Il passaggio dalla scuola superiore all’università o al mondo del lavoro risulta essere un momento delicato per molti giovani che, nella maggior parte dei casi, non hanno le idee chiare rispetto a quale percorso professionale o formativo intraprendere dopo il diploma.
Per cercare di fare chiarezza e sensibilizzare i ragazzi ad un eventuale ingresso consapevole all’interno del mercato del lavoro, noi di Credici s.r.l. (agenzia per il lavoro specializzata nei servizi di intermediazione, ricerca e selezione, ricollocazione professionale e formazione), abbiamo incontrato i ragazzi dell’ultimo anno dell’Istituto “IISS Leon Battista Alberti” per informarli sulle opportunità che offre il mercato del lavoro ai neodiplomati.
Nello specifico, abbiamo presentato ai ragazzi la misura di politica attiva del lavoro Garanzia Giovani che è una misura finanziata dal Fondo Sociale Europeo, atta a favorire l’inserimento occupazionale di giovani disoccupati e consiste in un insieme di servizi alla persona per l’accompagnamento alla ricerca di un impiego.
Possono aderire al programma i giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) che sono residenti in Italia, che sono in stato di disoccupazione o inoccupazione, che hanno un’età compresa tra i 18 ed i 29 anni e che non frequentano alcun corso di studi o di formazione.
Gli obiettivi del programma sono quelli di prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa, rafforzare le competenze dei giovani a vantaggio dell’occupabilità e favorire l’inserimento definitivo nel mercato del lavoro.
All’interno della misura sono previsti tirocini formativi o percorsi di accompagnamento al lavoro che aiutano i giovani, anche attraverso un orientamento iniziale, ad arrivare ad un obiettivo professionale concreto che mira a far incontrare le competenze della persona con le esigenze dell’azienda.
I tirocini formativi hanno una durata dai 2 ai 6 mesi e sono rinnovabili fino a 12 per i giovani NEET svantaggiati. Si stipula una convenzione tra il ragazzo, il soggetto promotore (agenzia per il lavoro accreditata) e il soggetto ospitante (azienda); il ragazzo percepisce un’indennità di tirocinio pari ad 800 euro mensili.
L’accompagnamento al lavoro, invece, mira all’inserimento in azienda o attraverso un contratto di apprendistato o attraverso un contratto a tempo determinato o indeterminato.
Per poter aderire a Garanzia Giovani, i giovani possono iscriversi al programma compilando un form di adesione tramite i siti nazionali e regionali o andando direttamente al Centro per l’Impiego di competenza che verifica i dati del ragazzo e fa una profilazione ed un primo orientamento in cui si stabilisce che tipo di percorso assegnargli.
Il Centro per l’Impiego fornisce al ragazzo una lista di enti accreditati e il giovane sceglie l’agenzia che lo seguirà durante il percorso.
Pertanto, il giovane che non vuole continuare a studiare, può trovare in Garanzia Giovani un importante opportunità per entrare nel mercato del lavoro ed essere seguito in un percorso formativo e di orientamento.
Ma i ragazzi, hanno percepito questo incontro come un’opportunità?
Durante tutta la durata dell’incontro ho cercato di “leggere” le loro impressioni e le loro emozioni…
Sono una psicologa del lavoro e da anni mi occupo di ricerca e selezione del personale, politiche attive del lavoro, orientamento, bilancio di competenze e formazione rivolta ad adulti. Forse, per la prima volta, mi sono ritrovata a dover rimodulare più e più volte il tipo di comunicazione, sia verbale che non verbale, per cercare di attivare attenzione e interesse e man mano che l’aula magna si riempiva, le sedie venivano occupate da ragazzi che assumevano una postura che indicava, palesemente, una mancanza di interesse per l’opportunità che gli si stava proponendo; solo alcuni di loro mi guardavano mentre parlavo e proiettavo le slides che contenevano delle preziose informazioni per il loro futuro.
La mia impressione era che la maggior parte di loro abbia solo subìto passivamente le informazioni, aspettando che quel tempo passasse e che la giornata volgesse al termine.
La cosa però che più mi ha lasciata perplessa, è quella di aver letto negli occhi di qualcuno un interesse e che abbia cercato di reprimerlo o mascherarlo per evitare di poter essere deriso dal resto del gruppo. Del resto, si sa, per sopravvivere si tende ad uniformarsi alla massa, cedendo ad essa la propria individualità.
Ma io so (o spero) che una piccola scintilla si sia accesa dopo quell’incontro e che qualcuno abbia cominciato a riflettere sul proprio futuro.
Con il prezioso supporto degli insegnati e l’impegno di noi di Credici, passettino dopo passettino, riusciremo ad aiutare i ragazzi a costruire il loro progetto professionale e a valorizzazione le loro competenze.
Maddalena Palermo