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7 Ottobre 2024
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Scuola italiana: Attualità e prospettive

I problemi che affliggono la scuola italiana sono molteplici, devono essere affrontati su piani differenti e ciascuno con grande attenzione.

Secondo le indagini dell’OCSE, gli studenti italiani si collocano al di sotto della media in materia di conoscenze e competenze, sia a livello nazionale che internazionale. Tale dato è da far risalire a molteplici cause, innanzitutto la scuola italiana ha il più basso tasso di finanziamento pubblico dell’UE rispetto al PIL, il che significa che le scuole spesso non hanno le risorse necessarie per fornire un’istruzione di qualità anche perché è stata oggetto di numerosi cambiamenti e riforme nel corso degli anni che l’hanno condotta ad una mancanza di organizzazione e di stabilità a livello sia nazionale che locale. A questo si aggiunga che esistono ancora concrete disuguaglianze tra le diverse regioni del Paese e tra le famiglie con redditi differenti, che si concretizzano in una scarsa accessibilità ai servizi educativi. La mancanza di risorse e la qualità delle infrastrutture possono, in questo caso, contribuire ad influire negativamente sul successo degli studenti. Ci sono ancora troppi casi in cui l’accesso all’istruzione dipende dalle possibilità economiche delle famiglie e questo si traduce nel fatto che gli studenti meno abbienti sono spesso svantaggiati rispetto ai loro coetanei più agiati.

Inoltre, a fronte di tutto ciò, si aggiunga che l’insegnamento spesso si concentra troppo sulla teoria e meno sulla pratica, che sia gli insegnanti che le scuole sono sottoposti a eccessive pratiche burocratiche e regolamenti che ne ostacolano l’efficiente funzionamento, costringendo il personale docente a perdere tempo in attività amministrative piuttosto che concentrarsi sull’insegnamento e sulla propria formazione e che, pertanto, di conseguenza non potranno offrire un’istruzione di qualità.

Il sistema scolastico italiano, negli ultimi anni, nonostante le evoluzioni tecnologiche e le nuove tendenze educative, ha visto pochi cambiamenti significativi e i docenti continuano ad essere formati con metodi obsoleti che non tengono conto dei nuovi sviluppi sociali e tecnologici. Manca del tutto o quasi un supporto alla didattica digitale, cosa che è emersa durante il periodo pandemico, che ha evidenziato ancora di più questa carenza. Gli insegnanti hanno dovuto fare i conti e risolvere nel migliore dei modi, ma comunque, in maniera disorganizzata e scoordinata, una serie di problemi tecnici, problematiche che, sebbene la buona volontà e la grande disponibilità dimostrate, li ha posti in una condizione di grande difficoltà nel coniugare l’insegnamento con le nuove tecnologie, cosa che si è ripercossa fortemente sui programmi scolastici e sull’apprendimento.

Questi sono solo alcuni dei problemi che affliggono la scuola italiana e che, di conseguenza, condizionano la vita formativa e sociale dei futuri cittadini e quanto sopra evidenziato, non è esaustivo rispetto al coacervo di problematiche che quotidianamente si riscontrano nel sistema scolastico del nostro Paese. Tutto si ripercuote sul sistema di insegnamento che peraltro risulta insufficientemente flessibile a soddisfare le esigenze della gran parte degli studenti, andando a penalizzare maggiormente quelli che realmente ne avrebbero bisogno. Questa condizione tende alla massificazione degli studenti trattandoli tutti allo stesso modo ed impedisce che venga prestata una particolare attenzione alle esigenze individuali, il che può facilmente condurli ad una mancanza di motivazione, di impegno ed infine all’abbandono scolastico. A ciò si aggiunga che la mancanza di risorse e di un sistema di valutazione adeguato, contribuiscono a dar vita a individui distaccati dal sistema socio-culturale, inadatti ad una vita pienamente integrata nella società con la quale, invece, sono costretti a confrontarsi e nella quale vivere.

Per poter funzionare meglio, la scuola deve necessariamente e senza attendere oltre, mettere in campo le energie necessarie per affrontare riforme significative a livello di politiche educative, formazione degli insegnanti e organizzazione. Per garantire un’istruzione di qualità che possa rispondere alle sfide del mondo in continua evoluzione, è necessaria una visione chiara e una pianificazione strategica di lungo termine. La scuola italiana spesso soffre di carenza di risorse materiali e finanziarie, che comportano difficoltà organizzative e logistiche. E’ quindi importante gestire in modo efficiente i fondi, riducendo la burocrazia per aiutare a semplificare i processi e consentire alle scuole di concentrarsi sulla loro missione principale, implementando una gestione trasparente e responsabile, favorendo una maggiore collaborazione tra le scuole e i servizi esterni. In questa direzione sarebbe opportuno che la scuola ricevesse maggiori investimenti per migliorare le infrastrutture, le tecnologie, le risorse didattiche e la formazione dei docenti in modo da essere in grado di adattarsi alle nuove tecnologie e alle innovazioni educative per offrire un’istruzione moderna e all’avanguardia. Investire nella scuola significa investire nel futuro del Paese.

In questa direzione, la tecnologia può aiutare gli insegnanti e gli studenti a comunicare e apprendere meglio è quindi fondamentale dotare le scuole di infrastrutture adeguate e moderne, come computer, proiettori, lavagne digitali, laboratori, connessione internet, etc., e fornire una formazione adeguata su come utilizzare questi strumenti che permettono di avvicinare l’insegnamento alla vita tecno-sociale nella quale i discenti sono proiettati.

Questo comporta anche che i docenti, che sono la risorsa più importante della scuola, abbiano la formazione e le competenze necessarie per offrire una buona educazione. L’investimento in programmi di formazione professionale, aggiornamenti periodici sulle nuove metodologie e strategie didattiche, la collaborazione con professionisti ed esperti del settore, sono tutti strumenti che possono aiutare gli insegnanti ad avere maggiori capacità, competenze, motivazione e creatività. Una formazione continua e di alta qualità per i docenti, contribuirebbe, di certo, ad aumentare la qualità dell’insegnamento e migliorare i risultati degli studenti.

Questa transizione tecnologica avvicinerebbe docenti e discenti favorendo una maggiore partecipazione degli studenti e delle loro famiglie, così da creare un ambiente di apprendimento positivo e stimolante. Coinvolgere gli studenti e i loro genitori nella vita della scuola può aiutare a creare una maggiore coesione e collaborazione tra tutte le parti. Sarebbe auspicabile istituire una comunicazione regolare tra insegnanti, studenti e genitori. In una società così dinamica e aperta diventa indispensabile che la scuola diventi il primo momento di inclusione sociale e di accoglienza per tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro provenienza sociale, culturale o etnica. Per questo motivo, la scuola dovrebbe fornire maggiore supporto e risorse agli studenti con disabilità o con bisogni speciali.

In ultimo, ma non da ultimo, occorre riformare il sistema di valutazione. Un sistema di valutazione giusto e trasparente è essenziale per instillare il criterio della meritocrazia e per garantire una formazione di qualità. La valutazione dovrebbe essere basata su criteri obiettivi, e le competenze e le conoscenze degli studenti dovrebbero essere valutate in modo continuo, non solo attraverso esami scritti, utilizzando metodi valutativi equilibrati che tengano conto, non solo dei risultati accademici, ma anche delle competenze sociali ed emotive degli studenti. In questo modo, la scuola potrebbe garantire un’istruzione completa che prepara gli studenti ad affrontare il mondo reale.

Insieme a queste, tante altre potrebbero essere le strade da percorrere affinché si possa contribuire a far sì che la scuola italiana possa funzionare meglio. Tuttavia, è importante ricordare che qualsiasi cambiamento richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni, degli insegnanti, degli studenti, delle loro famiglie e di ciascuno di noi.

Fabio Schirosi

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