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11/09/2024
Risotto d'autunno di Giorgia Neglia
Cucina Rubriche

Acino d’uva: il suo grande sogno è trasformarsi in un buon vino

La storia degli acini d’uva

Ho letto una storia particolare, non è la solita storia di fate o super eroi, narra di alcuni acini d’uva che attaccati ancora alla Vita che li aveva prodotti crescevano indisturbati in una vigna, erano molto uniti tra loro ed attaccati allo stesso raspo, costituivano un grappolo.

Il sole che splendeva in quella stagione (era estate) permetteva loro di assumere un bel colore dorato, questa bella famiglia non era sola infatti, intorno a lei c’erano tante altre famiglie di acini, si assomigliavano un po’ tra loro anche se ognuno aveva una propria caratteristica:

La Famiglia ….

“Regina” di nobili origini con acini grandi e succosi; “La famiglia Italia” i cui membri sentivano molto il senso della patria;

“Verdicchio” di origini marchigiane;

“Fragola” con acini piccoli e dolcissimi.

Più in là nella vigna si era innestata ….

“La famiglia Francese” un po’ snob, con la R moscia ed adoravano lo champagne;

dalle terre del Nord si erano insediate ….

“le Famiglie Merlot e Cabernet”.

La vita nella vigna trascorreva tranquilla e la dieta era ottima e ben calibrata prima colazione a base di acqua e sali minerali; pranzo leggero e per finire cena sempre a base di acqua.

Dovete sapere che il grande sogno di ogni acino è trasformarsi in un buon vino ma attenzione perché l’uva, prezioso prodotto della nostra terra, oltre a trasformarsi in vino attraverso vari procedimenti può anche essere consumata come frutto: ricco di acqua, zucchero e sali minerali, questo frutto ha la sua completa maturazione a settembre e prepara al freddo invernale, ha infatti proprietà antivirali, antibatteriche, depurative e diuretiche, migliora la circolazione, stimola il sistema immunitario e contrasta l’azione dei radicali liberi.

Vi siete mai chiesti perché definiscono l’uva il frutto degli Dei?

Sappiamo bene che nell’antichità venivano venerati diversi Dei e quello dell’uva o meglio del vino veniva chiamato in diversi modi a seconda della civiltà:

  • per gli Egizi era Osiride,
  • per i Greci Dioniso,
  • per i Romani Bacco e nonostante le diversità di civiltà e nome proprio, raccontano tutti la stessa storia: l’uva ha origini divine e viene generosamente donata all’uomo dagli Dei.

L’uva è un frutto colmo di simboli importanti basti pensare al cristianesimo, dove il vino viene associato al sangue di Cristo; o ancora alle sacre scritture dove la vite è simbolo della vita stessa e significa abbondanza, prosperità, fertilità, sacrificio, fede ma anche saggezza, non a caso fin dai dai tempi degli antichi Romani vi è il detto: in Vino Veritas”.

Oggi ci faremo conquistare dal sapore di questo prezioso frutto e faremo una ricetta “settembrina”. Nell’aria ci sarà un dolce profumo, le tavole saranno imbandite di uva colorata d’oro, di verde, di rosa e di rosso, potrete preparare un primo piatto che avrà come protagonista l’uva Italia, profumata, dal dolce sapore…

Ma non troppo.

L’abbinamento con un po’ di pancetta croccante renderà questo piatto sapido al punto giusto e mantecato poi con la robiola gli darà un leggero sapore acidulo che lo completerà.

Questa ricetta piuttosto semplice, nasconde un gioco di intensità e sfumature particolari capaci senz’altro di affascinare il vostro palato, non ci credete?

Provate e fatemi sapere!

Non dimenticate però di cucinare come me, con amore ed un pizzico di verità.

La Ricetta

Risotto d’autunno
Ingredienti per 4 persone
  • 350 gr riso carnaroli
  • 500 gr una bianca(Italia)
  • 90 gr burro morbido salato
  • 1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva
  • 1 scalogno
  • 1lt. Brodo vegetale (sedano, carota, cipolla, alloro, pepe in grani)
  • 200 gr robiola
  • 100 gr pancetta coppata
  • Pepe rosa q.b
  • Sale q.b
  • Prezzemolo tritato q.b
Procedimento
  • per prima cosa preparare il brodo facendo sobbollire gli ingredienti per 1 ora circa;
  • tagliare a strisce la pancetta e farla sfrigolare su una padella calda finché non diventerà croccante;
  • sciacquare l’uva; tenere da parte qualche acino tagliato a metà e privato dei semi;
  • passare i restanti acini al passaverdure per ottenere il succo;
  • fare sciogliere il burro ed 1 cucchiaio d’olio in un tegame con lo scalogno tritato facendo appassire quest’ultimo per 5 min circa, mescolandolo spesso per non farlo bruciare (eventualmente aggiungere 1 mestolo di brodo);
  • alzare quindi la fiamma e versare il riso per la tostatura finché i chicchi non risulteranno trasparenti;
  • a questo punto sfumare con il succo d’uva ed iniziare la cottura del riso (circa 20 min) aggiungendo il brodo caldo poco per volta;
  • a fine cottura spegnere il fuoco e mantecare con la robiola;
  • decorare con qualche acino tagliato a metà, la pancetta croccante, il pepe rosa ed abbondante prezzemolo tritato.

Giorgia Neglia

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