Politiche attive del lavoro, bisogna Crederci
Si è parlato dell’importanza del ruolo delle politiche attive per il lavoro e di quale parte avranno i privati in questo importante settore durante la tavola rotonda di Caserta lo scorso 27 maggio moderata dal direttore de “L’Esodo” Massimo Maria Amorosini che ha visto la partecipazione di Leonardo Maiolica, Amministratore Unico di Credici, Nadia Troiano, Responsabile Credici Campania, Maddalena Palermo, Responsabile Credici Lazio, Claudia Bassanelli, Responsabile Credici Lombardia. Di seguito uno stralcio dei lavori:
Amorosini: Presidente Maiolica lei ha fortemente voluto e creduto nel progetto dell’APL. Come nasce l’idea e cosa la ha spinto a realizzare questo importante investimento di cui potrà beneficiare tutto il gruppo?
Leonardo Maiolica: Ho sempre provato grande appagamento nel riuscire ad aiutare le persone a trovare un’occupazione Ho quindi scelto di credere nell’agenzia per il lavoro, dove noi aiutiamo i disoccupati a trovare il lavoro. Il senso dell’APL è questo, e per arrivare a questo punto si è compiuto un investimento importante. Il progetto è stato finanziato grazie alla Banca del Fucino e all’intervento di Federica Sorge. In primo luogo è un progetto che garantirà la creazione di posti di lavoro per i tanti disoccupati del Paese. L’APL con il tempo, e con un attento lavoro, darà grandi risultati. Il futuro per il nostro mondo del lavoro sarà garantito dalla giusta applicazione delle politiche per il lavoro. L’Italia deve creare posti di lavoro per evitare il fallimento. Il nostro compenso più grande lo riceveremo quando il lavoratore disoccupato verrà ricollocato.
Amorosini: Dottoressa Troiano, Credici Campania è la prima ad essersi accreditata e ad aver iniziato le sue attività. Quali sono le misure di politiche attive del lavoro, penso ad esempio a garanzia giovani, su cui state lavorando in Campania e come procedono i rapporti con i Centri per l’Impiego?
Nadia Troiano: Il primo punto di partenza è stato costruito in Campania. Il Presidente ha iniziato nella sua terra, le fondamenta sono state messe lì. Siamo partiti nel 2020 con Trentola Ducenta, poi Caserta e poi Napoli centro. Il tessuto imprenditoriale di tutti questi territori è diverso. Parliamo di aziende di produzione per Caserta e provincia e aziende imprenditizie e amministrative per il territorio del napoletano. Le politiche attive sono cambiate, stanno cambiando e cambieranno totalmente con il piano GOL. Perché, all’attivo, la Campania ha misure specifiche con Garanzia Giovani, la quale raggiunge ragazzi tra i 18 e i 35 anni. Quindi non parliamo più solo di giovanissimi, parliamo di persone tra i 29 e i 35 anni che sono persone da collocare, perché oggi a 29 anni in Campania (così come nel resto d’Italia) sei già vecchio. Perciò la regione, prima del piano Gol ha innestato delle misure che incentivassero le assunzioni e siamo arrivati a tessere la tela all’interno dei centri per l’impiego, che saranno gli attori principali. Purtroppo l’utente medio non sa nemmeno di potersi rivolgere all’APL, né cosa realmente facciamo. Noi non facciamo solo collocazione e ricollocazione, noi facciamo orientamento, bilancio delle competenze e, soprattutto, intermediazione con i consulenti. Molto spesso noi veniamo contattati dai consulenti, (ad es. i commercialisti) che non conoscono quali tipologie di sgravi possono avere a disposizione. Abbiamo perciò costruito prima di tutto una analisi di fattibilità sulla Campania, quali sono le professioni che ricercano maggiormente le aziende e abbiamo costruito una banca dati. Ci siamo fatti conoscere anche dagli enti pubblici e dagli utenti attraverso diversi canali, anche informatici, come i social media o attraverso e-mail. Con i centri dell’impiego ci siamo confrontati mostrando loro i dati a disposizione e dimostrando come si fa il matching.
Amorosini: dottoressa Palermo ogni regione ha i suoi tempi e le sue modalità, proprio in virtù di queste differenze quali sono le misure di politiche attive del lavoro attualmente in vigore nella regione Lazio e a quale target di utenza sono rivolte?
Maddalena Palermo: Anche nel Lazio c’è Garanzia Giovani, l’unica differenza è che nel Lazio si può partecipare fino al compimento del 29° anno di età. A partire dal 30° anno, la misura in vigore attualmente nel Lazio è Ricollocazione Generazioni che è una misura di politica attiva molto importante, soprattutto per quanto riguarda le NASPI. Questo perché il disoccupato che ha più di 30 anni deve essere ricollocato. Gli operatori seguono il disoccupato a 360 gradi, facendo orientamento e bilancio delle competenze. Il contratto di Ricollocazione Generazioni, a differenza di Garanzia Giovani, prevede un accompagnamento di 6 mesi, la cui parte iniziale è focalizzata sulla costruzione di un progetto professionale. Ed è una cosa importantissima perché si aiuta la persona a capire effettivamente che cosa vuole fare, soprattutto in un momento come questo, post pandemia, in cui le richieste di professionalità da parte delle aziende sono molto diverse da quelle di due anni fa. Si capisce quali sono i punti di forza del soggetto e nella seconda parte del progetto dei 6 mesi le 36 ore sono proprio di accompagnamento, in cui si aiuta e si prepara la risorsa anche al colloquio di selezione. All’azienda arriva già la persona skillata. Nella maggior parte dei casi le aziende per cercare personale devono pagare la selezione. Noi lo facciamo gratis. Ed è giusto approfittare di questa occasione perché una persona che ha superato una certa età ha il diritto ad essere ricollocata. Questa misura di politica attiva è dunque mirata proprio a raggiungere il risultato di accontentare aziende e risorse.
Amorosini: dottoressa Bassanelli la Lombardia è in fase di accreditamento e quindi siete ancora nella fase preparatoria, come si sta strutturando Credici in Lombardia, come si è inserita nel territorio e soprattutto quale sarà il suo bacino d’utenza?
Claudia Bassanelli: La Lombardia si differenzia un po’ dalle altre regioni, la percentuale di disoccupazione è medio-bassa, nel caso specifico di Bergamo solo il 3% della popolazione non è occupata. Ma per noi non è uno svantaggio perché le politiche attive permettono una effettiva ricollocazione, considerando che la nostra zona è molto frenetica. Infatti qui si trovano varie multinazionali ed industrie. Spesso queste aziende chiedono una ricollocazione e riqualificazione del personale. Questo accompagnamento è permesso dalle politiche attive. Le aziende assumono molti apprendisti, quindi queste persone devono essere formate e rese operative. Ci stiamo ben collocando nel territorio: abbiamo stretto una partnership con patronato, Caf e con chi si occupa nello specifico delle categorie svantaggiate. La floridezza del nostro territorio è sicuramente un punto di forza.
Amorosini: Dottoressa Troiano si parla tanto dei tirocini in Italia per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani. In Campania è operativa una misura di politica attiva che va proprio in questa direzione. Ce ne puoi parlare?
Nadia Troiano: In Campania abbiamo educato le aziende per quanto riguarda sia i tirocini extracurriculari autofinanziati, sia i tirocini finanziati parzialmente dalla regione. Abbiamo educato le aziende a comprendere che entrambe le modalità di tirocinio, siano momenti di formazione e di training quotidiano del candidato e discente che sia.
Il tirocinante può essere inserito nel processo di tirocinio per la durata massima di 12 mesi per la regione Campania. Al termine di questo periodo l’azienda può decidere di assumere la persona, avendo uno sgravo contributivo pari ai primi 24 mesi del contratto ottenuto. Molte aziende non erano a conoscenza di questo “tirocinio rafforzato”. Il tirocinio curriculare diventa un momento esclusivamente formativo, mentre l’extracurriculare diventa un motivo di training lavorativo, pronto per lo sgravio contributivo e pronto per l’immissione nel mondo del lavoro. Oltretutto, il tirocinio extracurriculare può essere effettuato in concomitanza con il percepimento del reddito di cittadinanza. La normativa stabilisce che uno non escluda l’altro, è importante che l’utente lo capisca.
Amorosini: dottoressa Palermo perchè l’orientamento e il bilancio di competenze sono dei percorsi ancora più importanti di prima in un post pandemia e soprattutto perché sarà importante il progetto GOL così come lo è già il Contratto di ricollocazione generazioni?
Maddalena Palermo: E’ fondamentale! Senza fare un percorso di orientamento e bilancio delle competenze, l’utente è disorientato e le aziende acquisiscono personale inadatto che non riesce a superare neanche il periodo di prova. E’ altresì fondamentale lavorare non solo sui punti di forza dell’utente ma anche sulle aree di miglioramento delle risorse, soprattutto attraverso la formazione e riuscire a fare incrociare l’offerta con la domanda.
Amorosini: dottoressa Bassanelli in Lombardia partirete avvantaggiati grazie alle esperienze già fatte sul campo in Campania e in Lazio. Quali sono i progetti che state mettendo in campo?
Claudia Bassanelli: Il progetto su cui stiamo lavorando è l’accreditamento perché solo così potremo accedere alle politiche attive e il nostro obiettivo è riuscire a far comprendere al territorio bergamasco quanto sia importante affidarsi ad un ente di formazione, sia per la ricerca e selezione del personale, sia per riqualificare il personale all’interno della propria azienda. Visto che da noi la disoccupazione è veramente molto bassa, quello su cui dobbiamo puntare è dare maggiori competenze alle persone che si trovano già all’interno delle aziende. Il nostro obiettivo è quello di entrare all’interno delle aziende e farci conoscere da loro.
Amorosini: Presidente Maiolica dunque due regioni già operative, una terza ai nastri di partenza ed altre in procinto di essere avviate. Dove vuole arrivare CREDICI?
Leonardo Maiolica: A coprire tutta l’Italia. Noi oltre che con la Lombardia stiamo procedendo anche con la Calabria che, nello specifico significa Catanzaro e in futuro Reggio Calabria. Procederemo quasi contestualmente alla richiesta di accreditamento anche in Sardegna e proseguiremo con la regione Veneto. La mia battuta iniziale “in tutta l’Italia” è perchè il patronato è presente in tutta l’Italia e noi stiamo procedendo con gli accrediti dove siamo forti con il patronato. Perché dobbiamo lavorare tutti in sinergia, quindi cercare di accreditarci dove non siamo presenti, sarebbe inutile. Credo che questo lavoro sinergico fra Patronato, Caf, Apl e Formazione ci porterà molto lontano.