“non esiste sacro senza profano. Il sacro senza profano diventa integralismo“. Cit
Un’antica usanza del periodo che va da Natale a capodanno è quella di adornare la propria casa con un ramo di vischio appeso al soffitto come simbolo di buon augurio. Secondo Plinio il vecchio questa usanza risale ad un rito pagano di fertilità dei sacerdoti celtici.
Oltre ad adornare la casa, il succo del vischio rappresenta un potente rimedio contro i mali ed ancora oggi, pur essendo velenoso, il vischio viene adoperato dalla medicina omeopatica come rimedio contro vertigini, ipertensione o aritmie cardiache.
Io addobbo casa con questi rami pensando solo al concetto romantico del Natale secondo il quale se ti baci sotto il vischio l’amore e la concordia dureranno per sempre.
Aldilà del proprio credo, certamente non si possono vivere queste giornate di festa senza essere toccati dalla loro aurea di festiva santità sospesa tra sacro e profano, tra serio e faceto.
Da bambina l’atmosfera natalizia si iniziava a respirare a scuola, dalla materna fino alle superiori ho frequentato una scuola di preti dove la solennità della festa era molto sentita, attesa è degnamente celebrata. Ci preparavamo scrupolosamente da un punto di vista religioso ma al contempo ci davano la possibilità di festeggiare con spettacoli e canti organizzati da noi alunni “lo spettacolo di Natale” era il momento ludico più atteso dell’anno insieme a quello della fiera missionaria organizzato in primavera.
Tutto l’entusiasmo per questa festa ancora oggi lo conservo, continua come da ragazzina ad affidare a Gesù bambino la preghiera per tutti i miei cari, ad addobbare casa con albero di Natale e presepe, preparare piccoli regali e sorprese fatti da me per i miei cari e le per le amiche e soprattutto ad accogliere a casa i miei parenti, allietandoli con musiche prettamente festaiole e cibi super comfort!
Adoro, come sapete, trascorrere gran parte del mio tempo tra i fornelli e sperimentare pietanze varie ma il menù di Natale ogni anno è lo stesso per tradizione:
- soufflé di verdure
- tortellini in brodo
- filetto di vitello alla senape
- purè di patate viola
- gelatina di mandarini, cheesecake ai frutti rossi, panettone artigianale
- praline al cioccolato
Può variare a volte l’antipasto che comunque faccio sempre a base di verdure formaggi, può variare il dessert perché la mia famiglia ama gustare i dolci proposti in tanti gusti diversi, per cui ogni anno variano, ma i piatti principali non cambiano da anni e spero di poterli cucinare ancora per tanto tanto tempo… Oggi desidero raccontarvi la ricetta che faccio della cheesecake ai frutti rossi.
Scorgere il sorriso dei miei parenti mentre la gustano è una sensazione di vero benessere anche per me.
La faccio più volte durante l’anno, non solo per Natale anche perché è uno dei dolci preferiti di mio figlio Filippo e per tradizione che ogni volta che rientra da fuori (ora vive a Trieste), io gliela faccio trovare pronta in frigorifero.
È certamente visibile quanto io ami il Natale, sorrido io sorride chi mi circonda con affetto e sono certa che chiunque di voi potrà sorridere assaggiando anche un solo boccone di questa super confort cheesecake!
Cucinate come me, con amore ed un pizzico di sacro e profano…
Buon Natale mondo!!!
Cheesecake ai frutti rossi
Ingredienti:
250 g di biscotti secchi
100 g di burro
100 g di zucchero a velo
10 g di colla di pesce
500 g di formaggio spalmabile
250 g di panna liquida da montare
100 g di marmellata di fragoline
Un cestino di fragoloni
Un cestino di lamponi
Procedimento:
Tritare a mano o con un mixer i biscotti secchi ed amalgamarli al burro fuso. Preparare una tortiera a cerniera e mettere sul fondo della carta forno.
Distribuire e compattare con le mani il composto di biscotti, mettere in frigorifero a riposare circa 15 minuti.
Nel frattempo fare la crema: mettere in acqua fredda la colla di pesce; amalgamare il formaggio spalmabile con i semi della bacca di vaniglia; aggiungere 80 g di zucchero a velo;
Montare la panna in maniera non troppo ferma con il restante zucchero;
Unire le due creme e per ultima amalgamare al composto anche la colla di pesce precedentemente sciolta sul fuoco dentro un pentolino.
A questo punto prendere la base della torta ed aggiungere la crema decorando poi la superficie con la marmellata di fragoline, i fragoloni ed i lamponi.
Giorgia Neglia