Al via 9 piani formativi aziendali ideati dall’Ente accreditato alla formazione AMILI – Associazione Multiservizi Impresa e Lavoro Italia, finanziati da bandi di un fondo interprofessionale
I destinatari della formazione – avviata nel corrente mese di aprile – sono dipendenti e neoassunti di aziende della Sardegna, Campania e Lazio.
Gli interventi forniranno strumenti e conoscenze per le PMI finalizzati a supportare lo sviluppo delle risorse umane tendendo a una maggiore competitività di ogni azienda coinvolta. I progetti mirano anche a dotare i dipendenti di innovativi strumenti di gestione e organizzazione dei processi aziendali che siano più efficaci per raggiungere e consolidare nel medio periodo i seguenti obiettivi specifici:
– rafforzare le abilità relazionali e di comunicazione, tendendo ad una maggiore consapevolezza della gestione dei gruppi e dei carichi di lavoro;
– aggiornare le competenze e le conoscenze in materia di privacy, sicurezza sul lavoro e gestione dei rifiuti;
– consolidare sempre più il lavoro di squadra, aumentando i livelli di autonomia, di stima e di fiducia reciproca, tendendo ad una maggiore crescita aziendale, sia in termini di acquisizione di clienti e di servizi offerti, sia e soprattutto in termini dimensionali;
– favorire l’accesso alla formazione continua a quella tipologia di lavoratori statisticamente non favorite, in particolare over 50 e con titolo di studio medio-basso (diploma o licenza media).
Ogni progetto si avvale di metodologie attive e partecipative basate su:
– Personalizzazione dell’attività didattica sulle esigenze e sul grado di preparazione di ogni partecipante;
– Sviluppo delle abilità dei discenti attraverso momenti d’aula sia frontale con esperti che con simulazioni, role playing, esercitazioni pratiche, ecc.;
– Acquisizione di metodologie e strumenti utili nell’ambito della gestione del lavoro.
Com’è noto la metodologia didattica è un fattore decisivo per il coinvolgimento di ogni discente e per l’efficacia dell’apprendimento. Per questa ragione l’elemento proposto nell’ambito di ogni intervento è l’approccio metodologico blended in cui le diverse metodologie vengono utilizzate in base agli obiettivi didattici del singolo progetto e sempre tenendo a mente le tre dimensioni fondamentali alla base della formazione: sapere, saper fare e saper essere.
Il percorso e la modalità di formazione più diffusa
La tipologia di formazione tradizionale – il corso frontale in aula con docente – e/o in remota sincrona (espositiva) è quella più utilizzata dalle imprese coinvolte nei progetti. È finalizzata a produrre nel discente l’acquisizione e la strutturazione dell’humus culturale, delle conoscenze di base, delle metodiche e/o delle tecniche che possono favorire lo sviluppo delle competenze oggetto di ogni percorso formativo.
Tuttavia nell’ambito degli interventi è in deciso aumento anche la formazione in situazione di lavoro (training on the job). Questa modalità formativa, pur rientrando nella più ampia definizione di “aula frontale”, si differenzia da questa perché è finalizzata, oltre che ad acquisire una serie di conoscenze di base e professionali, ad acquisire uno specifico “know-how” che molto spesso si identifica con quella specifica capacità di svolgere dei compiti, il “saper fare delle cose”. Del resto, il “saper fare” va acquisito sul campo, attraverso concrete esperienze formative necessarie per mettersi alla prova e verificare, integrare, rielaborare le proprie conoscenze e imparare lavorando. La figura di “docente” è ricoperta da un soggetto specializzato terzo all’azienda o da un lavoratore esperto. È, quindi, caratterizzata da una pratica lavorativa, centrata sui compiti e fondata sull’esperienza del fare: “training by doing”.
Cresce anche la formazione one to one. La formazione individuale è più efficace e produttiva di una conferenza o di una lezione collettiva, perché permette un’interazione in tempo reale tra docente e discente e fa vivere un’esperienza di full immersion che velocizza e ottimizza l’apprendimento. Tale modalità implica l’erogazione di sessioni formative individuali, indirizzate a una sola lavoratrice o lavoratore discente con bisogni formativi altamente specifici, estremamente urgenti, o che necessita di un’ampia flessibilità in termini di orario e frequenza.
Le imprese puntano in misura crescente sulle competenze “tecnico-operative” e sul “team building”
Nel corso dell’analisi dei fabbisogni svolta prima della progettazione dei piani formativi, abbiamo constatato che le aziende considerano le competenze tecnico-operative di importanza cruciale per il futuro sviluppo aziendale. Tali competenze sono strettamente connesse alle caratteristiche del processo produttivo dell’impresa.
Continuano però a rivestire una certa importanza le competenze di carattere “relazionale” che comprendono non solo le “capacità relazionali” in senso ampio – ad esempio quelle dei propri addetti con i clienti e i fornitori – ma anche e soprattutto quelle relative al lavoro in “team”.
Il lavoro in team è diventato una regola organizzativa prioritaria e necessaria per le imprese che consente di raggiungere obiettivi “straordinari”.
L’attività di team building proposta nei progetti contribuisce a integrare competenze diverse, a far emergere peculiarità individuali e a favorire la conoscenza tra colleghi, per migliorare, non soltanto il clima aziendale, ma in generale la produttività dell’azienda. Si tratta di un percorso teorico-pratico che mira a costruire una squadra affiatata e performante attraverso attività finalizzate sia ad aiutare le persone a lavorare insieme nel modo giusto, sia ad ottenere risultati in termini di clima organizzativo e business altamente soddisfacenti. Del resto, il team building è uno dei migliori investimenti che un’impresa possa fare per crescere e competere sul mercato.
Ci piace concludere con una famosa frase di Michael Jordan, leggenda del basket americano ed eccezionale team leader: “Il talento fa vincere le partite, ma l’intelligenza e il lavoro di squadra fanno vincere i campionati”.
Jordan testimonia come il talento può portare al raggiungimento di singoli obiettivi ma è grazie al lavoro di squadra – coinvolgendo il team verso la realizzazione della vision e mission aziendali – che si possono raggiungere grandi obiettivi a lungo termine.
Antonella Pagliuca