“Ogni buon artista dipinge ciò che è” – Jackson Pollock
Jackson Pollock nasce nel 1912 a Cody (USA) e divenne da subito uno dei massimi esponenti dell’espressionismo astratto.
L’Espressionismo astratto è un importante movimento artistico che emerse negli Stati Uniti d’America negli anni 40 e 50 del XX secolo, conosciuto anche come “Action Painting” ed è caratterizzato dall’assenza di rappresentazioni figurative o di oggetti visivamente riconoscibili nelle varie opere d’arte. Questo movimento si concentra principalmente sull’espressione delle emozioni del pittore, degli stati d’animo e delle intuizioni attraverso l’uso di gesti e dei colori vivaci “gettati” nel vero senso della parola sulla tela. Pollock diede una svolta importante all’arte astratta grazie alla tecnica del dripping, ovvero lo sgocciolamento. Ma dunque veniamo a noi, lo sgocciolamento consiste in una tecnica ben precisa, quella di gettare e spruzzare la vernice direttamente sulla tela in modo deciso ed impulsivo, spesso utilizzando il movimento del corpo per creare e dare all’opera senso di caos. Il “dripping” di Pollock veniva accompagnato anche da colpi di pennello, di spatola o, dallo strofinare i tubi di colore sulla superficie della tela. Questa tecnica è diventata sin da subito il marchio distintivo di Jackson Pollock, consentendogli di trasmettere gli impulsi personali direttamente sulla tela. Forse una delle opere più famose di Pollock è stato il dipinto intitolato “Convergenza” (1952), un quadro di colori molto vivaci, gettati su una tela creando forme e linee che tengono attaccato e stupito l’occhio dell’osservante. Con le pennellate, Pollock è stato in grado di fare un uso pratico di colori, linee, luci e forme contrastanti fra loro. La tematica alla base del dipinto “Convergenza” è l’incarnazione della libertà di parola e della libertà di espressione. Pollock gettò fango in faccia alle convenzioni e si ribellò ai vincoli dell’oppressione della società. Il lavoro astratto di Pollock era difficile da decifrare, ma la sua natura ribelle e le sue espressioni di libertà erano chiaramente evidenti. Il pittore fu influenzato moltissimo dai nativi americani, soprattutto per le tematiche dei suoi quadri come il mondo dell’inconscio e degli spiriti. Anche il dripping ricorda molto le tecniche della pittura con la sabbia dei nativi americani, che gli sciamani praticavano durante uno stato di trance. Chi ha avuto il privilegio di assistere alla creazione di una delle opere di Pollock, ha affermato che mentre dipingeva era come in stato di trance, tanto da dimenticare la presenza delle altre persone nella stanza. Pollock faceva gocciolare i colori dall’alto, muovendosi da un lato all’altro della tela e sembrava che danzasse attorno alla sua opera, prima con movimenti lenti e poi sempre più veloci, senza fermarsi finché non dichiarava il quadro completato. Infatti, quando eseguiva il suo sgocciolamento, mosso solamente dall’istinto creativo, sembrava veramente “danzare” intorno alla tela, proprio come uno sciamano in stato di trance. Questo rito, un po’ stravagante, è parte esso stesso dell’opera d’arte, perché se seguiamo i colori impressi sulla tela possiamo davvero immaginare i gesti che li hanno creati. Pollock è uno degli artisti moderni più riconoscibili anche dai meno esperti di arte, infatti quando si parla di Pollock, tutti immaginiamo macchie di colore sgargianti e disegni caotici. Ogni tela veniva appoggiata dall’artista sul pavimento e non sul cavalletto, in modo da avere più possibilità di movimento e di espressione. All’apparenza il risultato finale delle opere di Pollock può sembrare frutto del caso, ma non è così: i quadri di Pollock possono essere definiti infatti, opere studiate e prodotte a regola d’arte.
L’arte di Jackson Pollock ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte moderna, aprendo la strada verso una maggiore libertà espressiva nell’arte, ispirando numerosi artisti successivi. Il suo lavoro ha anche sfidato le convenzioni tradizionali della pittura, aprendo nuove possibilità per l’arte contemporanea.
Eleonora Vicari