Il 20 settembre scorso si è tenuto ad Almè (provincia di Bergamo) un evento sulla formazione, le politiche attive del lavoro ed il terzo settore, organizzato dal dr. Luca Tironi nel suo studio di consulenza del lavoro. Scopo dell’evento creare sinergie incontrando esperti del settore, associazioni ed imprese, un’occasione per condividere opportunità, bandi, servizi gratuiti e soluzioni per le medie, piccole e micro realtà imprenditoriali. L’incontro ha visto come partecipanti: Leonardo Maiolica presidente del Gruppo Silpa, Antonella Pagliuca responsabile nazionale della Formazione di Credici e Amili, Maddalena Palermo responsabile nazionale delle Politiche Attive del Lavoro di Credici, Claudia Bassanelli responsabile delle Politiche Attive del Lavoro della Lombardia e Giovanni Manzoni presidente di ANMIC – Associazione Nazionale Mutilati E Invalidi Civili.
Il Presidente Maiolica, presentando il Gruppo Silpa, ha sottolineato l’importanza delle politiche attive per diminuire la disoccupazione e per fare in modo che un soggetto possa prendere parte alle varie misure, presenti sul territorio. Questo avviene anche attraverso i servizi di Caf e Patronato, parte integrante dello stesso Gruppo Silpa. Altro importante servizio offerto è quello della formazione attraverso i fondi interprofessionali così che le aziende possano gestire i piani formativi, sia per i dipendenti già in essere sia per i neo assunti.
L’esigenza di trattare il tema della formazione finanziata nasce dal fatto che per molte aziende è un mondo sconosciuto, soprattutto per le micro, piccole e medie realtà imprenditoriali che non riescono ad essere sempre aggiornate sulle opportunità offerte dai diversi bandi. AMILI come aiuta le aziende?
AMILI (Associazione Multiservizi Impresa e Lavoro Italia) è un ente di formazione accreditato e si occupa di consulenza aziendale legata alla formazione finanziata che opera su tutto il territorio nazionale. Nella nostra attività quotidiana supportiamo imprenditori e imprenditrici nel progettare, gestire e rendicontare piani di formazione per i loro dipendenti e dirigenti. Partendo da una ricostruzione dei fabbisogni aziendali, a ogni impresa garantiamo una formazione personalizzata, flessibile e progettata sulla specifica e mutevole realtà aziendale. L’obiettivo dei nostri percorsi formativi è quello di ragionare su soluzioni operative e innescare apprendimento che sia di valore per l’intera impresa.
Grazie a un discorso di “ingegnerizzazione” dei diversi fondi legati alla formazione (Fondi interprofessionali, Formazione 4.0, Fondo Nuove Competenze, bandi regionali, ecc.), le aziende clienti riescono ad abbattere interamente il costo della formazione dei propri dipendenti.
Del resto, le opportunità offerte dalle diverse fonti di finanziamento messe a disposizione per la formazione (inclusa la sicurezza obbligatoria) e lo sviluppo aziendale, utilizzate con visione di sistema, rappresentano uno strumento efficace per programmare e realizzare interventi formativi a sostegno delle imprese e delle persone che ci lavorano.
Quali sono le imprese che si rivolgono ad AMILI per beneficiarie delle attività formative finanziate dai Fondi interprofesionali?
Sono aziende che hanno capito che la formazione permanente dei propri dipendenti è una missione irrinunciabile sia per affrontare momenti di crisi sia per essere più competitivi sul territorio nazionale e internazionale. Si tratta perlopiù di piccole e medie imprese appartenenti a svariati settori, fra cui quello metalmeccanico, tessile, servizi, commercio. Molte di esse sono aziende familiari che negli anni si sono rinnovate cercando di evolversi e restare al passo con i tempi per mantenere e in molti casi accrescere la competitività.
Come sappiamo, le family business non solo danno un contributo importante in termini di continuità e di capacità di conciliare tradizione e innovazione ma sono anche un esempio vivo di quel modo di fare impresa che ha costruito la storia dell’imprenditoria italiana e quindi vanno salvaguardate.
Nel nostro Paese sono numerosi i disoccupati (in particolare giovani) alla ricerca di un’occupazione, eppure ogni anno le aziende incontrano difficoltà a trovare candidati con le giuste competenze. Qual è il contributo di AMILI e di CREDICI?
La sinergia dell’ente formativo AMILI con l’Agenzia per il lavoro CREDICI nasce con l’obiettivo di contribuire a colmare il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e la formazione dei disoccupati, in particolare dei giovani. Lo scopo dei nostri progetti è costruire un “ponte” tra la domanda delle aziende e le persone in cerca di lavoro.
Come evidenziano svariate ricerche e studi recenti, il rischio concreto del futuro non è quello della mancanza di lavoro, ma di un aumento delle disuguaglianze tra chi possiede le competenze richieste dai lavori di maggior qualità e chi invece ne è privo ed ha elevate probabilità di svolgere lavori di qualità inferiore. I diversi e recenti bandi del Fondo interprofessionale Fondo Conoscenza sono strumenti che mirano a contrastare questo rischio.
I nostri progetti – finanziati grazie alle risorse messe a disposizione da Fondo Conoscenza – mirano a contribuire a formare le competenze di cui le aziende hanno bisogno, proponendo sia percorsi di formazione gratuita ai disoccupati sia percorsi di riqualificazione dei lavoratori e delle lavoratrici con bassa qualifica. Grazie ai bandi di Fondo Conoscenza possiamo realizzare progetti integrati di orientamento, formazione e accompagnamento al lavoro utilizzando metodologie innovative che uniscono l’acquisizione di competenze professionali a momenti di sperimentazione diretta sul campo.
Quali sono le competenze professionali che dovrebbero essere rafforzate dalle aziende per raggiungere traguardi importanti ed essere più competitive?
Negli ultimi anni abbiamo conosciuto una potente accelerazione riguardante la trasformazione digitale. Le imprese hanno necessità di investire sulle competenze digitali per rimanere competitive sul mercato. La richiesta di nuove competenze digitali si estende progressivamente dalle professioni specialistiche dell’ICT a tutte le professioni, in uno scenario rappresentato dalla rapida affermazione di nuovi trend tecnologici con impatti significativi sull’operatività e sulle strategie aziendali.
In tale scenario diventa sempre più urgente un processo di revisione in chiave digitale delle professioni tradizionali, puntando a un potenziamento della componente digitale in grado di sostenere l’evoluzione nelle imprese. Considerato il cambiamento in essere dei contesti produttivi e delle figure professionali indispensabili per sostenerlo, nonché del ritardo della popolazione italiana in termini di competenze digitali, una delle priorità del mercato del lavoro del prossimo decennio deve essere quella di un aggiornamento delle competenze dei lavoratori e delle lavoratrici oggi già occupati con particolare attenzione a quelli più maturi, ma ancora lontani dall’età pensionabile.
D’altronde il rilancio delle aziende italiane passa necessariamente attraverso l’aggiornamento e la riqualificazione delle risorse umane, compresa la dirigenza che è chiamata a governare la transizione digitale e l’innovazione del sistema produttivo: noi siamo al loro fianco!
Luca Tironi: CREDICI non si occupa solo di formazione finanziata, ma offre anche altri servizi al lavoro utili per le aziende. Maddalena, puoi illustrarci le attività che fornite ai vostri clienti ed utenti, sul territorio nazionale?
Maddalena Palermo: Credici è un’Agenzia Per il Lavoro presente su tutto il territorio nazionale con sede direzionale a Roma e altre sedi dislocate sul territorio nazionale: due sedi in Lombardia (Bergamo e Brescia), due in Campania (una in provincia di Caserta e una a Napoli) una in Calabria (Catanzaro) e stiamo accreditando una sede in Sardegna. La forza di Credici è quella di avere alle spalle il Gruppo Silpa, gruppo in grado di offrire alle aziende un serie di servizi tra cui: Caf e Patronato, Formazione professionale, ed anche un’Associazione consumatori e un Magazine. Quindi, per tutte le loro esigenze le aziende possono rivolgersi a noi affidandosi ai professionisti dei vari settori in cui operiamo. Ciò ci permette di avere contatto diretto con i disoccupati, collegando Naspi e ricollocazione, attraverso le politiche attive del lavoro. Oltre a seguire le esigenze delle aziende, il nostro valore aggiunto è quello di poter usufruire dei bandi regionali, che ci permettono di usufruire di finanziamenti in base alle misure di politica attiva che variano da regione a regione. Le politiche attive del lavoro, soprattutto in questo momento storico attraverso il PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza), rappresentano una grossa opportunità per le aziende. Per cercare di risolvere il problema della disoccupazione, già molto importante prima della pandemia e accentuato nel post-pandemia, lo Stato ha finanziato per formazione e ricollocazione professionale circa 4 miliardi di euro. Assumendo i disoccupati che partecipano a misure di politiche attive del lavoro, le aziende possono così fruire di diversi vantaggi, come gli sgravi fiscali o l’inserimento di personale che partecipa ad un percorso di upskilling e reskilling.
Tironi: Immagino che ogni Regione abbia delle differenze, Claudia ci potresti fare una panoramica più dettagliata della Lombardi, in particolare su Bergamo e provincia, e dirci quali sono i profili maggiormente richiesti?
Claudia Bassanelli: Esatto, ogni Regione ha le sue peculiarità, così come ogni Provincia. In particolare, la Provincia di Bergamo è florida di realtà produttive: vi sono sia grosse Multinazionali, ma ciò che ci contraddistingue, sono le medie-piccole imprese, conosciute in tutta Italia ma anche all’estero. Di conseguenza, i profili maggiormente richiesti sono quelli del comparto produttivo di personale specializzato, ma anche junior. La difficoltà che si riscontra oggi è che vi è un gap tra domanda ed offerta, perché molto spesso non ci sono persone formate per quella posizione. Il nostro obbiettivo, attraverso la formazione e le politiche attive, è proprio risanare questo divario.
Tironi: Ritornando alle politiche attive del lavoro, Maddalena potresti farci un quadro generale del territorio nazionale ed aiutarci a capire se vi sono delle differenze tra le varie Regioni?
Palermo: La misura presente su tutto il territorio nazionale è Garanzia Giovani. Una politica attiva rivolta ad utenti fino al compimento del 29° anno, nelle regioni con alto grado di sviluppo economico mentre, nelle regioni meno sviluppate (Campania, Sardegna e Calabria) la misura è estesa fino ai 35 anni. Tramite Garanzia Giovani le aziende possono attivare dei tirocini o percorsi di accompagnamento tramite enti accreditati a livello regionale, supportandole nell’attivazione del percorso stesso. Nel Lazio, esiste una misura rivolta anche agli over 30: il Contratto di Ricollocazione Generazioni. Nel CRG l’utente viene seguito in un vero percorso di accompagnamento al lavoro, bilancio di competenze e supporto nella fase di ricerca del lavoro. Ma è con il nuovo progetto GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori) che potremo racchiudere tutte le tipologie di utenza e seguirle in un percorso di formazione, orientamento e accompagnamento al lavoro.
Tironi: Visto che ogni regione è a sé, Claudia ci potresti parlare dettagliatamente delle politiche attive in Lombardia e farci capire i reali vantaggi per le aziende?
Bassanelli: Da noi sono presenti tre misure: Garanzia Giovani, Dote Unica Lavoro e il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei lavoratori). Garanzia Giovani permette di accedere a tre diverse possibilità: apprendistato, tirocinio e, in caso di soggetto già assunto, di completare il percorso formativo con corsi specifici. Vengono previsti due tipi di apprendistato: di primo livello, che copre soggetti dai 15 anni ai 25 anni che stanno conseguendo una qualifica o un diploma; di secondo livello che riguarda utenti dai 18 anni (addirittura ai 17 se il soggetto ha già conseguito una qualifica) ai 29 anni (che stanno conseguendo un percorso di alta formazione o un progetto di ricerca). Entrambi gli apprendistati hanno come obbiettivo la formazione, sia attraverso l’inserimento in azienda sia attraverso la stipula di un Progetto Formativo Individualizzato. Quello che fa la differenza per il rimborso alle aziende per l’assunzione, è proprio il numero di ore di formazione conseguite. Il rimborso può arrivare fino a 4000 euro, per un apprendistato di primo livello e a 6000, per un apprendistato di secondo livello. Se l’utente invece ha già un contratto di lavoro subordinato, può comunque accedere, grazie a Garanzia Giovani, ad un percorso formativo adattato alle esigenze sue e dell’azienda. Nel caso del tirocinio, anche qua sono previsti sia regionali sia extraregionali e, addirittura, all’estero. Anche per il tirocinio ci sono degli sgravi per l’azienda che diventano massimi se, dopo il periodo di tirocinio, si ha la trasformazione in un contratto subordinato. Per un contratto di 120 giorni lo sgravio sarà di 250 euro, di 150 giorni di 500 euro, di 180 giorni di 750 euro.
Altra misura in Lombardia è la Dote Unica Lavoro che copre l’utenza dai 30 fino ai 65 anni. La DUL è un po’ più complessa in quanto si tratta di un sostegno all’inserimento/reinserimento lavorativo e alla qualificazione/riqualificazione professionale. Possono aderire persone disoccupate (anche percettrici di Naspi), occupati sospesi (anche in cassa integrazione) e iscritti ad un master. Anche in questo caso, per le aziende che assumono una persona che aderisce al DUL esistono degli sgravi.
Infine, l’ultima misura è il Programma GOL e rappresenta il perno dell’azione di riforma delle politiche attive delle misure finalizzate a contrastare la disoccupazione. La Lombardia introduce importanti elementi innovativi nel mondo dei servizi al lavoro, con particolare riferimento al ruolo di coordinamento dei Centri per l’impiego, alla digitalizzazione dei processi e dei servizi e all’integrazione con la rete territoriale dei servizi sociali e socio-sanitari. Questo fa emergere l’importanza data agli utenti fragili, come disoccupati, donne, giovani o persone con un’invalidità fisica o psichica. Quest’ultimo punto è di fondamentale importanza, poiché permette alle persone più fragili di trovare un’occupazione (anche se per legge, in base al numero dei lavoratori le aziende hanno l’obbligo assumere persone con invalidità). Il vantaggio di GOL è che prevede una personalizzazione del percorso, volto sia solo all’inserimento lavorativo e alla creazione di una rete, sia alla formazione a alla riqualificazione delle persone. Questa politica ci consente d’interagire con l’ANMIC (Associazione Mutilati ed Invalidi Civili) permettendo una forte sinergia tra la nostra e la loro realtà, in quanto, il nostro obbiettivo è mettere la persona al centro e costruire il piano d’intervento più indicato per essa.
Tironi: Visto che si è parlato di categorie fragili, Dott. Manzoni può parlarci dei servizi che offrite loro?
Giovanni Manzoni: L’ANMIC è l’Ente morale che per legge ha il compito di tutelare e rappresentare in Italia i diritti dei cittadini invalidi civili. Vigila sulle amministrazioni pubbliche per impegnarle ad attuare il rispetto degli obblighi di legge. L’Associazione costituisce la maggiore organizzazione del settore, sia per il numero degli iscritti, sia per la varietà delle tipologie di disabilità che li riguardano.
E’ riconosciuto “invalido civile” ciascun soggetto affetto da disabilità psico‑fisica (congenita o acquisita), non dipendente da cause di guerra, lavoro o servizio. L’ANMIC è a disposizione di ogni persona con disabilità per risolvere problemi di assistenza, collocamento, pensione, accertamento di invalidità, integrazione scolastica, barriere architettoniche. La Lombardia ha pubblicato una serie di bandi molto interessanti per l’assunzione di categorie protette. Per aiutare le persone con disabilità ad inserirsi nel mondo del lavoro, collaboriamo con la cooperativa Sociale Bergamo lavoro. E’ una cooperativa di tipo B, di inserimento lavorativo, fondata dall’ANMIC e collabora con il Collocamento Mirato della Provincia di Bergamo per la legge 68. Utilizza strumenti adeguati all’inserimento, quali la Convenzione art. 14, che consente di aprire rapporti con molte aziende del territorio. L’azienda fornisce commesse di lavoro che consentono l’assunzione di personale disabile per conto dell’azienda. Le segnalazioni possono pervenire attraverso Enti Accreditati alla formazione e/o Enti di Politiche attive del lavoro. Le figure segnalate possono svolgere un tirocinio, seguito da personale educativo, con finalità di assunzione oppure un tirocinio on the Job, di avvicinamento al lavoro.
Le aziende con cui collaboriamo hanno la possibilità di trovare un partner attento alle produzioni che ci vengono affidate, che garantisce tempi e qualità dei prodotti in conto lavorazione, inoltre trova personale attento alla cura delle persone che vengono assunte direttamente dalla cooperativa ma che rientrano nel computo del loro personale. La provincia garante della Convenzione stipulata verifica di anno in anno la correttezza del rapporto e l’inserimento lavorativo in essere. L’Associazione ANMIC, attenta, ai percorsi avviati, partecipa ai tavoli provinciali e monitora che sul territorio le iniziative e gli inserimenti avvengano con successo e continuino nel tempo. La rete costituita dalla Provincia, dalle Associazioni di categoria, dagli Enti accreditati si riunisce periodicamente e valuta anche gli strumenti dotali che possono essere utilizzati per i percorsi di orientamento, di tirocinio e di formazione. A seguito le cooperative sociali di tipo B e le aziende in obbligo avviano convenzioni e collaborazioni.
Tironi: Dott.ssa Palermo, come fate a capire quali servizi sono più adatti per ogni azienda?
Palermo: Noi facciamo un’accurata analisi della domanda da parte del committente. Quando un’azienda ci fa una richiesta, cerchiamo di entrare nel vivo di quella che è l’esigenza da parte del richiedente. Non ci limitiamo alla mera attività operativa di incontro domanda/offerta, ma facciamo attività di consulenza a 360 gradi, rivolta ad ogni singola azienda e riuscendo a capire quelle che sono le reali esigenze, troviamo la giusta soluzione, non solo nella ricollocazione professionale ma anche in un processo integrato di formazione. Le aziende, inoltre, possono decidere di attivare tirocini autofinanziati e noi le aiutiamo nel processo di attivazione. Tutto ciò lo facciamo mettendo a disposizione delle aziende le competenze di un team di professionisti nei vari settori in cui operiamo, con un alto grado di gradimento da parte dei nostri clienti e dell’utenza che seguiamo nei vari percorsi.