-7.9 C
Roma
16 Gennaio 2025
Primo Piano

Anglicanesimo Itinerante

Nel rione Campo Marzio, nel pieno centro storico di Roma, tra Piazza del Popolo e Piazza di Spagna, sorge la chiesa Anglicana di Ognissanti-All Saints. La chiesa si erge all’angolo tra Via del Babuino e Via di Gesù e Maria. Il particolare orientamento “angolare” è dovuto in primis alla geolocalizzazione dello spazio assegnato per la costruzione della chiesa; il comune di Roma aveva reso disponibile per l’edificazione i ruderi dell’infermeria del convento degli agostiniani scalzi, acquistati poi dagli anglicani nel febbraio 1880. Inoltre, a quel tempo, le chiese acattoliche non erano autorizzate ad aver il primario ingresso sulla strada principale. Ergo, la soluzione ad angolo risultava ottimale.

L’edificio, in travertino bianco e in mattoni rossi senesi a contrasto, ricorda le chiese vittoriane in stile neogotico sparse in tutta l’Inghilterra; elemento caratterizzante l’alta torre e l’annessa guglia in travertino. La struttura architettonica ha tratto ispirazione anche dalle costruzioni del nord Italia, con la sua alternanza di marmi e policromie. Le tre navate che la costituiscono, hanno la copertura lignea, sorretta da archi a sesto acuto ed archi rampanti. La particolarità della navata centrale è conferita da sei pilastri e colonne rivestite di marmi policromi provenienti da tutta Italia: verde Carrara, rosso Perugia, nero Verona e giallo Siena. I dodici tondi musivi, simboleggianti gli evangelisti, sono della scuola vittoriana inglese. Il fonte battesimale presenta alcuni simboli iconografici, tra cui il pesce che, essendo animale acquatico vivente nell’acqua senza morire, simboleggiava Cristo, che può entrare nella morte restando vivo.

I primi fedeli anglicani giungevano a Roma tra il XVII ed il XVIII secolo, nel corso del Grand Tour, ovvero il lungo viaggio “iniziatico” itinerante, compiuto dai giovani nobili inglesi nell’Europa continentale e prevedeva la permanenza in un’unica città. L’obbiettivo era perfezionare il proprio sapere e la conoscenza, soprattutto riguardanti l’antichità classica. Il nostro odierno concetto di turismo e annessi viaggi turistici, ha avuto il suo incipit proprio per merito di questo tour.

Non sorprende che l’Italia ed in particolare Roma diventino il fulcro dei viaggi di questi “pellegrini culturali”. Diventa impensabile per alcuni di loro tornare in patria e di conseguenza, con il sedimentarsi della comunità inglese, si è proceduto a costruire un adeguato luogo di culto dove potessero professare la loro fede anglicana. La chiesa si svilupperà su progetto dell’architetto vittoriano George Edmund Street. Durante lo scavo delle fondamenta sono stati rinvenuti i resti di una domus senatoria di epoca imperiale, probabilmente di Tito Sestio Africano. La fama di Roma di essere un “museo a cielo aperto”, non è immeritata del resto.
La prima pietra è stata posata il 9 aprile 1882. Tuttavia i lavori si sono protratti per cinque anni, a causa di gravi difficoltà economiche. La chiesa è stata aperta al culto il 10 aprile 1887, la domenica di Pasqua.
Nello stesso periodo ha visto la luce anche la chiesa di San Paolo dentro le mura, situata in via Nazionale nel rione Castro Pretorio. È il primo edificio di culto non cattolico costruito a Roma dopo l’unità d’Italia e la fine del potere temporale della Chiesa: viene così sancita la libertà di culto entro le mura cittadine. Il progetto avviato nel 1873 era ancora dell’architetto Street. La particolarità di questa chiesa è data dalla confessione anglicana che vi viene professata, ovvero l’episcopalismo. La comunione episcopale, principalmente seguita negli Stati Uniti ed organizzatasi dopo la rivoluzione americana, pone al vertice il vescovo, la massima autorità ecclesiastica. La poliedricità di confessioni anglicane si è quindi dipanata ed espansa anche in Italia.

La Fede anglicana è nata dopo lo scisma della Chiesa di Inghilterra dalla Chiesa cattolica nel 1534, per volere dell’allora sovrano Enrico VIII. La nomenclatura della dottrina deriva dalla denominazione latina del 1246 ecclesia anglicana, significante “chiesa inglese”.
I rapporti tra la monarchia inglese ed il papato erano già tesi perché gli inglesi mal tolleravano le continue ingerenze romane, in questioni ritenute di competenza intestina. Infatti la riforma non ha modificato la sostanza di una chiesa che, originatasi nell’alto medioevo, godeva di una larga autonomia da Roma. Quindi il re, scomunicato precedentemente, ha utilizzato il diniego papale di concedere l’annullamento del matrimonio tra lui e Caterina D’Aragona, come espediente per spezzare definitivamente i legami con la Chiesa di Roma. Enrico sposerà poi Anna Bolena, che diventerà la madre di Elisabetta I, ma non dell’agognato erede maschio. Il sovrano tramite l’Act of Supremacy si era autoproclamato capo supremo della Chiesa, titolo poi modificato da Elisabetta in Governatore Supremo della Chiesa Anglicana; tutt’oggi il Sovrano di Inghilterra si fregia del suddetto titolo, mantenendo il compito di nominare i vescovi. La regina sancirà definitivamente l’indipendenza da Roma nel corso del suo regno.

Dalla scissione, la Chiesa anglicana ha assunto una particolare fisionomia dottrinale ed organizzativa. L’influsso maggiore è attribuibile alle dottrine protestanti provenienti dal continente europeo. Il protestantesimo anglicano è sostanzialmente una fusione di elementi luterani, calvinisti e cattolici, basati dalle Sacre Scritture. I cambiamenti all’interno dello schema dottrinale sono stati apportati dall’allora arcivescovo di Canterbury, occupatosi della stesura di due nuovi formulari anglicani, strettamente connessi ad altri del protestantesimo riformato contemporaneo. Entrambi redatti non in latino, ma in inglese, novità assoluta.

The Book of Common Prayer è il libro della preghiera comune, adottato da tutte le Chiese anglicane, che hanno nella liturgia più che nelle confessioni di fede il loro denominatore comune. I Trentanove articoli di religione costituiscono un’esposizione sintetica di fede e rappresentano dunque il nucleo della dottrina anglicana.

L’anglicanesimo manterrà quindi una posizione particolare fra le Chiese sorte al tempo della riforma protestante e la Chiesa cattolica: ha mantenuto la struttura ecclesiastica del cattolicesimo con la successione apostolica dei vescovi e la liturgia tradizionale. Il clero è composto dai tre ordini di vescovi, presbiteri e diaconi. Ci sono due differenze fondamentali con il cattolicesimo. Il celibato ecclesiastico non è obbligatorio, infatti i membri del clero possono sposarsi, e dall’11 novembre 1992 sono ammesse le donne nell’organigramma clericale, che possono essere anche ordinate vescovo.

I sacramenti originariamente riconosciuti dalla Chiesa anglicana erano Battesimo ed Eucaristia. La ripresa della celebrazione degli gli altri cinque è stata graduale e vi sono state apportate modifiche. Per gli Anglicani tutti possono ricevere la Comunione, anche divorziati e conviventi, fermo restando che non abbiano commesso gravi ingiustizie o violenze. Inoltre non è necessario essere né battezzati né cresimati per sposarsi. Recentemente l’arcivescovo di Canterbury ha ammesso le nozze omosessuali, annunciando che la Chiesa anglicana che consentirà il matrimonio tra fedeli dello stesso sesso.

Nella liturgia di molte parrocchie nelle promesse sono spariti “peccato” e “diavolo” e si è introdotta una generale formula di “rinunciare al male, a tutte le sue forme e le sue false promesse”.
La Chiesa anglicana è attualmente composta dalle due province ecclesiastiche di Canterbury e York, a cui fanno capo tutte le diocesi inglesi. Le Chiese sono “in comunione” con la sede di Canterbury e compongono la “Comunione Anglicana”. É questa la sede primiziale, il cui arcivescovo ha un primato d’onore su tutta la congregazione. Egli è considerato primus inter pares dei vescovi anglicani e ha un’autorità morale riconosciuta da tutti.

Non c’è alcuna singola Chiesa Anglicana con autorità giuridica universale, poiché ogni chiesa nazionale o regionale ha piena autonomia, seppur siano legate dall’affetto e dalla comune fede.
Le comunità anglicane presenti in molte città d’Italia fanno capo alla diocesi europea con sede a Gibilterra. Questa diocesi, costituita nel 1842, è la più estesa della comunione anglicana, geograficamente copre circa 1/6 delle terre emerse; è annessa alla provincia ecclesiastica di Canterbury.

La Chiesa Anglicana d’Inghilterra ammonta a circa 25.000.000 di fedeli e costituisce la comunità più grande in seno alla comunione anglicana; l’insieme delle 44 chiese ispirate all’Anglicanesimo, raccoglie nel mondo circa 80 milioni di fedeli.

Chiara Magrini

Articoli Correlati

Procida 2022 Capitale Italiana della cultura

Redazione

Ansia da vacanza post Pandemia, Come evitare lo stress prima della partenza per le ferie

Redazione

I lati oscuri delle coppie miste, tra donne straniere e uomini italiani

Redazione