-9.6 C
Roma
21 Gennaio 2025
Lavoro e Previdenza

CAF è Patronato?

Da sempre le attività di CAF e Patronato sono state equiparate o meglio confuse dalla maggior parte di coloro che vi hanno avuto a che fare.
Probabilmente ciò accadeva perché, nella accezione comune e particolarmente da chi aveva necessità di usufruire dei servizi offerti da tali organizzazioni, le grandi differenze che tra di esse esistono e le distinguono non venivano percepite, in quanto, fra gli assisiti, prevaleva solo la necessità di accedervi per l’espletamento dell’una o dell’altra pratica senza che ne fosse percepita la specifica natura.
Inoltre, essere iscritti ad un’associazione di categoria, permetteva di ottenere informazioni ed assistenza alla soluzione dell’inestricabile coacervo delle pastoie burocratico/amministrativo a cui la maggior parte dei lavoratori, pur non volendo, doveva sottostare. Questa confusione di ruoli ed attività, talvolta sovrapposte, scoraggiava la maggior parte degli assistiti ad entrare nel merito delle specifiche funzioni, inducendoli ad ignorare quale fosse il corretto interlocutore a cui rivolgersi.
Con le trasformazioni che il mondo del lavoro ha subito nell’ultimo decennio, sebbene il sindacato, il CAF ed il Patronato, spesso operino congiuntamente, ciascuno di essi ha, necessariamente, affrontato una grande trasformazione ed assunto una nuova connotazione anche nella percezione degli assistiti.
Tali mutamenti e l’azione sindacale che ne consegue, hanno fatto in modo che i lavoratori diventassero più consapevoli ed edotti riguardo a tutti gli aspetti della vita lavorativa e di ciò che vi ruota intorno. La maggiore consapevolezza acquisita ha permesso, a ciascuno di essi, di svincolarsi dalle associazioni storiche e di imparare a differenziare le reali necessità, distinguendo se la natura del problema da affrontare, riguardasse strettamente il mondo del lavoro che ha come interlocutore prevalente il sindacato, la materia fiscale, quindi legata al CAF, oppure fosse di tipo previdenziale/assistenziale e pertanto supportata dal Patronato. A ciò si aggiunga che, nonostante la digitalizzazione di diversi processi abbia semplificato alcune procedure di comunicazione tra Stato e cittadini, per l’espletamento della maggior parte delle procedure burocratiche oggi esistenti, essi hanno necessità di rivolgersi alle organizzazioni ritenute a loro più vicine, non solo territorialmente ed in questo i Patronati possono essere equipararti agli uffici postali, ma anche più pronte e preparate ad assisterli ed in grado di fornire loro una molteplicità di servizi sempre più cuciti sulle necessità individuali.
In tale contesto, mentre i CAF supportati dalla normativa e dalla tecnologia acquisiscono sempre più una funzione di mero controllo fungendo da intermediario per l’invio di documentazione strettamente fiscale, i Patronati acquistano sempre maggior campo ed i servizi operati aumentano in numero e complessità. La riduzione del personale degli enti previdenziali fa sì che i Patronati, come avvenuto durante la pandemia, debbano necessariamente fare da tramite ad una utenza sempre più vasta e maggiormente esigente, bisognosa di essere guidata attraverso l’esponenziale aumento della proliferazione normativa che ha reso sempre più complesso l’ottenimento dei propri diritti.
Proprio la situazione pandemica che abbiamo vissuto ha evidenziato quanto i Patronati ed il loro personale, siano stati indispensabili alla traduzione delle norme e dei DPCM, rapidamente susseguitisi, in azioni concrete, dando la possibilità ai cittadini di accedere ai bonus e sovvenzioni messi a disposizione dal Governo. Nonostante ciò, durante questa fase, i Patronati ed i loro operatori non sono stati minimamente considerati fra coloro che offrono “servizi essenziali” alla sopravvivenza dei cittadini e da soli hanno dovuto provvedere anche alla salvaguardia della salute dei propri operatori e dei milioni di utenti che si sono riversati nei loro uffici.
I Patronati ormai sono divenute organizzazioni complesse ed i loro operatori, la cui funzione veniva da sempre accostata a meri passacarte, a causa delle rapide trasformazioni in atto, hanno dovuto affrontare necessariamente una altrettanto rapida e grande evoluzione ed ad oggi sono considerati professionisti esperti di previdenza ed assistenza, attenti e corretti interpreti delle normative e delle dinamiche operative degli enti e allo stesso tempo interlocutori e confidenti degli assistiti che ad essi si rivolgono per la soluzione di qualsiasi tipo di problema.
Ciò nonostante, ancora tanti passi devono essere fatti affinché non solo gli operatori ma anche gli Enti di Patronato, operando congiuntamente verso gli interlocutori istituzionali, riescano ad acquisire il ruolo che compete ad organizzazioni che, per conto dello Stato, da sempre e con sempre maggior impegno e professionalità intermediano, la maggior parte delle necessità di una larghissima fetta della popolazione.

Fabio Schirosi

Articoli Correlati

Valutazione Disabilità

Redazione

Manca il lavoro o mancano i lavoratori?

Redazione

Per il riscatto della laurea valgono anche i crediti formativi

Redazione