Ci siamo quasi, il futuro del nostro passato è oramai quasi presente. Tutto ciò che vedevamo nei film e telefilm di fantascienza sembra prepotentemente essersi realizzato. L’intelligenza artificiale sarà sempre più applicata a vari ambiti della nostra vita, e non si sottrarrà a ciò neanche la medicina. L’Italia è il secondo Paese più longevo al mondo, e abbiamo casi di nostri connazionali con oltre 105 anni di età. Uno dei sogni ricorrenti di molti illustri, e non, personaggi del passato e del presente è stato ed è raggiungere l’immortalità. Viene oggi da chiedersi, per i progressi della scienza e della medicina, se potremo davvero vivere all’infinito. O se questa è solo un’utopia, o forse un incubo, cinematografico. Il tema è sicuramente molto forte e divisivo, ci si deve interrogare su come reagiremmo laddove la morte diventasse una “malattia” curabile. Abbiamo parlato di personaggi che inseguono questo mito della immortalità, ed uno di questi è senza dubbio il quarantacinquenne sviluppatore Bryan Jhonson. Noto per aver fatto fortuna con la vendita, poco più di quindici anni fa, del sistema di pagamento elettronico che aveva ideato e realizzato, al colosso Ebay per la roboante cifra di 800 milioni di dollari. In che modo l’eccentrico milionario insegue il suo sogno è facile da svelare. Jhonson spende oltre 2 milioni di euro all’anno per garantirsi la collaborazione di oltre trenta medici che hanno il compito di seguire con maniacale attenzione e dedizione ogni aspetto della sua salute. Tutto questo per raggiungere un solo e ben chiaro obiettivo, ringiovanire. Ha messo a sistema un vero e proprio progetto, il “project bluprint”, che gli impone tra l’altro di seguire rigorosamente una dieta vegana da 1.977 calorie al giorno a cui vanno aggiunte ben 25 pillole di integratori per ogni giornata ed un piano quotidiano di allenamento fatto di esercizi impegnativi da eseguire scrupolosamente. A completare il tutto un programma costante di sonno che lo porta a svegliarsi sempre alle prime luci dell’alba e a non andare mai tardi a dormire. Ma non è tutto, perché lo sviluppatore monitora scrupolosamente il suo corpo attraverso esami del sangue continui, colonscopie, risonanze magnetiche ed ultrasuoni. I medici si sono espressi sui risultati, dando evidenza scientifica di come Bryan Jhonson abbia effettivamente ridotto la sua età biologica di almeno cinque anni e abbia raggiunto una capacità polmonare molto simile a quella di un diciottenne. Se sia giusto o sbagliato quanto intrapreso da Jhonson non sta sicuramente a me dirlo, l’unica cosa che mi viene da dire è soltanto che meglio vivere la nostra vita, per quanto breve possa essere, intensamente che inseguire una vita infinita ma fatta di limitazioni e privazioni.
Massimo Maria Amorosini