vogliamo conservare la normalità conquistata oggi, non vogliamo rischi, vogliamo continuare a essere aperti, andare in giro a divertirsi, acquistare, combattere la povertà, avere i ragazzi a scuola, contenti”. L’idea del nuovo provvedimento parte dalle Regioni, preoccupate e per scongiurare eventuali nuove chiusure. Da loro infatti la proposta di imporre lockdown solo in zona rossa, e nelle zone bianche, gialle e arancioni introdurre limitazioni agli spostamenti e altri divieti crescenti solo per i non vaccinati. Draghi, spiazzando un po’ tutti e convincendo anche i partiti di maggioranza che sembravano essere contrari su questa linea, ha deciso dunque di accelerare, anche se i dati del contagio in Italia siano ancora i più rassicuranti tra i Paesi europei, dove lo scenario, anche in quelli confinanti con l’Italia, desta sempre più preoccupazione. Obblighi vaccinali sono previsti per particolari categorie di lavoratori, operatori sanitari, insegnanti e forze dell’ordine. Il Primo Ministro non esclude per ora neanche la possibilità di una proroga, che deciderà eventualmente entro la fine dell’anno, se dovesse essere necessaria. Che Natale sarà? Sicuramente un Natale che porterà tanti dei no vai e dei no green pass a buttare alle spalle le loro proteste per potersi sedere alle tavolate natalizie o a quelle dei “cenoni” di fine anno, ma anche temo ci si possa aspettare un Natale poco tranquillo per l’ordine pubblico.
Massimo Maria Amorosini