7.4 C
Roma
11/09/2024
Politica

Anziani fragili e malati: 1 su 3 è vittima di abuso

In occasione della giornata mondiale contro il maltrattamento degli anziani, i geriatri della società italiana di gerontologia e geriatria lanciano l’allarme.

La cura delle persone anziani malate è sicuramente una delle attività più impegnative e logoranti che esistono. Spesso i comportamenti di coloro che esercitano questo mestiere, per stress o insoddisfazione, sono tali da non aiutare come dovrebbero le persone anziane e malate, al contrario, spesso sono corredati da dei veri e propri abusi che finiscono con il ferire le persone più fragili, che finiscono con il sentirsi abbandonati al loro destino. Non è raro che venga impedito loro di parlare, di esprimersi, con atteggiamenti che sono espressione di una vera e propria mancanza di rispetto, sia per la loro dignità che per la loro privacy. Non è raro che una persona più fragile subisca delle vere e proprie violenze, come, ad esempio, essere costretti a orari prestabili e fissi per andare a letto o alzarsi, oppure dover usare dei farmaci impropri, o convivere senza essere forniti degli accessori più semplici per la normalità, come gli occhiali o gli apparecchi acustici o le protesi dentali, non è raro neanche che non siano correttamente assistiti nel mangiare e gli sia imposto di tacere, ogni volta che vogliono esprimere un pensiero.

Eppure, le persone anziane fragili e malate sono state coloro che ci hanno dato la vita, che ci hanno indicato il cammino, che hanno vissuto con noi e per noi, non sono utensili vecchi da gettare via, ma un patrimonio da curare e da amare con gentilezza, con affetto e soprattutto con rispetto.

La società italiana di Gerontologia e Geriatria, in occasione della giornata mondiale contro il maltrattamento degli anziani, svoltasi il 15 giugno scorso, nel sottolineare che un anziano su tre è vittima di abuso, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di una maggiore consapevolezza nel riconoscere i segni di abusi subiti dalle persone della terza età.

Per farlo, ha diffuso un vademecum dove sono stati indicati i possibili segnali per riconoscere eventuali abusi o violenza danno delle persone anziane, come prevenirli alla fine di assicurare alle persone più fragili il rispetto della loro dignità.

Il Presidente della S.I.G.G. Dottor Andrea Ungar, nel comunicato stampa, ha dichiarato: “Tra i segnali che possono far sospettare un problema di abuso, in generale, ricorrono scarsa igiene o un odore sgradevole, abiti sporchi, malnutrizione e disidratazione non correlate a una patologia. Tra i campanelli di allarme che potrebbero indicare che un anziano è vittima di violenza fisica, i più diffusi sono lesioni, come graffi o tagli localizzati prevalentemente su testa e viso, compresi occhi, orecchi, area dentale, collo e arti superiori. Ma anche cadute e fratture con cause indeterminate o ustioni e lividi in luoghi e di tipo insolito. Mostrare, invece, comportamenti caratterizzati da paura di rappresaglie, vergogna, rassegnazione, riluttanza a parlare apertamente possono essere indicativi di abuso psicologico ed emotivo.”

La causa di questa situazione è sottolineata nello stesso comunicato stampa nel quale sei precisa che: “Se chi assiste gli anziani è frustrato e stressato dall’onere assistenziale, il carico delle cure quotidiane finisce spesso per favorire l’esaurimento fisico ed emotivo, un nemico a volte invisibile che induce a trascuratezza e ad azioni di abuso psicologico, fisico e finanziario. L’assistenza di un anziano, specie con deterioramento cognitivo, impegna il famigliare sia sul piano pratico ed organizzativo che su quello emotivo, portando spesso a un ‘cortocircuito’ relazionale che si ripercuote sulla vita dell’anziano con comportamenti abusivi del caregiver che percepisce l’onere assistenziale come un impegno schiacciante e complesso e che determina spesso atteggiamenti disfunzionali. Ed è proprio lo stress derivante dal carico assistenziale a causare una riduzione della qualità delle cure e, nel peggiore dei casi, situazioni di abuso che esplodono soprattutto nel difficile periodo estivo. I comportamenti dei caregiver che suggerisco abusi sono, ad esempio, non lasciar parlare l’anziano, trattarlo come un bambino e fornire spiegazioni poco plausibili per le lesioni.”

Per prevenire ed evitare le violenze verso gli anziani più fragili, la S.I.G.G. propone come risposta l’uso della gentilezza, vista come vera e propria terapia e strumento indispensabile per un vero servizio di cura delle persone anziane malate e, quindi, terribilmente fragili: “Il semplice atto di essere gentili con le persone anziane deve essere considerato parte del servizio di cura. Mostrare gentilezza ispira gentilezza e aiuta a diffonderla per combattere i conflitti e prevenire gli abusi. La neuroscienza indica che vedere qualcuno mostrare emozioni positive attiva automaticamente le stesse aree del cervello. Essere gentile con una persona anziana significa avere un atteggiamento di rispetto, accoglienza e disponibilità. Una persona fragile incapace di badare a sé stessa a causa di una malattia o una disabilità fisica, ha bisogno innanzitutto di essere ascoltata attentamente e non interrotta. È importante anche mantenere un contatto fisico e visivo con la persona anziana e condividere momenti di relax. Sulle persone anziane la gentilezza può avere un forte impatto anche terapeutico per il mantenimento della salute e del benessere non solo mentale ma anche fisico. Attivando la produzione di ossitocina, l’ormone della felicità che allontana lo stress, la gentilezza contribuisce a proteggere la memoria, aiuta a combattere la depressione e contribuisce al calo della pressione sanguigna e del cortisolo.”

Se quello degli abusi e delle violenze sulle persone anziane malate un triste fenomeno, di cui, onestamente, dovremmo tutti vergognarci, ciò che maggiormente colpisce è il fatto che circa i due terzi degli episodi di abuso avvengono nelle case di riposo e nelle R.S.A. In merito, la Coordinatrice del gruppo di studio S.I.G.G. Anna Castaldo. Ha precisato: “Circa due terzi degli episodi di abuso avvengono nelle RSA e nelle case di riposo. Tra i maltrattamenti istituzionali più ricorrenti ad opera del personale assistenziale ci sono: mancanza di rispetto per la dignità e la privacy dell’anziano, utilizzo di mezzi di contenzione inappropriati e nessuna flessibilità negli orari di messa a letto e di alzata, uso improprio di farmaci, mancata fornitura di occhiali, apparecchi acustici o protesi dentali, non fornire cibo e bevande adeguati o mancata assistenza nel mangiare. I comportamenti che suggeriscono abusi, – ha concluso – sono, per esempio, non lasciar parlare l’anziano, trattarlo come un bambino e fornire spiegazioni poco plausibili per le lesioni.”

All’interno delle abitazioni private gli abusi non mancano ma, evidentemente, o non sono rilevati o, quel che è peggio, sottaciuti e subiti tra le mura domestiche.

 

Carlo Fantozzi

Articoli Correlati

La Manovra Finanziaria Italiana: scelte, sfide e prospettive

Redazione

Le Conseguenze Politiche Internazionali del Voto Europeo di Giugno 2024 e la crisi di Governo Francese

Redazione

Smettiamola di sparlare del Governo Italiano all’Estero

Redazione