Inizia con questo numero di aprile una rubrica sui vari aspetti della migrazione in Italia, per cercare di conoscerli ed analizzarli, restituendo al lettore uno spaccato reale, equilibrato e puntuale del fenomeno nel nostro Paese.
Tante sono le Comunità straniere, di cittadinanza non comunitaria, presenti in Italia, ognuna con le proprie specificità e con differenti presenze nel mondo del lavoro e con diversi livelli di integrazione. Cercheremo in questo “viaggio” di scoprire quali sono le loro caratteristiche socio-demografiche, i loro percorsi individuali e collettivi, la loro storia migratoria, il loro inserimento nel mercato del lavoro italiano.
L’Italia è oramai allineata con i principali Paesi Europei per quanto riguarda la presenza di cittadini stranieri, con un quasi perfetto equilibrio di genere (uomini 51% – donne 49%). Questa parità di genere però non si registra tra tutte le comunità, a causa dei diversi modelli migratori e al diverso grado di stabilizzazione sul territorio.
Le 16 Comunità numericamente più rilevanti in termini di presenza regolare sul territorio italiano sono la marocchina, l’albanese, la cinese, l’ucraina, l’indiana, la filippina, la bangladese, l’egiziana, la pakistana, la moldava, la srilankese, la senegalese, la tunisina, la nigeriana, la peruviana e l’ecuadoriana.