La graffiti art è una forma di espressione sociale ed artistica che trova le sue radici nelle strade delle città di tutto il mondo e si manifesta attraverso disegni e scritte realizzati su superfici pubbliche come tunnel, pareti di edifici e vagoni delle metropolitane.
La graffiti art si sviluppa negli Stati Uniti nei primi anni Settanta-Ottanta del XX secolo, periodo caratterizzato da grandi scoperte ma soprattutto dalla nascita di Internet e quindi dalla diffusione veloce delle notizie. In realtà, però, come arte risale ai tempi degli antichi egizi ed in comune hanno che entrambi utilizzano i segni come un codice espressivo per trasmettere velocemente idee e messaggi al mondo e per decorare. Di diverso troviamo i paesaggi ed il metodo di scrittura, infatti, al posto delle caverne preistoriche, ora ci sono i vagoni dei treni ed i tunnel, dove le scritte vengono incise con le bombolette dai colori molto accesi e non più tramite bastoncini o utensili in ferro.
Molti artisti di strada hanno utilizzato le loro opere per affrontare e denunciare temi come l’ingiustizia e le discriminazioni tanto che, la graffiti art come forma di protesta visiva non fece altro che catturare l’attenzione del pubblico portando alla luce questioni che spesso venivano (e spesso vengono tutt’oggi) ancora trascurate.
Il graffitismo non è da confondere con la street art, in quanto nasce come movimento di protesta e denuncia; la street art, invece, è un movimento artistico utilizzato come mezzo di comunicazione di massa. La nascita dei graffiti risale ad un semplice gesto rapido chiamato tag, ovvero una firma scritta sul muro che si andò con il tempo ad ingrandire trasformandosi in vero e proprio disegno.
Pensando ai graffiti, non può non venirci in mente il famoso quartiere 5Pointz di New York, nominata “la mecca degli artisti di strada” dove per i graffitari era permesso colorare le pareti degli edifici e dove i ragazzi si ritrovavano giornate intere a ritmo di musica pop. Le principali tecniche di realizzazione dei graffiti sono riassumibili in diverse categorie: stencil art, sticker art e muralismo.
Nati, quindi, come libere espressioni creative contro il potere, i graffiti nel tempo sono stati riconosciuti come una vera e propria corrente artistica innovativa. Tra i più grandi graffitari emerge Keith Haring writer statunitense, i suoi lavori hanno rappresentato la cultura di strada della New York degli anni Ottanta. I graffiti di Haring, molto semplici a prima vista, denunciano il disagio sociale patito dalle classi più deboli nelle grandi città. Inoltre fu molto polemico nei confronti della tecnologia che stava prendendo piede, perciò dipinse spesso televisori e computer come veri mostri che minacciano l’umanità, tanto che nell’opera “TUTTOMONDO” del 1989 che si trova a Pisa in Italia, sulla parete esterna della Chiesa di Sant’Antonio Abate (il dipinto ritrae 30 figure incastrate tra loro a simboleggiare la pace del mondo) alcune figure rappresentano il legame dell’uomo con la natura, ma la particolarità risiede proprio nella figura con un televisore al posto della testa a rappresentare come la tecnologia tende a disumanizzare l’uomo e, non a caso, l’artista la inserì al centro del dipinto per sensibilizzare gli spettatori su questa tematica.
L’importanza che ci ha lasciato la graffiti art è significativa, prima di tutto ha dato voce alle comunità emarginate, ha rivitalizzato alcuni spazi pubblici rendendo le città più vivaci ed ha, inoltre, sfidato il concetto tradizionale di arte aprendo le strade a nuove creazioni e produzioni artistiche facendo sì che i graffiti diventassero una forma d’arte legittima e rispettata. L’impatto più significativo del movimento artistico riguarda la cultura popolare, influenzando la moda, il cinema e l’arte contemporanea.
La graffiti art di fatto non fece altro che aiutare l’artista a liberarsi e comunicare tutto ciò che per lui era difficile da esprimere diversamente.
Eleonora Vicari