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10 Ottobre 2024
Lavoro e Previdenza Primo Piano

Sant’Anna 1984 al fianco dei rifugiati ucraini

Sant’Anna 1984, Cooperativa Sociale di Roma specializzata nell’assistenza domiciliare, scende in prima linea per aiutare la popolazione ucraina che arriva in Italia in fuga dal conflitto, per precisa volontà della sua fondatrice, Kristina Tatenko, nata in Russia e cresciuta in Ucraina fino all’adolescenza, prima del trasferimento in Italia.

La cooperativa romana attiva nei servizi di assitenza domiciliare intende offrire formazione, lavoro e alloggio alle persone in fuga dalla guerra.

“Considero l’Ucraina la mia terra, lì ci sono ancora mia nonna, mia zia, mio fratello e i miei nipoti. Anche se vivo in Italia da 15 anni e qui mi sento come a casa, dall’inizio del conflitto il mio cuore è in grande sofferenza. Per questo motivo non potevo non fare nulla e ho deciso di dare il mio aiuto, sia personale che come azienda”, racconta Kristina Tatenko. “Oltre al supporto economico inviato direttamente al corpo militare in Ucraina, io e mia madre abbiamo ospitato una ragazza di 22 anni, Aliona, che ha lasciato la sua famiglia nella città di Kharkiv e ha raggiunto l’Italia con il suo cagnolino dopo un viaggio devastante di 6 giorni. L’abbiamo accolta nella casa di mia madre a Santangelo Romano, con la speranza di ridarle un po’ di pace e serenità, in attesa che arrivino anche sua nonna e sua zia”.

Ma Kristina non si è fermata qui e ha deciso di coinvolgere la sua azienda e il suo staff per aiutare il maggior numero possibile di persone. Sant’Anna 1984, infatti, si occupa di assistenza domiciliare ad anziani e persone malate e può dunque offrire una valida opportunità di impiego per tutte le persone arrivate nel nostro Paese che, una volta ripresesi dallo shock di aver dovuto lasciare la loro casa e tutto quello che avevano, avranno necessità di trovare un lavoro.

“La nostra idea è di aiutare queste persone a imparare la lingua e formarle come operatori assistenziali di base, rendendole così indipendenti e alleggerendo al contempo lo Stato italiano dal mantenimento dei rifugiati”, spiega Tatenko. “Accanto alla nostra sede legale di Via Monte Napoleone a Milano, nelle nostre sedi operative di Roma e Cernusco sul Naviglio sono attive delle classi di formazione che si svolgono tre volte alla settimana e in cui formiamo tutti gli operatori che prenderanno servizio presso le nostre famiglie. In queste classi, i responsabili tecnici insegnano alle future risorse a gestire le persone che andranno ad assistere, attraverso l’uso di tutti gli ausili che si rendono indispensabili nell’assistenza, come ad esempio il sollevatore, la sedia a rotelle, il deambulatore e così via. Vorremmo integrare in questi corsi anche dei corsi di italiano, così da permettere ai rifugiati di apprendere in maniera più rapida la lingua, con un focus particolare sul vocabolario del settore dell’assistenza domiciliare. Abbiamo già creato e messo a disposizione un ampio vocabolario con le parole e le frasi più importanti e necessarie da usare durante il lavoro”.

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