Sentirsi gonfi, soprattutto nell’area addominale, è un fastidioso disturbo che in estate si può accentuare.
Ma a riguardo possiamo adottare abitudini e consumare cibi che possono alleviare, nei migliori casi
eliminare, il gonfiore.
Anche se la pancia gonfia è un disturbo che ci può accompagnare tutto l’anno, l’estate è il periodo in cui
questo disturbo si fa più evidente. Complici caldo, cattive abitudini alimentari e qualche stravizio di troppo,
durante la bella stagione avere la pancia gonfia può aumentare e diventare ancora più fastidioso, proprio
nel periodo in cui vestiamo abiti leggeri ed esponiamo più del solito il nostro corpo.
Dunque, come possiamo affrontarlo o, addirittura, riuscire a prevenirlo? Prima di rispondere, però,
dobbiamo analizzare da cosa dipende, quali sono i cibi a causarlo e quali i rimedi più efficaci per
combatterlo
Relazione tra una dieta ricca di zuccheri, grassi, alcol e pancia gonfia
Il periodo estivo ci offre più occasioni di incontri conviviali e ci espone a qualche eccesso nelle abitudini
alimentari, che non giova affatto al benessere della nostra pancia. Ci è più facile abbandonarci ad un
maggiore consumo di alcol, bevande gassate o zuccherate o esagerare con cibi particolarmente ricchi in
grassi e zuccheri, tutto a scapito del naturale benessere intestinale. Questi eccessi possono provocare la
disbiosi (alterazione dell’equilibrio microbico all’interno dell’intestino) che genera disagi come il gonfiore.
Gonfiore e disidratazione
A differenza di quanto si crede, anche non bere a sufficienza può avere il fastidioso effetto collaterale della
pancia gonfia. La giusta idratazione, oltre ad essere fondamentale per molte funzioni organiche (ad es.
serve a regolare la temperatura corporea) favorisce la regolarità intestinale e previene la stitichezza che,
solitamente, causa gonfiore addominale. È importante bere durante tutto l’anno ma, in estate, questa
buona abitudine diventa indispensabile poiché le alte temperature generano un forte aumento della
sudorazione. Sudorazione che provoca perdita di liquidi i quali devono essere prontamente reintegrati o
attraverso le bevande o inserendo nella dieta cibi ricchi di acqua. Questo non solo per difenderci dalla
disidratazione ma per permettere anche, come dicevamo prima, il corretto funzionamento intestinale.
Nei mesi estivi il caldo ci fa privilegiare pasti leggeri preparati con alimenti freschi e inoltre possiamo
beneficiare di una maggiore disponibilità di frutta e verdura, diciamo così “appetitosa” che ci predispone
maggiormente al loro consumo. È quindi fondamentale avere un adeguato apporto di acqua poiché il
consumo elevato di questi cibi (molto ricchi di fibre) può favorire stipsi e gonfiore.
Gonfiore addominale e frutta estiva
Bisogna tenere presente che alcuni tipi di frutta estiva possono causare, o aumentare, il gonfiore
addominale nelle persone con una particolare sensibilità o che soffrono di disturbi gastrointestinali (ad es.
la sindrome dell’intestino irritabile). Tra questi frutti troviamo: l’anguria, le ciliegie, le pesche, le albicocche,
le susine e i fichi. L’alto contenuto di fibre che li contraddistingue può causare un’eccessiva fermentazione
che, a sua volta, fa gonfiare la pancia.
Caldo, cattiva digestione e gonfiore
In estate, una delle possibili cause della pancia gonfia, è la cattiva digestione. Con le alte temperature si
attiva la vasodilatazione, che è quel processo che porta a un aumento del diametro dei vasi arteriosi. La
dilatazione dei vasi sanguigni è un fenomeno biologico in cui l’organismo cerca di smaltire il calore corporeo
in eccesso. Ma questo meccanismo può generare un effetto collaterale, ovvero il rallentamento dei
processi digestivi, poiché la vasodilatazione non favorisce un adeguato afflusso del sangue nell’apparato
digerente. Questo è il motivo per cui, quando fa troppo caldo, si ha l’impressione di digerire con più
difficoltà, a volte abbinata a disturbi quali nausea, pesantezza, meteorismo e sonnolenza postprandiali. Innanzitutto, bisogna cercare di favorire la digestione con i comportamenti corretti. Vediamone alcuni:
- Junk food: bisogna limitare il consumo di cibi ad alto contenuto calorico e ricchi di grassi saturi e
zuccheri (dolci e carni rosse) e privilegiare carni bianche e pesce; - Bevande: sarebbe opportuno evitare (o almeno ridurre in buona parte) il consumo di alcolici,
bevande zuccherate e gassate; - Idratazione: bisognerebbe mangiare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura al giorno, che aiutano
anche a reintegrare i sali minerali persi con il sudore; - Soggetti sensibili: se si soffre di problematiche gastrointestinali (ad es. la sindrome dell’intestino
irritabile o la colite) la frutta bisogna evitare di mangiarla dopo i pasti perché tende a dare gonfiore.
Si consiglia, invece, di consumarla come spuntino, in modo da attenuare il disturbo; - Temperature dei cibi: anche se bere una bibita o mangiare qualcosa di fresco ci ristora è bene non
ingerire bibite o alimenti troppo freddi ma, prima di consumarli, tenerli per qualche minuto fuori
dal frigorifero a temperatura ambiente.
A parte la dieta a base di cibi leggeri e poveri di grassi e preparazioni non troppo elaborate e cariche di
condimenti, è utile portare in tavola anche alimenti dalle proprietà digestive, come:
- Finocchi: contengono un olio essenziale, l’anetolo. L’olio essenziale di anetolo favorisce la
secrezione dei succhi gastrici, rallenta la fermentazione intestinale e la formazione di gas; - Sedano: è un’ottima fonte di inositolo. Si tratta di una molecola che può aiutare a migliorare
l’attività intestinale, ridurre la presenza di gas, attenuando così le difficoltà digestive; - Peperoncino: la capsaicina, il principio attivo contenuto al suo interno e responsabile del suo gusto
piccante, stimola la secrezione gastrica; - Ananas: è ricco di bromelina, un enzima che aiuta la digestione, soprattutto dei cibi proteici;
- Carciofi: la cinarina, il composto a cui si deve il loro gusto amarognolo, ha effetti digestivi.
In ultimo, per aiutare la digestione possono venirci in soccorso anche le tisane, ad esempio quelle a base di
finocchio, menta e zenzero (ma anche di camomilla – cui, erroneamente per anni, sono state imputate doti
soporifere) che oltretutto ci aiutano a mantenere una corretta idratazione.
Sbalzi di temperatura
La bella stagione può celare anche delle insidie: a causa delle elevate temperature, l’utilizzo di ventilatori e
condizionatori, sia a casa sia in ufficio, è sempre più alto. Ma questo non è un bene per la pancia perché il
brusco passaggio dal clima fresco (di casa, ufficio o ristorante) a quello degli ambienti all’aperto, con le
torride temperature che ormai siamo soliti toccare da qualche anno a questa parte, se avviene in
concomitanza dei pasti, è in grado di causare forti dolori addominali, gonfiore e dissenteria, soprattutto nei
soggetti più sensibili.
I rimedi utili per la pancia gonfia in estate
A prescindere dalle cause, la pancia gonfia in estate è sempre un fenomeno transitorio che non ha
particolari ripercussioni sulla salute generale e che tende, generalmente, a rientrare con l’arrivo di un clima
più fresco e un regime alimentare più bilanciato. Ma siccome è comunque fastidioso avere la pancia gonfia,
è utile adottare delle buone abitudini a tavola che ci possano aiutare ad attenuarlo o a prevenirlo.
Tavola: buone abitudini contro la pancia gonfia
Oltre al consumo di alimenti giusti, anche alcune buone pratiche costituiscono validi aiuti per contrastare il gonfiore, come mangiare lentamente per evitare di ingoiare troppa aria e masticare bene per favorire la digestione. Parliamo di principi salutari validi tutto l’anno, ma che in estate diventano ancora più importanti per prenderci cura del benessere della nostra pancia. I cibi ricchi di probiotici In ultimo ma non per ultimo, gli alimenti ricchi di probiotici (microrganismi vivi o batteri “buoni”, normalmente presenti nel tratto intestinale e che favoriscono il suo funzionamento) possono essere utili
per rinforzare e riequilibrare la flora batterica e combattere il gonfiore. Tra le migliori fonti di probiotici
troviamo lo yogurt e i cibi fermentati (ad es. il kefir, un latte fermentato di origine caucasica, i crauti, il miso
(condimento tipico della cucina macrobiotica e si usa al pari del nostro dado da brodo) e il tempeh
(prodotto fermentato a base di soia considerato un sostituto della carne per i valori nutrizionali).
Monica Cinti