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22 Gennaio 2025
Lavoro e Previdenza

La legge di bilancio 2023 e gli aiuti per i disabili. Molte le novità non tutte conosciute.

La legge di bilancio 2023 prevede molti aiuti per i disabili, in particolare questi interventi hanno ad oggetto; la proroga dello smart working per lavoratori fragili, il reddito di cittadinanza, l’assegno unico universale con maggiorazioni per disabili, le borse di studio disabili escluse dal calcolo del reddito e incentivi allo sport.

Esaminando i singoli argomenti, la proroga dello smart working, prevede la possibilità che i lavoratori del settore pubblico e privato, tra cui disabili, possono svolgere in smart working il proprio lavoro fino al 30 giugno 2023. La revisione del reddito di cittadinanza che, come è noto, è destinato ad essere cancellato nel 2024, e sostituito dall’assegno di inclusione e dallo strumento di attivazione del lavoro, non riguarda le persone con disabilità. Restano infatti esclusi i nuclei familiari in cui sono presenti persone diversamente abili minorenni o con almeno 60 anni di età che sono impossibilitati al lavoro. L’assegno unico universale prevede maggiorazioni per i figli minorenni disabili che è pari a 175 euro mensili a figlio. E per quanto riguarda le borse di studio percepite dagli studenti universali con disabilità, la legge di bilancio 2023 stabilisce che le stesse non si computano ai fini del calcolo e del raggiungimento dei limiti reddituali per la percezione di alcune prestazioni. Più precisamente l’importo della borsa di studio da viene escluso dal calcolo dei limiti di reddito per ottenere le seguenti prestazioni:

  • l’assegno mensile di assistenza in favore degli invalidi civili parziali e totali;
  • l’assegno mensile di assistenza in favore dei sordi;
  • la pensione in favore dei ciechi civili assoluti o parziali;
  • la maggiorazione sociale dei trattamenti pensionistici.

Inoltre, vengono stanziati 200.000 euro per incrementare il fondo destinato a realizzare per progetti di integrazione e di disabili attraverso lo sport e vengono garantiti sgravi fiscali per le Federazioni e per gli Enti sportivi che sostengono le attività sportive delle persone diversamente abili.

Congiuntamente, la stessa legge di bilancio, stanzia nuove risorse a favore dei Ministeri per assicurare servizi e progetti a favore dei disabili, e dà il via all’istituzione del Fondo per le periferie inclusive, destinato ai Comuni con popolazione superiore a 300.000 abitanti, che in Italia sono 10, con una limitazione che ha dato luogo a molte perplessità, dotandolo di 10 milioni di euro per tutto il 2023, per il finanziamento di progetti finalizzati “a favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità nelle periferie e il miglioramento del loro livello di autonomia possibile”.

Per l’anno in corso è operativo il Piano Nazionale per la Non Autosufficienza, che è stato predisposto per il triennio 2022-2024 e prevede importi che vanno dagli 822 milioni di euro per il 2022, 865,3 milioni di euro per il 2023 e 913,6 milioni di euro per il 2024 destinati a fornire assistenza domiciliare integrata e una serie di servizi in aiuto alle famiglie, gestiti dagli Enti locali e ATS.

La legge di bilancio ha altresì incrementato di 1 milione di euro annui, dal 2023, i fondi delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), per iniziative e servizi a beneficio degli studenti con disabilità, con invalidità superiore al 66% e con certificazione di disturbo specifico dell’apprendimento.

L’intento è quello di favorire la partecipazione degli studenti con disabilità ai corsi di studio, grazie al supporto di docenti opportunamente formati, attraverso percorsi specifici post lauream universitari, come tutor accademici specializzati in didattica musicale inclusiva. I fondi troveranno effetto a partire dall’anno accademico 2023/2024.

Per il 2023 resto operativa inoltre la disability card, lo strumento che consente alle persone con disabilità di accedere ad una serie di servizi gratuiti o a costo ridotto nell’ambito dei trasporti, della cultura e del tempo libero sul territorio nazionale e in Europa e, sempre per lo stesso anno, si potrà continuare ad utilizzare dei permessi della legge 104, stabilita dalla legge 5 Febbraio 1992, che consente ai lavoratori disabili o ai lavoratori con familiari disabili in situazione di gravità di astenersi dal lavoro, senza per questo perdere la retribuzione, per un certo numero di ore o di giorni.

Accanto a questi provvedimenti restano confermate tutte le norme che prevedono sostegni ed aiuti per l’invalidità, come le pensione di inabilità (invalidi totali); le indennità di frequenza (minori invalidi); l’assegno mensile (invalidi parziali) e l’indennità di accompagnamento e,  per quanto riguarda la categoria dei cechi civili, le pensione ai ciechi assoluti; le pensione ai ciechi parziali; le indennità speciale e le indennità di accompagnamento, mentre per quanto riguarda gli aiuti per i disabili sordi restano intatte le norme che regolano le pensioni e le indennità di comunicazione.

In aggiunta a quanto detto, per il 2023, è stabilito un contributo fino a 500 euro mensile in favore di genitori senza occupazione, soli o monoreddito con figli affetti da disabilità. Trattando l’argomento del lavoro è previsto inoltre un incentivo per chi assume lavoratori autistici. In merito è opportuno precisare che per poter godere di importanti benefici contributivi e fiscali I neoassunti devono costituire i 2/3 del personale dipendente.

Per quanto riguarda i fondi già previsti nel 2022 la legge di bilancio 2023 ha confermato il Fondo per le non autosufficienze: integrandolo per un ammontare pari a 200 milioni di euro per l’anno 2023; il Fondo per l’accessibilità turistica delle persone con disabilità: con una dotazione di 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024. Così come ha incrementato di 50 milioni di euro annui fino al 2026 il Fondo per le politiche in favore delle persone affette da disabilità, ed integrato per un ammontare pari a 200 milioni di euro per l’anno 2023 il Fondo per le non autosufficienze.

Accanto alle disposizioni sopra dette, restano le agevolazioni su gas ed energia elettrica, già vigenti da alcuni anni, come il Bonus sociale per disagio economico per il gas e per l’energia elettrica. Per approfondire questo tema è sufficiente accedere al sito dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Attualmente il bonus sociale per disagio economico per il gas e per l’energia elettrica è riservato a chi si trova in una delle seguenti condizioni:

– il nucleo familiare sia in condizione di disagio economico, cioè con un indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro (elevati a 12.000 euro per il 2022);

– il nucleo familiare conti almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e un indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro;

– il nucleo familiare sia titolare di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.

La legge di bilancio eleva ancora il limite di ISEE per tutto il 2023, fissando la quota a 15.000 euro.

La stessa legge, pur prevedendo che l’intera materia sarà disciplinata da una delibera dell’ARERA, stanzia inoltre 2.400 milioni di euro per aumentare, per il primo trimestre 2023, gli importi dei bonus concessi sia per disagio economico (elettricità e gas) che per disagio fisico (elettricità) cioè per le persone con disabilità che usano apparecchi elettromedicali e ausili salvavita.

Carlo Fantozzi

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