Nel mondo del lavoro contemporaneo, sempre più complesso e competitivo, emerge con forza la necessità per ogni dipendente di sentirsi parte integrante di un gruppo. La mia esperienza in vari settori mi fanno ritenere che tutti debbano superare la mentalità del “tornaconto personale” e abbracciare invece un approccio collettivo. Questo approccio non solo migliora l’ambiente di lavoro, ma spesso rappresenta anche la via per il successo organizzativo ed il benessere individuale. Se il dipendente mette da parte il suo “io” sarà più facile che si senta parte di un gruppo, ed il senso di appartenenza e di scopo sicuramente andrà ad aumentare. Questo approccio non solo servirà per alimentare la motivazione personale, ma avrà un ruolo cruciale per promuovere anche una cultura aziendale più coesa e collaborativa. Momenti aggregativi all’interno delle aziende, come condividere i momenti dei pasti o esperienze corali di altro tipo, o ancora altre attività rientranti in quello che viene definito team building, favoriscono all’interno dell’azienda una comunicazione aperta ed il riconoscimento del contributo di ciascuno. Queste aziende sono quelle che poi tendono ad essere più produttive e innovative, perchè i dipendenti sono più inclini a condividere idee, risolvere problemi insieme e sostenersi reciprocamente.
Di contro, focalizzarsi esclusivamente sul proprio tornaconto personale può portare ad una serie di problematiche che influiscono su produttività e clima aziendale. Il primo rischio è quello di creare un ambiente competitivo e individualista, dove la collaborazione e la fiducia sono sacrificate in nome del successo personale. Questo atteggiamento può portare a una diminuzione della produttività complessiva, poiché i dipendenti possono diventare riluttanti a condividere informazioni e risorse, temendo che questo possa avvantaggiare i colleghi a loro discapito. Si alimenta in questi casi un clima fatto di invidie, gelosie e diffidenze, che tendono a danneggiare anche la produttività e la competitività dell’impresa. In ogni mia avventura alla guida di donne e uomini, ho sempre promosso una cultura del gruppo, dimostrando con l’esempio l’importanza della collaborazione e del sostegno reciproco. Mi sono adoperato sempre per la celebrazione dei successi di squadra e per l’incoraggiamento di una comunicazione aperta e trasparente tra tutti i soggetti coinvolti nel ciclo produttivo, senza escludere mai nessuno, perché ritengo che questo sia un elemento chiave per costruire un ambiente di lavoro armonioso. Comprendere e apprezzare le sfide e i successi dei colleghi crea un clima di supporto e collaborazione, e se i dipendenti si sentono capiti e valorizzati, la loro motivazione, così come il loro impegno, cresce esponenzialmente. E’ bene che ognuno si faccia un esame di coscienza, ognuno si guardi dentro e si chieda quale approccio ha sul luogo di lavoro. Se dovesse riconoscersi tra quelli che inseguono solo il tornaconto personale sono sempre in tempo per abbracciare una mentalità aperta e collettiva i cui benefici non tarderanno ad arrivare.
Leonardo Maiolica