Riccardo Fabriconi, in arte Blanco, è un cantante giovanissimo di soli 20 anni. Ha scalato le classifiche nel 2021, mentre nel 2022, ha vinto la 72a edizione del Festival di Sanremo.
A nome dell’Italia, ha partecipato all’Eurovision, classificandosi al sesto posto con “Brividi” feat. Mahmood. Blanco è pronto ai nastri di partenza per ritornare in vetta a tutte le classifiche con il suo nuovo e secondo disco Innamorato. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, però, si è scoperto che ogni canzone presenta temi ben precisi, che faranno di certo discutere il web.
Blanco, inoltre, all’uscita dell’album, il 13 Aprile, dichiara: “Partiamo dal fatto che sono felice che esca il disco, che esca nuova musica ma è tutto in corsa, in transizione e arriverà qualcosa di più grande in futuro. Il titolo, Innamorato, nasce perché nel disco non volevo dare il concetto di essere innamorato dell’amore, ma di essere innamorato di tante cose. Della vita, della famiglia, di molto altro. E’ solo un piccolo periodo, dura qualche mese l’innamoramento”.
L’album è composto da 12 tracce:
-Anima tormentata
-Ancora, ancora, ancora
-Un briciolo di Allegria (feat. Mina)
-Lacrime di piombo
-L’isola delle rose
-Innamorato
-Scusa
-Fotocopia
-Giulia
-La mia famiglia
-Raggi del Sole
-Vada come vada
La prima traccia che apre l’album è “Anima tormentata”, brano che nasce da quella costante indecisione tra il prendere scelte di cuore o di testa. Nel ritornello Blanco accelera il tempo, quasi a voler sottolineare quel suo tormento: “Cosa mi scorre nelle vene? Adrenalina pura”.
“Ancora, ancora, ancora” è quel tentativo di convincersi che non sia stato solo un gioco con quella persona. Non una, non due, ma ben tre volte ancora i ricordi riemergono nella solitudine della sera.
Passiamo poi alla terza traccia, quella che ha fatto più scalpore di tutti per la presenza della grandissima artista Mina, “Un briciolo di Allegria”. E’ un dialogo profondo, sentito, vissuto, oltre i gap generazionali, una traccia destinata a restare nel tempo. E’ una costante ricerca di quell’allegria che si provava da bambini, quando si giocava nel viale a pallone, rischiarato dalla luna, quando c’era sentimento puro e catartico.
Si prosegue questo viaggio nel cuore del cantante con “Lacrime di piombo”, forse una delle canzoni più tristi di tutto l’album. Le linee melodiche delicate, cantate con l’emotività tipica che ritroviamo anche in “Blu Celeste”, sono la testimonianza della paura e del dolore per aver perso qualcosa di importante, tirando fuori tutta quella sofferenza e mettendola in un testo.
“L’isola delle rose” è uscita prima rispetto alle altre tracce, il 27 Gennaio, e il cantante l’ha sponsorizzata durante il Sanremo di quest’anno, creando non poco scalpore. A causa di problemi tecnici non è riuscito a cantare e ha distrutto, per ripicca, tutti i fiori del palco. L’ipotesi che circola maggiormente è quella di una coreografia andata male: nel suo ultimo videoclip, infatti, il cantante distrugge centinaia di rose. Amadeus, conduttore del festival più importante d’Italia, ha difeso il giovane: “Sa di aver sbagliato, mi ha chiamato per chiedermi scusa. Per lui nessuna punizione”. Questa canzone è colma di passione e frustrazione per quest’amore appassito, che non potrà più sbocciare.
A proposito d’amore, proseguiamo con “Innamorato”, una serenata che racchiude l’emozione e le farfalle nello stomaco di quando si è fidanzati da poco, quando tutto era ancora nuovo.
La settima traccia dell’album “Scusa” ha come base un synth anni ’80 ed è la migliore rappresentazione di quando ci si allontana senza dare spiegazioni, alla ricerca di un posto dove “il cuore batte ancora”.
“Fotocopia”, proseguendo, è una canzone manifesto per quelle coppie i cui membri si assomigliano forse troppo tra loro, perché appena nasce una lite è come scontrarsi con sé stessi. Ci da, subito dopo, un esempio di questo tipo di relazione, nella traccia “Giulia”, in cui ci racconta della sua storia d’amore passata, chiusa con non poche difficoltà.
“La mia famiglia”, invece, è una critica sociale, ai suoi falsi idoli e all’ipocrisia. Blanco cerca di spiegarci la sensazione che sta provando in questo periodo, quel bisogno incolmabile di avere una famiglia, un posto sicuro in cui rifugiarsi, qualcuno su cui poter contare sempre senza paura di essere giudicato.
La penultima traccia dell’album è “Raggi di sole”, caratterizzata da una sonorità elettronica e dal tentativo di dimenticare i ricordi del dolore, un antidoto contro il passato.
A chiudere questo viaggio nel cuore di Blanco c’è “Vada come vada”, dove la voce del ragazzo è accompagnata da una chitarra arpeggiata e dal mandolino. Una canzone colma di nostalgia dell’estate, un omaggio alle serate, alle nottate fino al mattino, a quelle esperienze che il giovane si ricorderà per sempre.
Insomma, un’artista che ha tanto da offrire, sia con i suoi testi che a livello canoro. Nonostante abbia cercato di spaziare tra i generi, il suo marchio di fabbrica si riconosce da lontano. Ci ha portato con sé in questo disco, raccontando il suo dolore e le sue gioie. In fondo si sa, la musica è bella, ma in fondo lo è perché è varia.
Flavia Amorosini