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Roma
10 Ottobre 2024
Lavoro e Previdenza

Il mese scorso le previsioni, questo mese le conclusioni

Previsioni confermate! Non senza ulteriori tagli, penalizzazioni, discriminazioni, ecc. (la solita mia litania).

Legge pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 2023 – Supplemento Ordinario n. 40/L. (fra Natale e l’ultimo dell’anno).

Confermati i requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione di vecchiaia contributiva con almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi e alla “pensione anticipata contributiva” a 64 anni di età con 20 anni di contributi.

Confermata la previsione che avrebbero potuto operare sugli importi soglia:

– abbassamento del requisito dell’importo soglia all’importo dell’assegno sociale (pari a 503,27 euro per l’anno 2024) per l’accesso alla pensione di vecchiaia contributiva con almeno 67 anni di età e 20 anni di contributi;

– innalzamento dell’importo soglia per il pensionamento anticipato a 3 volte l’assegno sociale (1.509,81 euro mensili per l’anno 2024). Tale importo è ridotto a 2,8 per le donne con un figlio (1.409,156 euro per l’anno 2024) e a 2,6 volte per le donne con due o più figli (1.308,502 euro per l’anno 2024).

Fuori di ogni previsione, la scure sulla pensione anticipata contributiva, requisiti confermati ma riconosciuta per un valore lordo mensile massimo non superiore a 5 volte il trattamento minimo per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto al requisito ordinario, l’introduzione di una finestra pensionistica, per cui il trattamento di pensione anticipata decorre trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei complessivi requisiti previsti e l’estensione dell’adeguamento degli incrementi della speranza di vita al requisito contributivo di 20 anni (prima era solo per quello anagrafico). Se consideriamo che l’unica pensione originale della c.d. riforma Fornero era proprio questa, posso affermare che questo Governo ha, finalmente, superato la legge Fornero?

Pesante anche il taglio sulla pensione anticipata flessibile (c.d. Quota 103):

– determinata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo;

– tetto lordo mensile non superiore a 4 volte il trattamento minimo (2.255 euro per l’anno 2024), per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto ai requisiti ordinari;

– allungate le finestre di uscita, per i lavoratori dipendenti del settore privato e autonomi la finestra è elevata a 7 mesi, per i lavoratori pubblici la finestra è elevata a 9 mesi.

Proroga dell’Ape Sociale fino al 31 dicembre 2024, innalzando la soglia di età al compimento dei 63 anni e 5 mesi, con 30/36 anni di anzianità contributiva. Inoltre, innovando rispetto alla disciplina previgente, l’Ape sociale non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui, e salta l’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi della L. n. 234/2021, vigente nel biennio 2022-2023, e le relative riduzioni contributive per edili e ceramisti (32 anni di contributi).

Confermata l’opzione donna con maturazione dei requisiti entro il 31 dicembre 2023. Immutata nei requisiti, la data di maturazione al 31 dicembre 2023 è, nei fatti, un allargamento della platea.

Taglio sulla perequazione delle pensioni complessivamente superiori a oltre 10 volte il trattamento minimo.

Sorpresa! Se ne era parlato ma non ci credevo.

A decorrere dal 1° gennaio 2024, modificati i criteri di calcolo delle quote retributive delle pensioni liquidate agli iscritti alle gestioni pensionistiche ex INPDAP relative a medici, enti locali, maestri (CPDEL, CPS, CPI) e ufficiali giudiziari (CPUG), per anzianità inferiori a 15 anni al 31 dicembre 1995, i cui requisiti siano maturati dopo il 31 dicembre 2023. Considerato che è sempre meglio prevenire che curare: “L’applicazione delle nuove disposizioni non può comportare un trattamento pensionistico maggiore rispetto a quello determinato secondo la normativa vigente prima della data di entrata in vigore della presente legge” (mi ha sempre fatto sorridere questa espressione). Sono esclusi coloro che abbiano maturato i requisiti entro il 2023, abbiano raggiunto il limite ordinamentale per il collocamento a riposo d’ufficio o accedano alla pensione con requisiti diversi dalla pensione anticipata. Siamo sicuri che sia costituzionale?

Prevista un’applicazione graduale dei nuovi criteri per medici e infermieri che posticipano il pensionamento una volta maturati i requisiti per l’uscita anticipata, ai quali per ogni mese in più di lavoro, il taglio dell’aliquota di rendimento sulla quota retributiva si ridurrà di 1/36 (basta lavorare tre anni in più e azzerare la penalizzazione …omissis).

Questo, invece, non lo avevo proprio previsto!

Allungamento delle finestre per l’uscita anticipata (cioè 41 anni e 10 mesi di contributi le donne; 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini; 41 anni di contributi i lavoratori precoci) per personale iscritto alle ex casse di previdenza amministrate dal Tesoro (CPDEL, CPI, CPS e CPUG) che passa dai 3 mesi del 2024, ai 4 mesi fino al 2025, a 5 mesi fino al 2026, a 7 mesi fino al 2027, e a 9 mesi a partire dal 2028. Serve a finanziare il posticipo al pensionamento dei medici e infermieri?

Alle pensioni di anzianità calcolate solo sull’anzianità contributiva (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne), inclusi i trattamenti per i lavoratori precoci, non trovano applicazione gli adeguamenti alla speranza di vita fino al 31 dicembre 2024 (invece che fino al 31 dicembre 2026). Io ricordo che il decreto del Ministero dell’Economia, pubblicato il 17 ottobre 2023, sulla Gazzetta Ufficiale n. 243, ha stabilito che “a decorrere dal 1° gennaio 2025, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici di cui all’art. 12, commi 12 -bis e 12 -quater, fermo restando quanto previsto dall’ultimo periodo del predetto comma 12 -quater, del decreto-legge 30 luglio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni e integrazioni, non sono ulteriormente incrementati”. Sono confuso?

Inoltre, per il 2024, viene ridotto di 10 mln di euro il limite di spesa per il riconoscimento della pensione anticipata ai lavoratori precoci.

Mi fermo qui. È scorso anche troppo sangue.

Antonio Chiaraluce

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