Siamo all’inizio di un nuovo anno ed il mio vuole essere un ringraziamento ad un comparto, quello della sanità, che negli ultimi anni è tornato al centro dell’attenzione per l’emergenza epidemiologica Covid-19. Ci si è accorti di come il nostro Sistema Sanitario Nazionale faccia, nonostante le tantissime eccellenze, acqua da tutti i pori, anche e forse soprattutto per i tagli incondizionati e scellerati fatti negli ultimi anni sul bilancio della Sanità. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che travolge le professioni sanitarie, perché in Italia mancano i medici e gli infermieri e questa è una emergenza di cui ci si è resi conto durante l’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto per il Covid. Esattamente un anno fa CREA, il Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità, ha pubblicato una relazione che conferma una enorme carenza in Italia di personale sanitario stimabile da 230 a 350mila unità. Un dato che mette l’Italia tra i fanalini di coda in Europa. Gli infermieri in Italia sono 456 mila, 5,5 ogni mille abitanti, la metà di quanto registrato in Germania e Francia e ben sotto la media OCSE di 8 ogni mille abitanti. Una carenza di personale che però forse non può essere solo conseguenza dei tagli alla sanità fatti dalla politica negli ultimi tempi, ma anche della scarsa attrattività che questa professione ha tra i più giovani. Nella lotta al Covid il nostro personale sanitario è diventato una sorte di supereroe, perché ha lottato in prima linea contro il virus dimostrando coraggio, altruismo e generosità, ma oggi già sembra essersi dimenticati tutto ciò e la categoria lamenta ancora poche tutele e dignità. La scarsità delle risorse destinate all’assistenza sanitaria, che porta a gravissime conseguenze, prima tra tutte la carenza dei servizi e l’inaccessibilità delle cure ai gruppi di pazienti economicamente o socialmente più svantaggiati, è una realtà a cui bisogna rispondere adottando da un lato politiche di contenimento della spesa e dall’altro individuando le giuste priorità negli interventi. Penso che un maggiore coinvolgimento dei medici nell’amministrazione dei servizi medici potrebbe essere di grande aiuto per rendere più efficienti i mezzi destinati al sistema sanitario, migliorare l’efficienza dei servizi forniti, e dare ai cittadini un’assistenza sanitaria che sia il più possibile equa ed efficace. Ogni fine anno è tempo di bilanci, di mettere in fila quanto evidenziato come necessario, quanto promesso e soprattutto quanto realizzato. A distanza di un anno dalla relazione del CREA viene però da chiedersi cosa si è fatto al riguardo, come si è affrontata questa problematica e quali vie risolutive concrete sono state intraprese. Le risposte a queste domande purtroppo non sono positive.
Leonardo Maiolica