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17 Gennaio 2025
Editoriale

Editoriale n°14 – Gennaio 2022

I numeri sono quelli che non possono che costringere a fermarci a riflettere, circa il 16 per cento, ovvero ben 8 milioni, sono gli italiani che hanno annullato le tradizionali vacanze del periodo natalizio. È quanto risulta da una ricerca di Demoskopika, dalla quale emerge anche che quasi la metà degli italiani, il 48 per cento che significa 24 milioni di persone, rimane a casa e rinuncia ad andare a festeggiare e rilassarsi in altre località dentro e fuori i confini nazionali. Il Covid continua dunque imperterrito a condizionare in maniera importante il nostro essere ed il nostro vivere quotidiano, modificando le nostre abitudini. Le rinunce di cui sopra dimostrano non soltanto una grande paura verso questo virus, paura giustificata anche dalla attesa e in parte già arrivata ondata Omicron, ma anche che sono il naturale risultato e conseguenza della crisi economica ancora in atto, dell’aumento delle bollette, dell’incertezza del futuro. Come per ogni periodo buio del passato, dal quale non si vedeva ancora via d’uscita, anche oggi si palesa davanti a noi una vera e propria ombra per la ripresa, segnata anche da aumenti clamorosi che continuano a penalizzare famiglie e imprese. La paura del contagio porta anche ad una nuova tendenza per quanti decidono di non rinunciare alle “vacanze fuori porta”, chiedere ad amici e parenti ospitalità per paura del contagio nonostante le importanti misure di prevenzione che sono state messe in campo dalle strutture alberghiere. L’anno nuovo ci presenterà il conto, vedremo gli effetti di questi comportamenti e di questi aumenti dei prezzi che saranno gravosi, e spesso insostenibili, non soltanto per le famiglie ma anche per il nostro tessuto produttivo e quindi per ricucire e rilanciare il Paese. Sono aumentati i beni alimentari ma anche tutti gli altri settori, perché è una normale conseguenza dell’aumento carburante e utenze. Aumenti spesso al momento quasi impercettibili, ma che a fine mese gravano, e anche non poco, sul bilancio familiare e delle imprese già messo a dura prova. Nulla o molto poco, se non qualche dichiarazione, è stato fatto ad oggi per intervenire e contrastare questi aumenti che, se vogliamo guardare nel profondo, portano però ad una positività ma solo a favore dello Stato. Mi spiego meglio. Essendoci, come è giusto che sia, una tassazione sui consumi e soprattutto su quelli energetici, lo Stato, anche se involontariamente, aumenta le sue entrate ed anche di cifre veramente importanti. Riflettiamo su questo, perché intervenire si deve e si può. Forza, ricuciamo gli strappi nel nostro tricolore.

Massimo Maria Amorosini

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