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11/09/2024
Politica Primo Piano

Smettiamola di sparlare del Governo Italiano all’Estero

Si è da poco concluso il Vertice del G7 a guida italiana, svolto nella splendida cornice pugliese di Borgo Egnazia nel comune di Fasano, che ha consacrato il ruolo di grande tra i grandi del nostro Paese, con una organizzazione impeccabile del vertice ed un riconoscimento unanime del ruolo internazionale dell’Italia. In un Paese ideale dovremmo gioire tutti insieme del risultato, un po’ come quando la nostra nazionale di calcio vince i mondiali. Ma ahimè, la politica italiana si distingue per la sua complessità e le sue dinamiche, a volte tumultuose, che vedono troppo spesso i partiti di opposizione criticare ferocemente il governo in carica. Questo si traduce nel malcostume tipico italiano di portare queste critiche su scala internazionale per ottenere vantaggi politici interni, senza considerare che non si getta discredito solo sull’immagine del governo, ma sull’intero Paese. In uno Stato democratico la contrapposizione tra le parti, con le proprie diverse idee, e il diritto di critica, sono sicuramente importanti e necessarie, e per questo criticare il governo di turno è una pura espressione di democrazia, che funge da controllo e da monito affinché si facciano le scelte giuste. Il problema, la stortura, emerge quando queste critiche vengono espresse allestero con il solo intento di indebolire l’immagine fuori dai nostri confini dell’antagonista politico, ed ottenere un vantaggio politico interno. Qui siamo su un terreno minato, perché si rischia di creare danni significativi all’Italia, danni di cui ne pagheremo tutti le conseguenze. Questo fenomeno si manifesta in vari modi, dai discorsi pubblici ai media internazionali, fino alle interviste con la stampa estera. Quando un leader di un partito dell’opposizione critica aspramente il governo allestero, non solo mette in discussione lautorità dellesecutivo, ma ha la immediata conseguenza di danneggiare anche l’immagine dellItalia tutta. Questo avviene principalmente perché gli altri Paesi, non adottando questa nostra malsana metodologia, possono percepire le critiche come un segnale di instabilità e disfunzione, e quindi di non affidabilità come interlocutore dei nostri governanti. Da questa perdita di credibilità sul piano internazionale deriva che i partner e gli investitori stranieri, percependo lItalia come un Paese poco affidabile, o in crisi perenne, riducano la fiducia nelle istituzioni italiane e optino per chiudere accordi con Paesi più stabili. Ricorderemo tutti gli scandali che ci hanno travolti durante tangentopoli, e proprio per questo dobbiamo aver chiaro che le denunce pubbliche di corruzione, inefficienza o malgoverno rinforzano stereotipi negativi già esistenti sullItalia, creando un circolo vizioso di pessima reputazione che diventa difficile da interrompere. In un contesto globale sempre più competitivo e interconnesso, lunità nazionale è fondamentale, ed un leader politico degno di questo ruolo dovrebbe fare uno sforzo per mantenere le critiche all’interno dei confini nazionali, dove queste critiche possono essere meglio comprese e contestualizzate. Smettiamo di farci del male da soli.

Leonardo Maiolica

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