Come nasce l’idea del progetto?
Sabrina Frasca: Il progetto Violeta è dedicato alla memoria di Violeta Sanciu, uccisa dal marito a Sala Consilina (SA) nel 2018, a causa delle lacune della comunità locale e delle Istituzioni nel riconoscere la violenza e prevenirne le conseguenze. Il progetto Violeta nasce perché non ci siano altre Violeta Sanciu.
Violeta è un progetto triennale di intervento per il contrasto alla violenza di genere inteso come un insieme integrato di azioni che prevede un ampio partenariato, con competenze specifiche, in grado di rispondere alle indicazioni della Convenzione di Istanbul (prevenzione, protezione e sensibilizzazione) da svolgersi in Campania sui territori della provincia di Salerno e Valle del Daino. Violeta, dunque, offre attività di accoglienza e protezione alle donne e bambini in uscita da situazioni di violenza, orientamento e inserimento lavorativo per il raggiungimento della piena autonomia delle donne, attività di formazione ai giornalisti per incidere sulla narrazione stereotipata della violenza, attività di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole di ogni ordine e grado.
Si lavora così a livello individuale sostenendo le donne nell’analisi dei bisogni individuali tenendo presente il portato socio-culturale che le ha portate a subire violenza e discriminazione e stimolandole ad una analisi critica del vissuto. A livello sistemico si lavora attraverso un’analisi critica della cultura patriarcale basandosi sui valori maturati dal movimento delle donne a livello nazionale e internazionale e questionando gli stereotipi e i pregiudizi che producono violenza e discriminazione.
Quanto oggi è importante combattere, soprattutto con la cultura della conoscenza, la piaga sociale della violenza di genere?
S.F.: L’impegno in prima linea dell’Associazione nella messa in sicurezza e nei percorsi di uscita dalla violenza delle donne e dei loro figli e figlie, comporta l’obbligo politico di lavorare nella prevenzione della violenza di genere attraverso la diffusione di una consapevolezza nuova, che contrasta gli stereotipi e meccanismi culturali diffusi che alimentano e giustificano la violenza contro le donne.
L’Associazione si occupa così di interventi di formazione specializzata presso molteplici settori professionali che entrano in contatto con le tematiche della violenza maschile sulle donne: da quello sanitario, a quello delle Forze dell’Ordine, alla Magistratura, ai Servizi Sociali e altri.
Nello specifico inoltre, Differenza Donna ha scelto da anni di lavorare con le adolescenti e gli adolescenti con l’obiettivo di favorirne la crescita, convinte che l’educazione al rispetto di sé e la cura delle relazioni tra pari costituiscano le basi sicure per la formazione di nuove generazioni, pronte a costruire una società che promuove una cultura di genere non-sessista e paritaria.
Quali sono i risultati che si attendono da questo progetto tanto nell’immediato quanto nel lungo termine?
S.F.: Violeta è stato pensato per produrre ricadute nei territori dove sarà realizzato sia nel breve che nel medio/lungo termine. Gli effetti a breve e medio termine si otterranno con le azioni di attivazione di un Centro Antiviolenza a Salerno che prevede di accogliere oltre 450 donne in uscita dalla violenza, supportandole in percorsi di sostegno psicologico e sociale. Si prevede inoltre di mettere in protezione immediata nella Casa Rifugio che verrà attivata in un appartamento dato in gestione da Poste Italiane a DD 11 nuclei madre-bambino ad alto rischio di vita. Gli effetti a medio e lungo termine si raggiungeranno con le azioni di inserimento formativo e lavorativo mirando a promuovere e migliorare l’occupazione femminile prevenendo la rivittimizzazione delle donne più vulnerabili. Si punta a sostenere 60 donne in percorsi di inserimento lavorativo, attivando 15 tirocini retribuiti presso aziende territoriali. Gli effetti a lungo termine saranno una ricaduta delle azioni di sensibilizzazione che intervengono su tutta la comunità educante e sugli/le studenti producendo cambiamenti duraturi nel tempo.
Partendo dai nidi, grazie al partenariato con il Consorzio Valle del Daino che gestisce 10 nidi comunali, si garantiscono azioni che costituiscono le basi sicure per la formazione di nuove generazioni, per una società paritaria. Altri effetti a lungo termine si raggiungeranno grazie alle azioni di formazione ai giornalisti in collaborazione con il Sindacato dei Giornalisti, che saranno garanzia di impatto perché interverranno sul linguaggio, sulla rappresentazione della violenza nei media locali, introducendo consapevolezza nel racconto dei media ed eviteranno la ripetizione degli stereotipi sulle vittime di violenza che impediscono ad altre donne di chiedere aiuto.