Quando arriva l’autunno, mi faccio avvolgere dalle tradizioni che porta con sé e senz’altro tra quelle che più mi piacciono c’è la festa dei “morti”.
Chiunque non sia palermitano resterà sgomento nel leggere questo perché l’idea della morte è generalmente associata al lutto ed al dolore.
A Palermo la commemorazione dei defunti assume invece i connotati tipici di una festa le cui origini hanno radici antichissime, infatti, all’interno delle tombe rinvenute nei sotterranei palermitani sono state trovate nicchie deputate al “rinfresco” dei parenti defunti.
Questa usanza è la prova lampante, che il cibo nella cultura siciliana, possa superare anche i confini della morte attraverso la preparazione di piatti dolci e salati in grado di “fare resuscitare i morti”.
A Palermo la ricorrenza dei defunti si trasforma in un vero tripudio di colori, luci e sapori. A fine ottobre i bar e le pasticcerie iniziano a riempirsi di variopinti frutti di Martorana (pasta di mandorla), pupi di zucchero, mostaccioli, solo per citarne alcuni.
Per tutta la città appaiono le bancarelle illuminate da grappoli di lampadine scintillanti che incorniciano i dolci dei morti, con dei colori accesi ed a volte innaturali che li rendono unici. Ricordo quando ero bambina che la mattina del 2 novembre cominciavo la caccia al tesoro, che aveva come premio un goloso bottino costituito da frutti di Martorana lucidi e colorati, pupi di zucchero, cioccolatini avvolti da carte iridescenti, caramelle a forma di spicchi d’arancia e di limone e giocattoli nuovi.
Tra tutti i dolci tradizionali di questo giorno il posto d’onore, per il mio gusto, li occupa senz’altro la frutta di Martorana di cui, in molte case, si assiste alla realizzazione. Casa mia è tra queste.
Si tratta di un dolce a forma di frutta, realizzata con pasta di mandorle e che deve il suo nome alla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana. Secondo una nota tradizione, le suore, in occasione della visita di Papa Clemente V, per abbellire il loro giardino spoglio di frutti, li crearono appunto di mandorla e zucchero. Anch’io oggi vi racconterò come faccio questa frutta.
Solo uno è il segreto perché sia molto buone e cioè che la quantità di zucchero deve assolutamente essere inferiore a quella della farina di mandorle tanto che, morbidezza, dolcezza limitata ed intenso sapore di mandorle siano i parametri che fanno la differenza quando si assaggia una frutta di Martorana di qualità.
Non dimentichiamo chi siamo e quali siano le nostre origini perché per vivere bene bisogna proprio saperlo.
Questa consapevolezza ci aiuterà a batterci per i valori in cui credere.
È sempre bene chiedersi il perché delle cose o da dove hanno origine e non prendere sempre per buono quello che ci viene detto da fuori. Lo studio delle cose, fin dalle origini deve esserci e nel contempo essere assolutamente personale. Non siamo abitanti tutti uguali di questo mondo, come spesso la globalizzazione ci sta facendo credere, ognuno di noi ha la propria origine e la propria storia ed i frutti Martorana fanno parte della mia!
Cucinate come me, con amore ed un pizzico di zucchero!
Frutta di Martorana
Ingredienti:
1 kg di farina di mandorle
500 g di zucchero a velo
100 g di glucosio
1 dl d’acqua
un cucchiaino di essenza di mandorle
un cucchiaino di essenza di vaniglia
formine per modellare la pasta (si possono acquistare su Amazon)
coloranti alimentari
amido di mais
Procedimento:
Mescolare bene la farina di mandorle e lo zucchero velo, aggiungere quindi il glucosio e pian piano l’acqua fino ad ottenere un impasto tipo frolla.
Fare quindi un panetto a forma di cilindro. Staccare quindi dei pezzetti e modellarli dentro gli stampini spolverati di amido di mais.
A questo punto staccare i frutti realizzati dagli stampini, farli asciugare almeno quarantott’ore a temperatura ambiente e quindi procedere alla pittura dei frutti di Martorana con coloranti alimentari.
Proprietà nutrizionali
Farina di mandorle: Le mandorle contengono una grande quantità di grassi e proteine, per questo motivo sono un alimento assai energetico. Ricche di sali minerali, sono inoltre antisettiche, lassative ed emollienti.
Giorgia Neglia