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10 Ottobre 2024
Italiani nel Mondo Rubriche

Chiara Licocci e la sua confeitaria italiana a ritmo di samba

Per questo nuovo numero noi di “Italiani nel mondo” abbiamo fatto un piccolo salto in Brasile a conoscere Chiara Licocci. Una ragazza nata e cresciuta a Roma che ha dato via all’impero della pasticceria italiana nel sud di quello che è diventata la sua nuova casa. La sua, una storia fatta di voglia di fare e talento tanto da incuriosire diversi media italiani che le hanno dedicato degli interi servizi all’interno di importanti contenitori.

Ciao Chiara, siamo curiosi di conoscere la tua storia. Raccontaci un po’ di te.
Ciao a tutti, piacere mi chiamo Chiara Licocci, e ho trenta anni. Ho avuto la fortuna di nascere e crescere in una grande città come Roma, dove ho avuto l´opportunità di crescere in mezzo alla grandezza della storia e alla bellezza dell’arte e, anche, di fare tante belle esperienze multiculturali. Ma come tanti della mia generazione, nati con un passaporto europeo, ho potuto permettermi di viaggiare e di vivere la mia vita fra Londra, Dublino e Parigi lavorando come pasticcera. Nel 2012 ho deciso, poi, di salire sulle navi da crociera dove ho avuto la possibilità di conoscere il mondo, facendo la fotografa, un lavoro bellissimo. La fotografia è stata il mio primo amore e, anche, uno dei miei primi traguardi scolastici conseguiti da giovanissima.

Perchè hai scelto il Brasile come tua nuova casa?
Diciamo che non è stata una scelta ponderata, più che altro una casualità. Volevo scendere dalle navi, e mettere radici a terra, ma non mi ci vedevo a tornare a Roma. Il mio ragazzo dell’epoca è brasiliano, e mi ha dato la possibilità di prendere un visto e cominciare una nuova vita qui. Ora, dopo 5 anni, posso dire di sentirmi a casa.

Che lavoro svolgi di preciso?
Non so dire se più l´imprenditrice o la pasticcera, ma nel complesso posso affermare con orgoglio di essere proprietaria della “Dolce”, una pasticceria di dolci tipici italiani, a Florianopolis, capitale dello stato di Santa Catarina, nel sud del Brasile. Ho, inoltre, un sito tutto mio (www.confeitariaitaliana.com.br) dov’è possibile reperire (in portoghese) informazioni su di me, sulla mia attività e sui corsi specifici che organizzo periodicamente. In più, sul sito, è presente una sezione di e-commerce dov’è possibile trovare e acquistare le più caratteristiche prelibatezze dolciarie del nostro bel Paese, da me create, più apprezzate nel mondo come tiramisù, sfogliatella napoletana, millefoglie e crostata.

Cosa ti emoziona di più del tuo lavoro?
Sapere di essere a capo della mia stessa attività. Penso che non avrei trovato al mondo lavoro più soddisfazione di così, il che da un ulteriore tocco di brio alla mia quotidianità. L’impresa va molto bene, questo mi permette di mantenermi, e poter immaginare una ricca carriera nel mio settore. Inoltre posso, anche, perfezionarmi studiando e dedicandomi a quello che mi piace di più, senza dover aspettare meriti dai piani alti o aspettando che si liberi un posto per poter far carriera.

Raccontaci una tua giornata tipo
Mi alzo senza sveglia, e già questo è un gran lusso per chi, come me, prima sfornava cornetti per la prima colazione alle 5:30. Con molta calma inizio a lavorare verso le 9:00 del mattino, facendo una riunione con il mio compagno e socio, durante la quale ci dividiamo i compiti aziendali. Molte volte io mi occupo della produzione, logistica, marketing, accoglienza dei clienti e fornitori. Igor, invece, si dedica all’ amministrazione, alle consegne dei dolci e al lavoro di gestione e aggiornamento del sito e delle nostre pagine social. Attualmente lavoriamo in un laboratorio, che è stato creato ripartendo la nostra abitazione ma, se tutto va bene, fra pochi mesi dovremmo inaugurare un nuovo locale.

Cosa attrae di più della pasticceria italiana in Brasile?
Il made in Italy attrae sempre. Io, personalmente, non avrei mai pensato che in Brasile, ancor di più nel sud dove vivo io, fosse tanto valorizzata l´italianità. Certo la gastronomia italiana, è un simbolo in tutto il mondo, ma qui sono riuscita a riprodurre i dolci autentici della pasticceria italiana ed, essendo l´unica, a conquistare il mercato di riferimento. Molti brasiliani non avevano mai provato i dolci più popolari italiani, come per esempio i cannoli, ma ne avevano già sentito molto parlare. I nostri dolci sono molto più aromatici e dal sapore meno zuccherino di quelli locali, e questo è stato un punto a mio favore

Qual è la principale differenza lavorativa tra l’Italia e il Brasile?
Differenze ce ne sono tante, ma per spiegarle si deve cercare di capire la cultura e le possibiltà offerte in Brasile. Dico questo perché sono riuscita ad aprire la mia impresa, solo dopo aver capito che non stavo facendo business con regole, burocrazia o gestione di un negozio in Italia.
Per esempio, ho fatto molta fatica ad aprire un negozio ricavandolo da una stanza della mia casa. In Italia non sarebbe possibile e sarebbe visto male. Qui, invece, è uso comune per cominciare a mettersi in proprio, iniziare dalla propria abitazione. All’inizio, ricordo che, non ero presa sul serio da amici e parenti in Italia e quasi me ne vergognavo. Altra differenza sostanziale sono le tasse. Ciò che vado a pagare è molto poco rispetto al mio fatturato annuo. Qui, inoltre, sono molto aperti e curiosi alle novità soprattutto se si parla di gastronomia importata da un altro Paese. Noi, invece, siamo molto tradizionalisti e con difficoltà cambiamo o adottiamo altre abitudini alimentari.

Un consiglio che daresti ai giovani con la voglia di seguire il tuo stesso percorso?
Cercare di capire il più possibile il modo in cui, le persone del posto, vivono il tuo stesso “nuovo mondo”. Io, personalmente, ho ancora difficoltà a capire quali dei miei valori, molto spesso italiani, continuare mantenere e quali no, vivendo sempre più in una cultura a suo modo differente. Nel momento in cui si comincia ad abbracciare pregi e differenze culturali del posto, come nuovi progetti di vita, tutto diventa più facile. Si riesce a capire e a relazionarsi meglio con lo spazio in cui si vive cercando, comunque, sempre di portare con se ciò che l’Italia di buono ci ha insegnato.

Hai già pensato a cosa vorresti fare in futuro?
Attualmente, sono molto presa dalla mia carriera, e sarebbe bello, poter diventare un punto di riferimento della pasticceria italiana in Brasile, insegnando e facendo conoscere la cultura gastronomica dolciaria della mia terra. Ma, diciamo, che in questo paese ho accettato di prendere la vita con più leggerezza. Quindi se per caso non dovessi riuscire a viaggiare e visitare il continente con la pasticceria, sarei comunque felicissima di sfornare Sfogliatelle e panettoni nella mia piccola e “Dolce” Pasticceria Italiana e qui a Florianopolis.

Annalisa Iaconantonio

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