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Convegno Nazionale 27 maggio 2022: Il sindacato per la costruzione del patronato futuro

Durante la pandemia Covid-19 si è capita ulteriormente l’importanza del ruolo dei patronati per garantire tutta una serie di servizi ai cittadini che il sistema pubblico non riuscirebbe, con la propria attuale organizzazione, a garantire. Del ruolo dei patronati ed anche del sindacato si è parlato durante la tavola rotonda di Caserta lo scorso  27 maggio moderata dal direttore de “L’Esodo” Massimo Maria Amorosini che ha visto la partecipazione di Leonardo Maiolica, Presidente Gruppo SILPA, Federica Sorge, esperta di amministrazione e finanza, Fabio Schirosi, Direttore Generale SILPA, Giuseppe Maiolica, Presidente FNUA Regionale del Lazio, Sabrina Greci, Coordinatrice Direzione Generale SILPA e Presidente FNC, Giorgio Nugnes, Presidente FNUA Regionale della Sardegna. Di seguito uno stralcio dei lavori:

Amorosini: Presidente Maiolica durante la pandemia, forti anche di un’esperienza di prossimità fortissima, gli uffici dei vostri patronati non hanno mai chiuso e hanno continuato a far valere i diritti dei cittadini. Avete continuato a lavorare senza mai perdere di vista la qualità del servizio, attraverso l’utilizzo degli strumenti informatici. Possiamo dire che queste strutture guardano avanti e i cittadini si sentono tutelati da voi?

Leonardo Maiolica: Certamente i cittadini si sono sentiti tutelati da noi. Le nostre sedi sono al loro fianco da diversi decenni. Noi, nonostante la pandemia, siamo comunque riusciti a fornire loro un servizio ma ora siamo contenti di essere riusciti a tornare in presenza e far sentire il nostro supporto con rinnovata forza.

Amorosini: Dottoressa Sorge quanto è importante oggi avere un progetto chiaro, forte e condivisibile per poter dialogare costruttivamente con le banche e vederle al proprio fianco in un progetto di crescita?

Federica Sorge: E’ l’unico modo per poter dialogare con una banca. La banca valuta tre elementi fondamentali: essere visionari, e l’avvocato Maiolica è assolutamente confacente a questo termine, perché va oltre ed anticipare i tempi è fondamentale; essere credibili, rispetto ad una storia che racconti la credibilità di un imprenditore e del suo management, ed infine la sostenibilità. Negli anni di esperienza e di interlocuzione con le banche ho avuto la possibilità di essere chiamata ad un tavolo tecnico, tra queste banche c’era anche la Banca del Fucino ed un funzionario, il dr. Pilloni anche lui un visionario, mi ha voluto al suo fianco per supportare l’istituto nei processi di sviluppo e crescita. Ed è quello che oggi occorre alle banche perché i grandi istituti di credito sono lontani dal dialogo. I direttori oggi non hanno più l’autonomia e le capacità di un tempo, i piani verticistici guardano solo le carte, non conoscono l’imprenditore ed è per questo che è difficile il dialogo. Ringrazio l’avv. Maiolica perchè mi ha dato fiducia ed ha parlato con Banca del Fucino e così è cambiato il paradigma del dialogo. Quindi nel percorso abbiamo una Banca che ci segue in una realtà ad essa sconosciuta prima, che ha apprezzato il coraggio e le capacità dell’avv. Maiolica. Perché il primo a credere nell’impresa è stato l’avv. Maiolica. A differenza di altri imprenditori che chiedono il 100% dei finanziamenti, noi abbiamo di fronte un uomo che per primo mette nel piatto l’80% di quello che sono le risorse necessarie per realizzare il progetto.

Amorosini: Direttore Schirosi durante il lockdown con le modalità derogatorie siete riusciti a riorganizzarvi riuscendo ad offrire la più ampia assistenza, possiamo dire che per il sistema dei patronati le priorità sono l’informatizzazione, lo svolgimento dei controlli in automatico e la messa a regime del mandato telematico?

Fabio Schirosi: Io risponderei con una frase: ogni impedimento è giovamento. E’ vero che durante la pandemia ci siamo formati, abbiamo lavorato tanto, abbiamo studiato ma abbiamo anche avuto mandato dall’INPS ad operare in maniera virtuale, attraverso gli strumenti informatici. L’attività di Patronato è già cambiata, l’approccio è già cambiato ed in futuro cambierà ancora di più. L’INPS già ci parla di telematizzazione spinta che porterà ad una trasformazione completa dell’attività dell’operatore di Patronato. Il nostro modo di lavorare cambierà, i sistemi informativi con cui operano gli operatori cambieranno, velocizzando l’intero processo potendo accedere ai server delle banche telematiche, automatizzando molte procedure. Server i quali, in automatico, faranno anche statistica, liberando, così, in futuro anche dalle visite ispettive. Potremmo spendere il tempo guadagnato in altri modi, per esempio facendo formazione e tanto altro per poter essere sempre più al fianco dell’utente.

Amorosini: Presidente Maiolica dal 2017 ad oggi il vostro patronato è cresciuto con una media di 20mila punti in più allanno. Il vero motore di questa crescita è stata la Campania che definirei un vero e proprio laboratorio da cui si può pensare di esportare il modello in tutta Italia. Come nasce questo laboratorio e soprattutto come siete arrivati a questi risultati?

Giuseppe Maiolica: Diciamo che ci sono due motivi; il primo è legato alle sedi storiche che hanno investito su di noi dandoci così la possibilità di crescere molto; l’altro motivo è che abbiamo cercato di far conoscere il nostro mondo all’esterno, attraverso i social network, facendo molta pubblicità e ciò è stato ripagato perché ci sono arrivate molte richieste di adesione. Abbiamo gestito una vastità di messaggi, e ci è stato anche chiesto il nostro intervento di persona. Tutto ciò è stato possibile grazie alla grande squadra di cui facciamo parte, senza la quale non avremo fatto questi grandi progressi.

Amorosini: Presidente Nugnes con quale tempistica gli operatori devono inviare al centro i dati per il caricamento sulla piattaforma gestionale per poter avere in tempo reale prontezza di quanto hanno prodotto?

Giorgio Nugnes: Tutti i nostri servizi sono accentrati in questa nuova piattaforma. In questa piattaforma io mi occupo di Sindacato e in particolare visiono i report di tutta l’attività sindacale svolta. Noi principalmente utilizziamo la piattaforma in consultazione ed abbiamo la possibilità di visionare ogni singola tipologia di pratica.

Amorosini: Coordinatrice Greci il gruppo SILPA è in continua crescita e tante sono le associazioni, gli enti e le società che ne fanno oggi parte. In che modo riuscite a garantire il coordinamento di tutte queste strutture?

Sabrina Greci: Io vorrei riassumere il mio compito in SILPA usando tre aggettivi: facile, difficile e entusiasmante. Facile e difficile potrebbero sembrare un controsenso, ma cercherò di spiegarmi. Facile perché il patronato è nelle nostre corde, lo abbiamo sempre fatto, ci conosciamo da molto tempo e quindi è facile darci supporto in questo. Difficile perché in così poco tempo siamo riusciti ad ampliare tutti questi servizi e abbiamo trattato temi a noi prima sconosciuti, all’inizio un po’ disorientati. Entusiasmante perché ce l’abbiamo fatta, nonostante tutto siamo tutti uniti ed io mi sento orgogliosa di questa crescita e soprattutto di vedere il nostro ufficio pieno di persone, dove ognuno, in ogni stanza, lavora con entusiasmo e con serenità, anche sotto pressione. Io a questo tengo moltissimo, lavorare con serenità e tutti uniti.

Amorosini: Direttore Schirosi come funziona lorganizzazione dei circoli sul territorio e in che modo si può far sì che tutti coloro che operano su piattaforma si strutturino in Circoli?

Fabio Schirosi: Dalla nostra piattaforma, per quanto riguarda il sindacato, si può vedere come siamo distribuiti su tutto il territorio italiano: ci sono attualmente 240 centri con altrettanti delegati, forse anche di più. Sul territorio esistono 60 circoli più alcuni accordi con altre associazioni sindacali e parasindacali. Il sindacato rappresenta il cuore di tutta l’organizzazione e per far sì che il sindacato diventi ancora più forte abbiamo bisogno di ancora più circoli. Per quanto riguarda la parte fiscale noi garantiamo la puntualità dell’erogazione dei fondi ai delegati, ma non possiamo andare oltre la norma. Per cui l’unico modo corretto per corrispondere i fondi è farlo attraverso i circoli. Diversamente andremo incontro a problemi di natura fiscale. Per costituire i circoli sono sufficienti tre persone e poi rivolgersi ad una banca per aprire un conto corrente apposito.

Amorosini: Presidente Maiolica fare rete significa anche confrontarsi e sperimentare insieme. Non sarebbe importante che l’Inps preveda l’ampliamento delle informazioni e dei dati rendendoli disponibili ai patronati? In particolare penso anche all’accessibilità di tutti gli applicativi di calcoli in dotazione agli operatori dellIstituto. Questo non ridurrebbe i contenziosi?

Giuseppe Maiolica: Sicuramente chiediamo accesso alle informazioni cui possono avere accesso gli operatori dell’INPS, solo così potremmo avere la certezza di dare un servizio corretto al cittadino. Per fare un esempio parliamo di NASPI, perché quando ci viene comunicato il diniego dell’accettazione molto spesso non ci viene comunicato il motivo del rifiuto. Se avessimo accesso diretto alle informazioni potremmo, in tempo reale, avere la documentazione mancante ed integrare la pratica.

Amorosini: Presidente Nugnes parliamo ancora della piattaforma, cosa si può consultare e quanto è importante lutilizzo dei propri codici personali per ogni accesso?

Giorgio Nugnes: I collaboratori ci fanno spesso delle domande in merito. Debbo dire che in piattaforma ci sono tutti i filtri del caso: possiamo vedere lo stato e la decorrenza della delega, il pagamento di ogni singola delega mese per mese, di quanto viene riscosso, possiamo quindi consultare tutto quanto riguarda ogni singola pratica. L’importante è che ogni operatore scriva e si identifichi con il codice corretto della propria sede sindacale onde evitare errori e scambi di attribuzioni.

Amorosini: Presidente Maiolica Inps e patronati hanno obiettivi comuni di servizio e sviluppo sociale della persona. Possiamo definire il patronato un partner strategico per la presa in carico del cittadino?

Leonardo Maiolica: Anche qui non posso che rispondere, certamente sì. Noi abbiamo iniziato che eravamo un piccolo gruppo di persone ed essere riusciti in questi due o tre anni, fatti di duro lavoro, ad essere sempre al fianco delle persone mi riempe di orgoglio. Ringrazio tutti i miei collaboratori perché solo grazie all’impegno di tutti noi siamo e saremo sempre vicino a chi ha bisogno.

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