Modifiche alla definizione di disabilità e ai criteri per l’accertamento. Dal 1° gennaio 2026, la valutazione di base è riservata, in via esclusiva, all’INPS.
Decreto disabilità 2024
Il decreto disabilità 2024, pubblicato in GU il 3/05/2024, cambia la definizione di disabilità e il ruolo dell’Inps, indicato quale unico soggetto accertatore nel procedimento di riconoscimento dello stato della disabilità, avviato con richiesta da parte dell’interessato.
L’obiettivo
Questa norma, come precisa l’articolo uno comma due, “Ha l’obiettivo di garantire in coerenza con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, l’effettivo pieno accesso al sistema dei servizi, delle prestazioni, dei supporti, dei benefici e delle agevolazioni, anche attraverso il ricorso all’accomodamento ragionevole e al progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato secondo i principi di autodeterminazione e non discriminazione.”
Cosa prevede e come cambia la 104
In primo luogo, viene eliminata definitivamente la parola handicap e sostituita da “condizioni di disabilità” di conseguenza non sentiremo più parlare di “persona handicappata” ma di “persona con disabilità” dove con condizione di disabilità si intende “una duratura compromissione fisica, mentale, intellettiva, del neurosviluppo o sensoriale che, in interazione con barriere di diversa natura, può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri”.
Diritti
La persona con disabilità ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla necessità di sostegno o di sostegno intensivo, individuato all’esito della valutazione di base, anche in relazione alla capacità complessiva individuale residua e all’efficacia delle terapie. la necessità di sostegno può essere di livello lieve o medio. Quando ci troviamo di fronte ad una persona che ha una disabilità in situazione di gravità, la nuova definizione corretta è: “persona con necessità di sostegno elevato o molto elevato”.
Priorità
In questi casi, ossia, “nel caso in cui la compromissione singola plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente continuativo e globale, nella sfera individuale o in quella di relazione, il sostegno è intensivo e determina priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici.”
Cosa garantisce
In altre parole, la legge 104 ha lo scopo di garantire alle persone con disabilità una vita dignitosa, mediante l’accesso ai sostegni, agli interventi, alle prestazioni individuate a conclusione dell’accertamento delle condizioni di disabilità e nel progetto di vita, alle cure e agli strumenti necessari per una piena integrazione sociale.
Sostegni per le cure mediche, prestazioni assistenziali e agevolazioni fiscali
Per raggiungere questo obiettivo, sono previsti i sostegni per le cure mediche e le prestazioni assistenziali, le agevolazioni fiscali, come le detrazioni o le deduzioni, a seconda della tipologia della spesa da applicare in dichiarazione dei redditi, le agevolazioni lavorative, come i tre giorni retribuiti al mese di permesso dal lavoro, e la rimozione delle barriere architettoniche, nonché, allo scopo di assicurare una corretta piena integrazione nel mondo del lavoro, incentivi specifici per le aziende che assumono persone con disabilità. Lo scopo, come evidenzia l’articolo 2 punto n) “è quello di garantire un progetto di vita, ossia un progetto individuale, personalizzato e partecipato della persona con disabilità che, partendo dai suoi desideri e delle sue aspettative e preferenze è diretto ad individuare, in una visione esistenziale unitaria, i sostegni, formali e informali, per consentire alla persona stessa di migliorare la qualità della propria vita, di sviluppare tutte le sue potenzialità, di poter scegliere i contesti di vita e partecipare in condizioni di pari opportunità rispetto agli altri”.
Richiesta del riconoscimento della condizione di disabilità
Come previsto dall’art. 8 del decreto: “Per avviare il procedimento valutativo è necessaria la trasmissione telematica all’INPS di un certificato medico rilasciato dai medici in servizio presso l’azienda sanitaria locale, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura carattere scientifico, i centri di diagnosi e cura delle malattie rare. Il certificato medico può essere rilasciato trasmessa anche dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta, dagli specialisti ambulatoriali del Servizio sanitario nazionale, dai medici in quiescenza iscritti all’albo, dai liberi professionisti e dai medici in servizio presso strutture private accreditate”.
Riconoscimento della condizione di disabilità
Il Decreto disabilità 2024, stabilisce inoltre, il ruolo dell’INPS quale unico soggetto accertatore della procedura valutativa di base per il riconoscimento della condizione di disabilità. L’art. 9, in merito recita: “a decorrere dalla data del 1° gennaio 2026 la gestione del procedimento per la valutazione di base è affidata, in via esclusiva, all’INPS”. A tale scopo, a partire dal 1° gennaio 2026, l’INPS sarà l’unico soggetto responsabile. Da tale data, l’INPS è autorizzato ad assumere nuovo personale per garantire il corretto svolgimento delle procedure valutative di base, con particolare attenzione alle esigenze di personale medico e sanitario.
La persona che richiede il riconoscimento della propria disabilità, durante la valutazione di base, può farsi accompagnare ed assistere dal proprio medico di fiducia in quale, ovviamente, partecipa alla visita senza alcun diritto di voto.
Carlo Fantozzi