Il programma operativo complementare del Pon inclusione stanzia per le politiche attive del lavoro per cinque regioni del sud, Basilicata-Calabria-Campania-Puglia-Sicilia, circa 47 milioni di euro.
Da una parte per queste regioni c’è da esultare per le risorse a destinazione, ma dall’altra c’è da non eserne fieri perché queste regioni avranno risorse soltanto perchè appartengono alla categoria “regioni svantaggiate“, ovvero, detto in maniera più chiara, sono quelle che presentano maggiori problemi per quanto riguarda il lavoro. Se consideriamo che lo stanziamento totale previsto da questo strumento per l’intero centro sud è di 58 milioni di euro, possiamo capire la portata unica di questa possibilità per queste 5 regioni. Ma mi piace ricordare che non può esserci una seria politica per il lavoro senza partire dalla consapevolezza dello strategico ruolo della formazione continua, perché soltanto con l’acquisizione di nuove competenze i lavoratori possono affrontare i continui e repentini cambiamenti nel mondo del lavoro che stanno trasformando la nostra società. E’ oramai quasi pronto al via il programma “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” (Gol), con cui il Governo vuole rilanciare le non sempre valide, almeno fino ad ora, politiche attive per il lavoro, e ingenti sono le risorse economiche, 4,9 miliardi di euro, a valere su PNRR e React-Eu messe in campo e che non devono andare sprecate. Potranno beneficiare di GOL i lavoratori in Cig, ma anche i beneficiari di Naspi e Dis-coll, del Reddito di cittadinanza, i lavoratori fragili o vulnerabili – come Neet, disabili, donne in condizioni di svantaggio, over 55 – i disoccupati senza sostegno al reddito, e i cosiddetti ‘working poor’ cioè coloro che, pur lavorando, versano in condizione di precarietà e non dispongono di salari dignitosi. Quattro sono i percorsi di ricollocazione lavorativa previsti da GOL, e tutti prevedono la personalizzazione degli interventi per far emergere la soluzione più adatta in base alle esigenze dei singoli soggetti. Ruolo sempre importante è affidato ai Centri per l’impiego, per i quali lo stesso PNRR, nella Missione 5, stanzia risorse per il loro Piano di rafforzamento. Speriamo però che queste risorse possano far superare le grandi criticità delle politiche attive del lavoro realizzate fino ad adesso, partendo da una grande disorganizzazione. Non mi stancherò mai di ribadire che in un mercato del lavoro così variegato, come è quello attuale in Italia, non si può prescindere da specifiche e mirate politiche che non possono trovare realizzazione se non attraverso la cooperazione tra il pubblico e il privato che si occupa di tali tematiche, con in testa le agenzie per il lavoro. E’ una sfida importante, che sulla carta sembrerebbe semplice ma che fino ad ora ha fallito i suoi obiettivi. Facciamo in modo che questo non si ripeta, lavorando tutti insieme.
Leonardo Maiolica
Presidente SILPA